Autore: Giampiero Marano

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Il postmoderno italiano (parte III)

di GIAMPIERO MARANO (FSI Varese) Negli anni Novanta l’influenza del magistero tondelliano si estende anche agli scrittori che prendono il nome di “Cannibali” dall’antologia einaudiana Gioventù cannibale (1996). L’apparizione dei Cannibali corrisponde a una fase di ulteriore sradicamento della letteratura italiana che, sempre meno legata alla tradizione nazionale anche nella sua variante sperimentale-avanguardistica e sempre più americanizzata, è ora infestata senza filtri di sorta da slang giovanili, personaggi televisivi insulsi, riferimenti iperrealistici a marchi commerciali, violenza...

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Il postmoderno italiano (parte II)

di GIAMPIERO MARANO (FSI Varese) Fine studioso di Rabelais, Cervantes, Beckett, Bachtin, come dimostrano i saggi teorici di Finzioni occidentali (1975), Gianni Celati pubblica nel 1978 il romanzo Lunario del paradiso (riedito diciotto anni più tardi), storia di un temerario e squattrinato ventenne che si trasferisce in Germania per amore della giovanissima Antje. Il registro prescelto è quello comico, e proprio in chiave “carnevalesca” e dissacratoria si delinea in Celati il rifiuto dellidentità nazionale tipico...

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Il postmoderno italiano (parte I)

di GIAMPIERO MARANO (FSI Varese) L’opera postmoderna cita, assembla, riscrive. E pratica così un gioco assassino che ha l’obiettivo di liberarsi dell’ombra opprimente dell’autore, grumo di pensiero e resistenza critica inassimilabile dal globalismo in ascesa veemente quanto fluida. Come la dottrina tradizionale dell’arte, ma da una prospettiva esattamente rovesciata, anche il postmoderno mette in discussione la centralità dell’autore. È vero che, come sostiene Roland Barthes, l’inizio della scrittura coincide con l’ingresso dell’autore nella propria morte; ma questa morte interpretata dalla...

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Domenico Rea e l’enigma del Mediterraneo

di GIAMPIERO MARANO (FSI Varese) Domenico Rea sa che non è esistita soluzione di continuità fra il politeismo greco-romano e il cattolicesimo meridionale. In realtà, è vero che l’Italia del sud ha a lungo preservato manifestazioni, più o meno residuali e tuttavia non riconducibili a puro colore, della quotidianità, dell’arte e della religiosità arcaiche, precristiane: nella tammorriata come nelle esibizioni di strada dei pazzarielli, negli ex-voto conservati nei santuari, nella confusione gioiosa di alcuni vecchi...

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Il postmoderno: una breve introduzione

di GIAMPIERO MARANO (FSI Varese)   Il Sessantotto segna l’ingresso dell’Occidente nella fase estrema, ctonia e volatile nello stesso tempo, della modernità: se dopo questa data, come osserva Costanzo Preve, il capitalismo si rafforza sbarazzandosi dell’etica familiare borghese, è inevitabile che il prezzo pagato per un incremento di potenza oggettivamente prodigioso sia elevatissimo – e in quale inquietante senso lo lascia intendere Elémire Zolla quando commenta così il Sessantotto francese: “Lo scossone al gaullismo (…)...

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Errore del futurismo

di GIAMPIERO MARANO (FSI Varese) L’esaltazione della tecnica e della velocità, il culto del nuovo, della guerra e della vita frenetica di città sono gli aspetti dell’estetica futurista certamente più noti, appariscenti e provocatori ma non i soli a rivelare l’ispirazione controtradizionale del movimento. Il padre del futurismo è l’italiano d’oltremare Filippo Tommaso Marinetti, nato nel 1876 ad Alessandria d’Egitto, dove vive fino al ’92 prima di trasferirsi a Parigi e a Milano subito dopo....

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Le riviste fiorentine di inizio Novecento (seconda parte)

di GIAMPIERO MARANO (FSI Varese)   Nel 1908 Prezzolini dà vita a una nuova pubblicazione: il settimanale (in seguito diventato quindicinale) “La Voce”, che dirige fino al 1914, quando gli subentra, fino alla cessazione delle pubblicazioni avvenuta un paio di anni più tardi, il critico letterario Giuseppe De Robertis. Il titolo suggerito da Ardengo Soffici allude, come spiega il fondatore, alla “voce dell’ispirazione poetica e filosofica”; e in effetti il periodico, che diventerà a un...

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Le riviste fiorentine di inizio Novecento (prima parte)

di GIAMPIERO MARANO (FSI Varese) Il Novecento italiano nasce a Firenze dalle pagine di alcune riviste (“Il Leonardo”, “Hermes”, “Il Regno”, “La Voce”, “Lacerba”) che reagiscono frontalmente all’ascesa della società di massa e alla pretesa positivista di ridurre l’uomo e il mondo a mero dato, numero, quantità. Lontano dall’abbracciare un ruvido materialismo o le istanze scettiche più disincantate, l’intero secolo si dibatterà tra le ambigue fluttuazioni di uno slancio vitale non definibile in termini univoci...

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La ‘Storia’ di Francesco De Sanctis (seconda parte)

di GIAMPIERO MARANO (FSI Varese) Nel Cinquecento si allarga sempre più il solco fra lo scetticismo e il materialismo degli intellettuali (si pensi a Pomponazzi) e della borghesia da un lato e la religiosità del popolo, “meno corrotto de’ suoi letterati”, dall’altro: la borghesia in ascesa e il letterato si trovano rispecchiati nell’Orlando furioso, un poema dalla raffinatezza artistica ineguagliata ma “vuoto di valori religiosi, patriottici e morali”, poiché in Ariosto il soprannaturale è “semplice...

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La ‘Storia’ di Francesco De Sanctis (prima parte)

di GIAMPIERO MARANO (FSI Varese) Può essere respinta la distinzione, tutto sommato sterile, fra poesia, arte e scienza; si possono non condividere qua e là singoli giudizi critici sorpassati o romanticamente pregni di enfasi e ingenuità (quelli sulla scuola siciliana e su Iacopone, per esempio, oppure la stroncatura dell’allegorismo medievale e della scolastica), ma l’essenziale ispirazione nazional-popolare della Storia della letteratura italiana di Francesco De Sanctis giunge a noi quanto mai tempestiva in questa fase...

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Vincere l’apatia e la rassegnazione

di GIAMPIERO MARANO (FSI Varese) Non si contano ormai le aggressioni agli insegnanti da parte di genitori esagitati che pensano di vendicare con la violenza i presunti torti subiti dai propri rampolli. Uno degli ultimi episodi è accaduto poche settimane fa in una scuola elementare di Milano, dove (per ragioni non del tutto chiare) un maestro è stato brutalmente picchiato durante un colloquio, dopo aver ricevuto minacce di morte. Benché gravi, questi fatti di cronaca...

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Un’allegoria spietata del nuovo potere

di GIAMPIERO MARANO (FSI Varese) Nel volgere di poche ore una serie di esplosioni semina il panico in città. Nel metrò e nelle strade presidiate da esercito e polizia le vittime si contano a centinaia, compresi dipendenti comunali, sindacalisti, medici e (sostiene qualcuno) lo stesso sindaco, tutti passati per le armi: è la “notte dei botti” che dà il titolo allo sconvolgente, coraggioso romanzo di Biagio Cepollaro, scritto tra il 1993 e il 1997 ma...