Gusci vuoti e rami secchi

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  1. Claudio Martini ha detto:

    è sicuramente vero che il comunismo (l'unico comunismo realmente esistito, cioè Lenin-Stalin-Mao) soffriva di una incurabile subalternità culturale nei confronti del pensiero illuminista-utilitarista occidentale, e che questa subalternità lo ha portato ad identificarsi nell'originale. Non è che il comunismo è  morto, nel blocco socialista: si è trasformato,  con le stesse persone al potere, in ultra-capitalismo, passando dalla subalternità culturale a quello economico-politica. passo ora dal comunismo al luogocomunismo: non possiamo gettare il bambino con l'acqua sporca. Chiunque proponga un ritorno alla comunità di villaggio non sa di quel che parla. Bisogna sostituire l'adorazione della modernità (cioè del capitalismo) con la critica della modernità: ma questa critica non può valersi di argomenti già sconfitti dalla storia. Faremmo la figura dei disadattati.

  2. Claudio Martini ha detto:

    Già che ci sono ecco un brano tratto da una intervista  con Mohammed Hassan, marxista britannico di origine somala.
    "tutto sta ad indicare che l’egemonia degli Stati Uniti è prossima a finire. Nel mondo, non vi potranno più essere superpotenze e gli Stati Uniti probabilmente diventeranno nulla più che un’importante potenza regionale. Inevitabilmente, assisteremo ad un ritorno del protezionismo e, come risultato, alla fine della globalizzazione."

  3. stefano.dandrea ha detto:

    Caro Claudio, non so se l'autore che citi mi abbia letto o abbia scritto la frase che tu citi prima dei miei articoli. Comunqu siamo completamente d'accordo. Questo è ciò che accadrà. Che noi lo vogliamo o meno è irrilevante.

  4. Tonguessy ha detto:

    "Il liberal-capitalismo, col contributo provvisorio della socialdemocrazia, ha vinto la sfida portata dal comunismo e dal fascismo sul suo stesso terreno, quello della Modernità."

     

    Questa affermazione mi trova completamente in disaccordo. Se si legge il mio articolo qui sopra (cartello petrolchimico8-Neuordnung) si vede come in realtà tutta la concezione della Modernità così come la conosciamo fu dettagliatamente programmata dai vertici nazisti.

    Viviamo attorniati da prodotti petrolchimici, fateci caso. I  cibi che sono avvolti in plastiche,  navigare in rete senza la plastica del vostro monitor LCD o della tastiera risulta impossibile, e via dicendo.

    Viviamo immersi in un mondo di plastica. Che tale mondo sia il frutto del liberal-capitalismo è tutto da dimostrare, a meno che non lo si consideri l'evoluzione del nazismo. Si può anche pensare che nazismo e liberal-capitalismo siano intimamente connessi. Questo cambierebbe di  gran poco il quadro generale.

    Se per Modernità intendiamo le vicende politiche, sociali  e di costume che hanno forgiato l'ultimo secolo  non vedo come marxisti e fascisti possano "ritrovarsi dalla stessa parte della barricata". 

    Questo giochino può funzionare solo con chi è (volutamente) disinformato. La Destra di oggi è quella del New World Order di Rumsfeld, capoccia del cartello petrolchimico internazionale, come ho già avuto modo di spiegare. Fini mi deve quindi spiegare per quali motivi il PNAC dovrebbe battersi per la descrescita, o per il localismo.

    Che ci sia una Destra come Forza Nuova che abbia in cartellone tali obbiettivi fa parte del gioco. L'eredità storica che ci ha consegnato la Destra dice cose ben diverse. Ci sono forze di Destra (guarda caso molto vicine a Forza Nuova) che si battono per i diritti degli animali come 100%Animalisti. Lo fanno per accalappiare consensi. Cerchiamo di non cadere in questi tranelli….

     

    Un'ultima annotazione sul significato di comunismo relativamente alle strutture sociali: è ancora tutta da dimostrare l'ipotesi secondo cui appropriarsi dei mezzi di produzione senza eliminare la stratificazione sociale possa ancora essere chiamato comunismo. 

    E' invece fuori dubbio che una società senza stratificazioni sia di fatto comunista, dato che il sostentamento della struttura è affidato a tutti indistintamente, con minime differenziazioni e, cosa importantissima, senza controlli coercitivi su obbiettivi decisi a monte.

    Il problema è che da questo modello di sviluppo sociale che prevede un tasso di inurbamento vicino al 100% c'è gran poco da sperare. Le città sono state create per alloggiare i lavoratori che vengono sfruttati per conseguire un modello di sviluppo antitetico ai valori come comunitarismo e difesa delle culture locali. 

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