La rivolta tunisina

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Nessuna risposta

  1. Claudio Martini ha detto:

    Più che socialisti o bolscevichi (men che meno islamisti), credo che i rivoltosi si percepiscano, e debbano essere percepiti, come patrioti. I simboli non sono mai casuali, e l'unico vessillo mostrato dai popoli arabi scesi in piazza è finora stata la bandiera nazionale dei rispettivi paesi.

  2. Tonguessy ha detto:

    La War on Terror inaugurata da Bush serviva proprio a scongiurare questa eventualità: che qualcuno inaugurasse l'epoca della distruzione delle elites.

    Chiamare bolscevichi, fondamentalisti islamici, terroristi chi si batte per i diritti dei popoli fu una sortita geniale. Ma una cosa sono le astrazioni ed un'altra sono i fatti contingenti, reali, solidi. Potete chiamarmi biondo, ma non sono mai stato biondo.

    Adesso è ora che le elites comincino a pagare checchè ne dicano i vari Freda che ci consigliano di starcene a casa nel nome di un "perfetto" che da sempre è nemico del bene.

  3. Luigi Poleggi ha detto:

    Appare facile, quasi scontanto, parlare ora, a rivolta conclusa. Ben Alì è caduto sotto le pressioni di un popolo che chiedeva progresso, modernità e democrazia. Ed è proprio quest'ultima richiesta, la democrazia, che fa da trampolino di lancio per tutto il resto, sviluppo economico compreso. Tutto, ovviamente, a patto che prevalga la libertà di pensiero, di azione e di iniziativa economica privata nel rispetto degli interessi nazionali.
    Alla Tunisia, ma d'altro canto a tutto il nord Africa, serve una democrazia vera, basata sul rispetto della volontà popolare. Tutto questo ora appare possibile, ma attenzione alle minoranze estreme. Perchè spesso proprio da loro, o sotto la loro guida, si attuano i processi di cambiamento politico-istituzionale. Cambiamenti positivi, quando si tratta di superare un regime totalitario, ma che non possono non portare al raggiungimento di un sistema democratico. Altrimenti, insegna la storia, si rischia un ritorno al passato, magari anche peggiore

  4. Luciano ha detto:

    a Luigi Poleggi
    in poche righe hai rappresentato  la sagra dell'ambiguità, dell'ipocrisia e dell'ingenuità:
    "la libertà di pensiero a bracetto con la libertà di iniziativa privata… nel rispetto degli interessi nazionali!"   questa è la VERA democrazia!
    E' la definizione n. 9.999 , ancora una e battiamo il record di 10.000 (un congruo premio a chi ce la fornirà!)
    Personalmente preferisco la rude franchezza degli islamisti o dei neobolscevichi…

  5. stefano.dandrea ha detto:

    Io la penso come Luciano

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