Continuate a pagare l'affitto

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Nessuna risposta

  1. Tonguessy ha detto:

    Sono pienamente d'accordo sul senso dell'articolo. Mi sento però di aggiungere alcune precisazioni.

    1-Manca una politica di gestione dell'edilizia popolare (siamo il fanalino di coda dell'Europa anche in questo). Il che ci porta al punto successivo

    2-le lobbies del cemento determinano le politiche in atto e quindi l'andamento del mercato. Il governo si è recentemente affrettato a varare il famigerato Piano Casa per drogare un mercato in affanno. A fronte di miliardi di metri cubi di suolo edificato, la nostra popolazione è rimasta pressochè invariata nel corso degli ultimi decenni. E' aumentata la richiesta di mq pro capite, e questo per un periodo ha fatto lievitare il mercato immobiliare. Adesso semplicemente l'offerta supera la domanda e questo, in un mercato liberista vero, determinerebbe il crollo dei prezzi. Se questo non avviene è perchè lo Stato fa l'interesse delle lobbies (invece di fare quello dei cittadini) e attraverso incentivi e deroghe permette il mantenimento dello status quo.

    L'ha fatto per parecchi decenni con la FIAT, adesso che ha mollato la presa del settore industriale ha iniziato a mettere al centro dei suoi interessi il settore finanziario, cui è molto legato il settore immobiliare (siamo tra i maggiori investitori del mattone a livello mondiale).

    Facile quindi ipotizzare un piccolo ridimensionamento dell'immobiliare perchè sostenuto da interventi statali. Sarebbe giusto che ci fosse il crollo, ma non siamo negli USA: da noi è ancora vantaggioso per Stato e bankster tenere in vita artificialmente questa fetta di Mercato.

    3-Aspetto psicologico: in un mondo sempre più precarizzato quando ne abbiamo la possibilità tentiamo di scegliere cose che ci assicurino un po' di tranquillità.  Sapere di non avere contratti di locazione in scadenza, di potere disporre di una base sicura ed affidabile è un fattore che può far pendere l'ago della bilancia verso l'acquisto. E qui si torna al punto 1. Mia mamma vive da 50 anni i una casa in affitto. Edilizia popolare gestita dal comune. Non ha nessuna intenzione di cambiare sistema, ed ha perfettamente ragione: è come se quell'appartamento fosse intestato a lei. 50 anni fa era ancora possibile, provate un po' oggi…….  

  2. marco ha detto:

    Istat 2010: il 68,5 % degli italiani è proprietario di casa, un altro 13 % ha un mutuo immobiliare in corso. Siete così sicuri che fare di tutto per tnere alto il valore delle case sia un favore alle lobby? State parlando di una lobby di 19 milioni di famiglie.
    Secondo me la mancanza di una politica sulla casa è antisociale, ma per altri motivi. In un mondo con forti barriere alla libera circolazione delle genti una casa ferma e propria vale molti molti soldi. Quindi a parità di condizioni di partenza (cittadinanza, salario e quindi potere contrattuale in banca etc etc – insomma tutto tranne la quantità di capitale iniziale) il danno è perpetrato nei confronti delle generazioni più recenti, statisticamente più a rischi di debito e più deboli nel contrattarne uno con una banca.

  3. stefano.dandrea ha detto:

    Caro Marco,

    il problema per chi ha una sola casa non i pone. Se la casa la mantiene per trenta anni nulla quaestio. Non gli cambia niente. Se intende venderla e acquistarne un'altra, il minor ricavo che otterrà dalla vendita sarà compensato dal minor esborso per acquistare la nuova. Quando poi l'unico figlio dovrà andare via di casa e sistemarsi, la nuova casa costerà meno. Tutti coloro che fanno un progresso sociale o, purtroppo o per fortuna, devono trasferirsi dalla provincia alla città, trarranno vantaggio dal fatto che spenderanno meno per acquistare la casa più costosa che dovrebbero comunque acquistare. Tieni conto che se le case non le vendono, anche gli affitti si abbasseranno, perché alla fine alcuni decideranno di affittare.

    Tu hai bisogno di una casa e quindi per te si tratta di ricchezza immobilizzata. Gli unici che ci rimetterebbero sono coloro che hanno una abitazione in città e intendessero trasferirsi in provincia o in campagna: la svalutazione della casa da vendere non sarebbe compensata dalla svalutazione della casa da acquistare. Tuttavia mi sembra una obiezione marginale a una politica che avvantaggerebbe molti milioni di persone e svantaggerebbe chi detiene molti immobili. La politica non ci pensa e allora la sostituisce la crisi.

  4. Andrea.Mensa ha detto:

    "il mattone è sempre stato un affare"…. si però c'è sempre una prima volta a tutto.

    faccio presente alcune considerazioni che farebbe bene a fare chi volesse acquistare una abitazione.

    prima considerazione. a meno di essere in una stazione turistica, o che si tratti di casa per le vacanze ( francamente io preferisco andare in albergo quando e dove voglio, piuttosto che esser legato allo stesso posto, ma qui si va a gusti), una abitazione serve …. per abitarci.

    e ci abita chi vuole vivere in modo indipendente, normalmente una famiglia, o dei single che preferiscono l'indipendenza alla comodità del supporto dei genitori.

    sono tutte entità , però ch esono funzione della popolazione.

    se la popolazione non aumenta, non aumentano nemmeno le famiglie.

    se a causa della crisi le coppie restano a casa dei genitori, non servono abitazioni in più.

    se invece che a veni-30 anni i giovani lasciano i genitori a 40, l'affollamento delle famiglie contemporaneamente presenti sul territorio, diminuisce, e quindi cala il bisogno di abitazioni.

    poi c'è ilfattore invecchiamento.

    i nostri vecchi hanno sputato l'anima per farsi i "4 muri" e vogliono starci dentro fino all'ultimo respiro, ma qui si sta per evidenziare il fattore che nessuno, soprattutto nel disegnare la curva delle pensioni , ha tenuto presente.

    ad avere 70-90 anni, oggi, ci sono i nati nell'anteguerra. famiglie che facevano 10 figli e ne sopravvivevano 4-5. selezione naturale. vita dura, niente medicine, quei sopravvissuti però sono robustissimi…. ma moriranno pure loro e lasceranno le loroabitazioni vuote. le generazioni seguenti sono quelle delle famiglie di 2-3 ragazzi, tenuti in vita ad antibiotici, pennicillina, sulfamidici, e più tardi trapianti, bypass, stimolatori, ecc…  ma che la natura ha cominciato a selezionarli dai 35 anni in su e a 55 sono già tutti rattoppati. cuore, stomaco, fegato, incidenti stradali, ecc…. stanno falcidiando queste nuove generazioni.

    quanti di loro arriverà a 90 anni senza alzhaimer e autosufficienti ?

    quanti di questipotranno continuare ad occupare quell'abitazione faticosamente messa insieme un po' col loro lavoro e un po' con i risparmi dei genitori ?

    negozi soppiantati daisupermercati e trasformati in uffici, ma a questo punto uffici ai piani superiori liberi per ritornare abitazioni.

    bene, mettete insieme tutte e tre queste tendenze, e poi capirete perchè potrebbe anche non esser più un buon affare, considerando anche che il puro costo di costruzione non è nemmeno la metà del valore attuale, il resto è dato tutto e solo dalla richiesta che fino ad oggi è stata elevata in confronto all'offerta.

    mase solo Milano ha 50.000 appartamenti vuoti, quanto pensate che ci mettano a capire che è meglio vendere al più presto ?

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