Luttwak e le campagne anti-risorgimentali

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2 risposte

  1. durga ha detto:

    SE per la Sicilia e’ l’unico modo di salvarsi, perche’ no? All’Italia non servono le sue basi militari. Auguri ai Siciliani per il loro radioso futuro, sotto la protezione americana. Del resto ai tempi dell’antica Roma la Sicilia non faceva parte dell’Italia.

  2. Luciano Del Vecchio ha detto:

    Gli Stati Uniti stanno preparando per l’Italia lo stesso destino dell’Irak, della Siria e della Libia; non si fermeranno alla Sicilia; vogliono la frantumazione totale dell’intero Paese. Luttwack non parla per sé e dice sicuramente una cosmica bugia quando afferma che gli americani si sono disimpegnati dal Mediterraneo e dal medio oriente. Nel giro di pochi anni vedremo sorgere un’infinità di autonomismi, gran parte inventati, e di secessionismi. Agli americani la Sicilia e ai tedeschi il Triveneto; e la Sardegna riservata alle esercitazioni militari aeree di Israele. Il M5S è alle dirette dipendenze di Washington. Per l’Italia hanno segnato un destino peggiore di quello greco. La Sicilia non si salverà fuori dall’Italia, non esiste nessun Federico II, ma un generale americano come governatore militare dell’Isola, trasformata in immensa base militare per il controllo dell’intera Africa e con il genocidio dolce dei Siciliani tramite il ricambio demografico con una popolazione mercenaria di “contractors”. L’intervista di Luttwack fa parte della tecnica della “rana bollita”. Si annunciano programmi e intenzioni e si attende per vedere se ci sono reazioni. Se queste mancano o sono troppo deboli, si prosegue. Considerato il personaggio intervistato e i suoi legami con il Pentagono, un governo italiano che sia governo avrebbe dovuto immediatamente convocare gli ambasciatori inglese e americano e chiedere spiegazioni. Subito dopo la Sicilia, cominceranno ad arrivare dollari per i movimenti neoborbonici, e marchi o euri per sardisti e venetisti. e si inventeranno anche “territori liberi” o “enclave” in Val d’Aosta o in Toscana. Quell’intervista è allarmante, un segnale di estremo pericolo per l’unità territoriale della Repubblica.

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