Categoria: Questione meridionale

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Pasquale Saraceno: unità nazionale e Mezzogiorno

di GERARDO MAROTTA [Presidente dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici] Fu una costante del meridionalismo di Saraceno la ferma consapevolezza che la questione dell’unificazione economica dell’Italia fosse anche una questione di unificazione politica, perché l’obiettivo del superamento del divario tra il Nord e il Mezzogiorno chiamava in causa le responsabilità dello Stato e perché il permanere di quel divario poteva riflettersi negativamente sulla stessa unità nazionale, con conseguenze che a lungo andare potevano risultare esiziali...

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La mancanza di una cultura politica

di DAVIDE VISIGALLI (ARS Liguria) Qui vi voglio proporre un’analisi interessante di Friedmann, sociologo tedesco-americano (tratto da: Lucania trent’anni dopo, La critica sociologica, fase 69, primavera 1994). Lo studioso fa un confronto, basato su esperienze soggettive, tra la Lucania post II guerra mondiale e quella di 30 anni dopo, quando vi ritornò. Ho ripreso questo testo perché penso sia in grado di dare uno spaccato sociale non banale di quei periodi storici, da cui l’autore...

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La questione meridionale? Ai mass-media non interessa

di TONINO PERNA (economista e sociologo; Università di Messina) È noto, almeno agli addetti ai lavori, che la lunga recessione (2008/2014) ha causato un aumento spettacolare del divario Nord/Sud nel nostro paese. Eppure, a eccezione della giornata che una volta l’anno i media dedicano al Sud d’Italia dopo la lettura del Rapporto Svimez, è almeno da venti anni che il Mezzogiorno è uscito fuori dall’informazione che conta. Vale a dire un terzo del territorio e...

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I mali di Napoli? Un regalo dei Borboni

Gerardo Marotta, presidente dell’Istituto Italiano per gli studi filosofici, intervistato da Lettera 43 DOMANDA. Perché lei sostiene che tutti i guai della politica al Sud d’Italia comincino con la sconfitta della rivoluzione napoletana del 1799? RISPOSTA. Perché la vendetta consumata da re Ferdinando IV contro gli intellettuali che si erano ribellati fu un genocidio: andarono a stanarli uno a uno, sterminando le menti eccelse e le figure secondarie. D. La conseguenza? R. Da allora a...

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Carmine Crocco, storia di un criminale in carriera

di ANGELO MARTINO (www.nuovomonitorenapoletano.it)   La biografia del brigante lucano Carmine Crocco, scritta da Ettore Cinnella, ex docente di Storia Contemporanea presso l’Università di Pisa, Carmine Crocco. Un brigante nella grande Storia non fa parte di quella recente pubblicistica, a volte di successo, che sta provando a riscrivere la storia della fine del Regno delle Due Sicilie attraverso tentativi revisionisti, spesso di esclusivo taglio giornalistico, ma si mostra più che attenta ad inquadrare il brigantaggio...

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Giorgio Ruffolo: La questione meridionale? Non è colpa di Garibaldi

Giorgio Ruffolo (1926) è stato segretario generale della Programmazione economica negli anni Sessanta e ministro dell’Ambiente dal 1987 al 1992. Il brano che segue è tratto dal libro Quando l’Italia era una superpotenza, edito da Einaudi nel 2004. All’inizio del Millennio il Mezzogiorno d’Italia, dal punto di vista della prosperità economica, stava nettamente in testa. Sarebbe stato del tutto naturale che fossero le regioni italiane più vicine all’Oriente e alle sponde dell’Africa settentrionale a trasmettere...

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Nord e sud, sfatiamo alcuni recenti miti: la questione meridionale si affronta applicando la Costituzione

GRAFICO: Il divario nei 150 anni di storia d’Italia. Andamento del PIL pro-capite del Mezzogiorno in percentuale del Centro-Nord.   Fonte: L. Bianchi, D. Miotti, R. Padovani, G. Pellegrini, G. Provenzano, 150 anni di crescita, 150 anni di divari: sviluppo, trasformazioni, politiche, in “Rivista Economica del Mezzogiorno”, XXV, n. 3, 2011, p. 452. Un'ampia e chiara disamina delle varie tesi sulla situazione economica iniziale nel sud e nel nord e sulle ragioni della caudata del...

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Comunicato del Movimento dei Forconi

Onofrio Carubo Toscano è un cittadino siciliano, che si dichiara appartenente al popolo italiano e che ha a cuore la nazione italiana e il popolo italiano. In questo video spiega che cosa è il Movimento dei Forconi. Onofrio ispira grande fiducia e quindi credo di poter offrire gli auguri più sentiti a nome di tutti gli autori, i commentatori e i lettori di Appello al Popolo   httpv://youtu.be/ozuG79-ITsA     http://www.youtube.com/watch?v=ozuG79-ITsA

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Il capitalismo si sta giocando i giovani meridionali

di Nicola Zitara FORA (30 novembre 2009) E' dal 1750 che in Europa la popolazione contadina diminuisce a favore dell'Industria e dei Servizi. A questo movimento ha contribuito il progresso tecnologico, che ha determinato il passaggio  dalla organizzazione feudale, noncurante rispetto al tema della produttività del lavoro, al sistema della proprietà borghese caratterizzata  da una forte esosità verso il contadino.   Sul finire del regno borbonico, a distanza di cento anni, cioè verso il 1860, le...

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Germania PIIGS 1 – 0

L’eccezione tedesca nel collocamento dei titoli di stato (titolo originale) Manfredi De Leo – 07 Dicembre 2011 Economiaepolitica 1. L’esito della recente asta dei titoli pubblici tedeschi ha sollevato un interessante dibattito intorno alle specificità del meccanismo di collocamento dei titoli pubblici che sembrano distinguere la Germania dagli altri paesi dell’eurozona. Il dibattito prende spunto dai dettagli presenti nel resoconto ufficiale della procedura d’asta, laddove si comunica che sono stati emessi tutti i 6 miliardi...

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La ricetta segreta americana per fare grano duro di qualità!

di Granduro Duro di Sicilia Ahinoi, arretrati durogranicoltori della italica penisola, il lettore "comelafalce" (seppur io all'inizio fossi scettico ed intimamente convinto che mi raccontasse una sorta di mito rurale americano facilmente smontabile) ha aperto una finestra su una realtà a me (e penso anche a molti di voi) totalmente sconosciuta.   Aveva completamente ragione lui e lo ringrazio per avermi messo a conoscenza di quale perla di agrotecnica si fregiano alcuni dei nostri competitori...

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Perché dico "No al federalismo"

di Stefano D'Andrea      Il federalismo rischia di essere come il bipolarismo, come il maggioritario; come l’indicazione del nome del candidato presidente del consiglio sulla scheda elettorale; come la “libera concorrenza” e la svendita delle aziende pubbliche; come i contratti atipici, sorti in ambiente angloamericano, entrati nel nostro ordinamento per agevolare il commercio internazionale e infine  approdati stabilmente nel commercio nazionale; come le “autorità indipendenti”( da chi?); come l’abolizione delle licenze commerciali; come l’abolizione dei minimi...