Categoria: Cultura

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Il postmoderno italiano (parte I)

di GIAMPIERO MARANO (FSI Varese) L’opera postmoderna cita, assembla, riscrive. E pratica così un gioco assassino che ha l’obiettivo di liberarsi dell’ombra opprimente dell’autore, grumo di pensiero e resistenza critica inassimilabile dal globalismo in ascesa veemente quanto fluida. Come la dottrina tradizionale dell’arte, ma da una prospettiva esattamente rovesciata, anche il postmoderno mette in discussione la centralità dell’autore. È vero che, come sostiene Roland Barthes, l’inizio della scrittura coincide con l’ingresso dell’autore nella propria morte; ma questa morte interpretata dalla...

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L’irresistibile avanzata dei nonluoghi

di ROBERTO PECCHIOLI   Viaggiare è concetto assai diverso dal fare turismo. Attiene alla categoria dell’osservazione di chi guarda oltre la meta, cerca di comprendere luoghi, persone, situazioni lungo l’itinerario, riflette su ciò che vede e nei limiti del possibile esprime un giudizio informato. Chi si metta in viaggio in Italia animato da spirito di conoscenza, vive due sentimenti prevalenti: la presa d’atto dell’avanzata irresistibile della bruttezza e l’enorme quantità di non-luoghi che incontra nel...

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Che cosa vuole da me l’Altro?

di JACOPO D’ALESSIO (FSI Verbania)   After hours (1985 – Fuori orario, di Martin Scorsese) si apre con la scena in cui un impiegato, appena assunto presso un’agenzia di stampa, racconta le proprie ambizioni al collega più anziano, Paul Hackett (Griffin Dunne), durante una consueta giornata trascorsa in ufficio. Ma con una lenta panoramica, accompagnata dalla melodrammatica Aria sulla 4a corda (di J. S. Bach), che attraversa tutto l’ambiente intorno a loro, Hackett riporta il discorso sotto...

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Domenico Rea e l’enigma del Mediterraneo

di GIAMPIERO MARANO (FSI Varese) Domenico Rea sa che non è esistita soluzione di continuità fra il politeismo greco-romano e il cattolicesimo meridionale. In realtà, è vero che l’Italia del sud ha a lungo preservato manifestazioni, più o meno residuali e tuttavia non riconducibili a puro colore, della quotidianità, dell’arte e della religiosità arcaiche, precristiane: nella tammorriata come nelle esibizioni di strada dei pazzarielli, negli ex-voto conservati nei santuari, nella confusione gioiosa di alcuni vecchi...

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Il postmoderno: una breve introduzione

di GIAMPIERO MARANO (FSI Varese)   Il Sessantotto segna l’ingresso dell’Occidente nella fase estrema, ctonia e volatile nello stesso tempo, della modernità: se dopo questa data, come osserva Costanzo Preve, il capitalismo si rafforza sbarazzandosi dell’etica familiare borghese, è inevitabile che il prezzo pagato per un incremento di potenza oggettivamente prodigioso sia elevatissimo – e in quale inquietante senso lo lascia intendere Elémire Zolla quando commenta così il Sessantotto francese: “Lo scossone al gaullismo (…)...

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Le figure del tempo in ‘C’era una volta in America’

di JACOPO D’ALESSIO (FSI Verbania) La struttura temporale di “Once upon a time in America” si divide in due linee principali, l’una ciclica e l’altra diacronica.  La prima, ciclica, comincia con la scena iniziale del film, durante gli anni ’30, quando Noodle si droga nel teatro cinese con l’intento di riprendersi dallo shoc che ha appena subito innanzi alla morte dei suoi amici più cari. E si conclude esattamente con la stessa scena, quando però,...

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L’esempio e i suoi effetti

di GIUSEPPE NOCERA (FSI Enna) Un pomeriggio raggiante quello di oggi, 30 marzo. Ho finalmente ritrovato alcuni libri che appartenevano ai miei genitori e che facevano parte di una nutrita libreria accumulata nel tempo, andata poi persa in gran parte per varie cause. Li avevo messi da parte in alcuni scatoloni, conservati gelosamente. Ho vissuto il ritrovamento con grande gioia, unita pure ad una grande rabbia per quanto è andato perduto. Il più antico risale...

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Errore del futurismo

di GIAMPIERO MARANO (FSI Varese) L’esaltazione della tecnica e della velocità, il culto del nuovo, della guerra e della vita frenetica di città sono gli aspetti dell’estetica futurista certamente più noti, appariscenti e provocatori ma non i soli a rivelare l’ispirazione controtradizionale del movimento. Il padre del futurismo è l’italiano d’oltremare Filippo Tommaso Marinetti, nato nel 1876 ad Alessandria d’Egitto, dove vive fino al ’92 prima di trasferirsi a Parigi e a Milano subito dopo....

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Intervista ad Anastasio

È piuttosto raro che accada con la più recente produzione musicale italiana, ma il Fronte Sovranista Italiano è positivamente colpito dallo spirito e dalle idee politiche che esprime il vincitore dell’ultima edizione di X-Factor, Marco Anastasio. Ci sentiamo di augurare il meglio a questo giovane studente di agraria, che già a 18 anni scriveva un bellissimo e intenso brano tratto dalla novella di Giovanni Verga, “Rosso Malpelo“. Sperando che possa continuare ad essere da stimolo per...

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Le riviste fiorentine di inizio Novecento (seconda parte)

di GIAMPIERO MARANO (FSI Varese)   Nel 1908 Prezzolini dà vita a una nuova pubblicazione: il settimanale (in seguito diventato quindicinale) “La Voce”, che dirige fino al 1914, quando gli subentra, fino alla cessazione delle pubblicazioni avvenuta un paio di anni più tardi, il critico letterario Giuseppe De Robertis. Il titolo suggerito da Ardengo Soffici allude, come spiega il fondatore, alla “voce dell’ispirazione poetica e filosofica”; e in effetti il periodico, che diventerà a un...

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Le riviste fiorentine di inizio Novecento (prima parte)

di GIAMPIERO MARANO (FSI Varese) Il Novecento italiano nasce a Firenze dalle pagine di alcune riviste (“Il Leonardo”, “Hermes”, “Il Regno”, “La Voce”, “Lacerba”) che reagiscono frontalmente all’ascesa della società di massa e alla pretesa positivista di ridurre l’uomo e il mondo a mero dato, numero, quantità. Lontano dall’abbracciare un ruvido materialismo o le istanze scettiche più disincantate, l’intero secolo si dibatterà tra le ambigue fluttuazioni di uno slancio vitale non definibile in termini univoci...

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La ‘Storia’ di Francesco De Sanctis (seconda parte)

di GIAMPIERO MARANO (FSI Varese) Nel Cinquecento si allarga sempre più il solco fra lo scetticismo e il materialismo degli intellettuali (si pensi a Pomponazzi) e della borghesia da un lato e la religiosità del popolo, “meno corrotto de’ suoi letterati”, dall’altro: la borghesia in ascesa e il letterato si trovano rispecchiati nell’Orlando furioso, un poema dalla raffinatezza artistica ineguagliata ma “vuoto di valori religiosi, patriottici e morali”, poiché in Ariosto il soprannaturale è “semplice...