Codici immorali

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  1. Tonguessy ha detto:

    E' un articolo del migliore Fini che condivido nella sostanza. Solo un'annotazione:

    "il suffragio universale è stata la rovina della democrazia" è un ossimoro. Visto che demos significa popolo e kratos governo, il suffragio universale non può che essere il naturale metodo di consultazione popolare in democrazia.

    Se poi vogliamo discutere sul senso del voto e sulla sua rappresentatività, allora apriamo questo vaso di Pandora. La democrazia moderna si fa scudo della presunta rappresentatività del voto per fare gli interessi delle solite elites. In pratica esistono due democrazie: quella teorica di una testa un voto che vuole tutti ugualmente impegnati e responsabili nella gestione del potere, e la democrazia reale, quella che sancisce l'inutilità dell'alternanza data la sostanziale intercambiabilità dei rappresentanti del popolo. 

    E'  un fatto storico: la democrazia è nata nell'antica Grecia delle polis e dava capacità decisionali al padronato (tanto per cambiare…). Chi partecipava non era la base di quella società, essendo esclusi dal voto schiavi, meticci e donne. La partita se la giocavano in casa, con arbitro compiacente. Si parla di un 15% di popolazione che si arrogava il diritto di essere chiamata demos, popolo.

    Le cose nei secoli non sono andate diversamente. Le suffragette hanno regalato alle donne il diritto al voto senza peraltro scalfire la possibilità di modificare lo status quo: con o senza il voto dei lavoratori (o schiavi), degli esclusi e delle donne la democrazia ha partorito sempre i soliti risultati. Mi sento quindi di dire che la democrazia è nata male e cresciuta peggio e nulla la potrebbe mai rovinare, forse neanche la dittatura, stando a Charles Bukowski:

    "La differenza tra democrazia e dittatura è che in democrazia prima si vota e poi si prendono ordini, mentre in dittatura non si perde tempo con il voto"

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