La frizione feconda tra Costanzo Preve e Gianfranco La Grassa

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2 risposte

  1. Michele ha detto:

    Non vedo l’importanza di fare questi distinguo tra due pensatori comunque importanti e complementari?
    Preve era meglio di La Grassa? E allora? E’ questo il problema? Ho forse lo è di più dare risposte concrete ai problemi delle persone?
    Detto ovviamente col massimo rispetto per la memoria dell’uomo e del pensatore.

    • Simone Garilli ha detto:

      Non è questione di migliore o peggiore, ma di funzionalità al progetto sovranista.
      Al fine di tale progetto è strettamente necessaria un’analisi all’altezza del nostro tempo, che non
      trascuri aspetti solitamente dimenticati o solo accennati da molti pensatori anche di livello
      molto alto (come La Grassa). Tutto ciò che La Grassa indica spregiativamente con umanesimo,
      ad esempio, e che invece Preve pone a fondamento della sua analisi filosofica della modernità.
      Sto parlando in particolare dell’antropologia filosofica, ovvero delle riflessioni intorno alla
      Natura Umana. In La Grassa manca (consapevolmente) la dialettica tra il proprio tempo e
      “ciò che è eternamente” (Hegel). In questo modo l’analisi è monca, e non aiuta nella fase di
      costruzione del progetto politico, perché rifiuta esplicitamente un ruolo significativo per i
      dominati. A livello analitico, però, molte sue “scoperte” sono preziose.

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