Lo strano caso libico

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  1. stefano.dandrea ha detto:

    Il paradosso della libertà di manifestazione del pensiero è che non si risponde delle falsità che si dicono. Così i pochi che hanno davvero il "potere" di manifestare il pensiero – il potere è altro dalla libertà; la liberta l'abbiamo anche noi e la esercitiamo – persuadono coloro ai quali formalmente è offerto il "diritto ad esserre informati gratuitamente anche se con l'onere di soggiacere alla pubblicità" – un diritto riprovevole, diciamolo chiaramente, che dovrebbe essere cancellato da ogni testo normativo – e che, invece, sono titolari della soggezione al potere di informare e di pubblicizzare.
    La storia che tu narri dimostra che serve a poco dire cose vere o plausibili, se non si vuole togliere ad altri la libertà (in realtà il potere) di informare masse di telestupiditi. Dimostrerò, in un prossimo articolo, che tutti i cambiamenti, per rivoluzioni violente o riforme strutturali progressive, sono avvenuti introducendo limiti a una o altra libertà (in realtà a uno o altro potere). Tutti tranne le rivoluzioni liberali, come quella silenziosa che dura da 25 anni. Essa è una controrivoluzione, perché ha aumentato o creato tante libertà e quindi poteri.Per i comuni mortali ne sono derivati soltanto soggezioni.  

  2. Claudio Martini ha detto:

    Sveglia compagni, l'Iran, gli USA e Israele sono alleati dal 1980, lo vogliamo capire? In realtà i rapporti non sono stati omogenei, più stretti quelli con Israele durante la guerra con l'Iraq, più saldi quelli con gli americani dopo il 2003. Che ci sia una convergenza di interessi, soprattutt, in questo momento, tra persiani e USA , è del tutto normale. L'Iran vuole l'egemonia regionale e Obama, pur di evitare di spingere Teheran verso le amorevoli braccia di Cina e Russia, è pronto a concedergliela. In questo contesto Israele può anche andare a farsi friggere, insieme a Mubarak.
    p.s. l'emiro qatariota, sciita, è sempre stato il capo arabo più accomodante con i sionisti, Abu Mazen a parte.

  3. lucianofuschini ha detto:

    Martini ha ragione quando sostiene che l'Iran mira non tanto  a distruggere Israele, nonostante le dichiarazioni di facciata, quanto all'egemonia regionale, ma la sua strategia per conquistare un ruolo egemone consiste nel farsi campione dell'antisionismo. La tesi di un'alleanza di fatto fra Iran, Israele e USA mi sembra difficilmente sostenibile. Hizbollah, notoriamente vicinissimo all'Iran, si è scontrato duramente con Israele. Le agitazioni della piazza a Tehran sono chiaramente incoraggiate da USA e Israele. Forse sarebbe interesse degli USA avere buoni rapporti con l'Iran, come ai tempi dello Shah, ma non a prezzo della rottura con Israele. Non dimentichiamo la potenza della lobby ebraica negli USA. Si pensa che Israele sia un'appendice degli USA ma potrebbe essere vero il contrario.  

  4. stefano.dandrea ha detto:

    Concordo con Luciano. Nel 1980 gli Stati Uniti erano avversari di stati con i quali si sono poi alleati; ed erano alleati di stati che poi hanno avversato.

    Un impero imperialista è disposto ad allearsi con tutti, quando ne ha convenienza. E rompe l'alleanza quando non conviene più o ha bisogno di fermare le ambizioni regionali di un (ex) alleato.

    Anche Iran e Israele si concepiscono come volontà di potenza, che intendono ampliare l'influenza regionale. E anche essi sono disposti ad allearsi con chiunque quando ne ricorrano le condizioni.

    L'avversione dell'Iran alla Libia non può essere rimproverata all'Iran, se non con ingenuità. L'avversione si spiega con l'ideologia e gli interessi. Se dunque l'Iran, nella situazione concreta, si trovasse a preferire i ribelli islamisti a Gheddafi, non ha senso dedurne che l'Iran è alleato degli Stati Uniti. Accade spesso che due nemici si trovino ad avere una convergenza di interessi. Isralele, invece, credo che possa anche avere interesse ad evitare una libia islamista o parzialmente tale. E in generale può accadere che due alleati (Usa e Israele), che siano entrambi indipendenti (non è il caso dell'Italia e degli Usa, purtroppo) si trovino ad avere posizioni diverse su una determinata questione di politica internazionale. Naturalmente, se sono alleati, cercheranno una mediazione o comunque decideranno di non mostrare all'esterno la divisione.

    Le alleanze internazionali non sono come i matrimoni di un tempo. Sono come i matrimoni moderni!

  5. Claudio Martini ha detto:

    "la sua (dell'Iran)strategia per conquistare un ruolo egemone consiste nel farsi campione dell'antisionismo."
    Corretto! è esattamente questa la strategia dell'Iran da Khomeini in qua: farsi campione dell'anti-sionismo. Farsi nel senso di far finta . Sfido chiunque a mostrare che cosa mai abbia fatto l'Iran contro gli USA in tutta la sua storia. Io invece potrei spiegarvi come l'iran è stato decisivo nei piani di egemonia americana in Bosnia, in Afghanistan e in Pakistan. oppure potreste dirmi cosa ha fatto la repubblica islamica contro Israele prima del 2003. Dico "prima del 2003"  perché in realtà sia Iran, sia USA sia Sion avevano un avversario comune, l'Iraq (e gli arabi in generale). Dopo aver distrutto, tutti assieme, il nemico comune si sono allargate le crepe dell'alleanza de facto, soprattutto tra Teheran e Tel Aviv, crepe rappresentate in primo luogo da quella costola delle Guardie della Rioluzione che è Hezbolllah.
    Nasrallah a parte, io non credo che gli Ayatollah abbiano in mente qualcosa di risolutivo contro il sionismo. Israele gli serve, esattamentre come alla Caritas servono gli affamati e alle guardie servono i ladri, secondo lo schema della hegeliana "saccenza del dover essere".
     
    p.s. Qaddafi, per ragioni che ora non è il caso di approfondire, sostenne con armamenti e aiuti vari Khomeini durante la guerra con l'Iraq. Oggi gli iraniani parteggiano per i rivoltosi di Bengasi. Che dire? BEN TI STA!

  6. stefano.dandrea ha detto:

    La scelta di un nemico può dipendere da una identità e allo stesso tempo conformare l'identità. Il processo può essere circolare.

    Non credo che l'Iran debba fare qualche cosa contro gli USA. L'Iran è indipendente nei giudizi, nelle azioni e nelle strategie; non subisce le imposizioni né ascolta i suggerimenti degli USA. Questa è l'unica politica estera che un paese deve avere. Per questa ragione li ammiro. Ovvio poi che la potenza statunitense li condizioni. Questo non può essere impedito dall'IRAN. Ma l'iran, con la sua indipendenza e la sua sovranità segna la strada che porterebbe al collasso statunitense. Ce ne fossero trenta di Iran, Venezuela, Bolivia, Russia e Cina. Gli USA imploderebbero. I

    n generere capisco poco le tue critiche all'Iran. Sembrerebbe che secondo te questa nazione debba andarsi a suicidare in una politica immediatamente aggressiva (o semplicemente aggressiva) nei confronti di israele. Non ha senso.

    Un Italiano non può criticare l'Iran perché non aggredisce i sionisti (che rispetto a noi sono terzi). Non si può desiderare che un altro paese ne aggredisca un altro per tutelare una terza popolazione, quando noi siamo succubi degli statunitensi. Il nostro nemico, che non dobbiamo combattere – dobbiamo soltanto liberarci e liberarci in primo luogo della sudditanza – sono gli Usa. Qualunque nazione mostri la strada dell'indipendenza,. della sovranità e del coraggio è un esempio. Come l'Iran.

  7. Tonguessy ha detto:

    La Storia è zeppa di alleanze poi diventate sfide mortali. Russia-Germania con il patto Moltov-Ribbentrop e la successiva Operazione Barbarossa, ad esempio.
    Quindi non si può mai dire cosa nascerà da un’alleanza, a meno che non si sappiano in anticipo tutti i dettagli di contorno (nel succitato caso la volontà di espansione dell’apparato industrial/militare tedesco, come scritto nella serie Cartello Petrolchimico).
    E anche conoscendo certi dati sensibili non è detto che la Storia ci consegni il risultato previsto. Vedi le guerre imperialiste USA degli ultimi 50 anni. Grande successo prima, ritiro con la coda in mezzo alle gambe poi.

    In realtà ognuno fa i propri interessi. Nulla di più. Se ci sono alleanze nel momento stesso in cui tali interessi vengono coltivati, la politica e la diplomazia troveranno un terreno fertile (qualsiasi cosa questo significhi). Disgraziatamente ad ogni interesse corrisponde una lotta per il raggiungimento degli obiettivi previsti. E non è detto che la lotta sia facile.

    Hezbollah ha dato una sonora lezione militare all’esercito meglio equipaggiato del mondo. Si potrebbe concludere che adesso stia tramando contro Gheddafi a fianco dei sionisti?
    Mi sembra una tesi stiracchiata. Insomma non mi sento di tirare delle somme, mi limito ad osservare i movimenti e annotare i dettagli. Sarà compito della Storia informarci di quali pieghe avrà preso il nostro destino.

  8. lucianofuschini ha detto:

    Claudio, nella guerra fra Iran e Iraq gli USA rimasero defilati, ben felici che le due potenze regionali si logorassero a vicenda, ma quando le sorti della guerra volsero a favore dell'Iran, fecero le mosse decisive per evitare il tracollo dell'Iraq, spedendo anche una flotta nel Golfo con intenti chiaramente minacciosi verso l'Iran, tanto è vero che accettarono subito le scuse irachene quando un aereo di Saddam per errore lanciò un missile Exocet, fornito dalla Francia, contro una nave americana facendo una strage. A riprova del fatto che gli USA erano e sono ostili all'Iran c'è la decisione di Bush il vecchio nella prima guerra del Golfo quando fermò le sue truppe perchè il regime di Saddam non collassasse a vantaggio dell'Iran. Che poi Bush il giovane abbia stravolto la politica paterna è prova non della collusione fra USA e Iran ma della incapacità sua e di Condoleeza, forse seconda soltanto all'assoluta mediocrità di Obama-Hillary.

  9. Claudio Martini ha detto:

    Caro Fuschini, gli USA fornirono all'Iran tonnellate di armi durante il conflitto. Mai quante gliene diede Israele, ma comunque tante. Mi sembra un aiuto un po' più concreto che schierare la flotta (per fare cosa, poi?). Lei dice anche "quando le sorti della guerra volsero a favore dell'Iran". Mi piacerebbe sapere, appunto, quando ciò avvenne. Dopo il luglio 1982, data dell'invasione dell'Iraq da parte dei persiani, la guerra consistette in un inesorabile e tragico logoramento (dissanguamento) delle truppe iraniane. Non fu l'intervento americano ad impedire che Khomeini prevalesse, ma fu la volontà del governo iracheno di porre termine ad una guerra assurda ad evitare che le armate iraniane venissero letteralmente fatte a pezzi.
    Si dice: ma Bush non rovesciò Saddam quando ne ebbe l'occasione. In realtà ci provò, pianificando le insurrezioni del '91, ma lasciamo perdere. Gli Usa non invasero l'Iraq dopo la guerra del golfo, ma perché? John Kleeves sosteneva che il motivo risiedeva in una ragione banale: non lo fecero perché avevano paura di rimediare batoste. Saddam disponeva di 1) sostegno popolare 2)il più forte esercito del medio oriente 3)armi chimiche. Guardate le cose con la rpospettiva più ampia: gli USA hanno invaso l'iraq, perdendo migliaia di uomini, soltanto dopo aver indebolito Baghdad con 12 anni di embargo e e di bombardamenti continui (le famose no-fly zones)
    Infine: non vorrei che si insistesse troppo con la tesi per cui Bush era ed è un idiota, e che la sua politica è stata fallimentare in quanto mal congegnata. Nessuno che arrivi a sedere nello studio ovale è definibile come imbecille: semmai criminale. E se alla fine il piano Bush-Sharon non si è attuato nella sua completezza, non è stato per suoi limiti intrinsechi, ma per il valore assoluto ed eroico delle resistenze armate afghane e iraqene, combattute dall'iran presunto "anti-imperialista", tradite e dimenticate dalle immonde sinistre europee.
    Spero di essere stato esauriente e chiaro.

  10. lucianofuschini ha detto:

    Mi scuso per l'insistenza, ma il punto è importante. Durante la guerra fra Iran e Iraq, gli iraniani rimasero praticamente senza aviazione, quell'aviazione dello Shah formata esclusivamente da aerei di fabbricazione americana, perché gli USA non fornirono più i pezzi di ricambio. L'Iraq riceveva armi da tutti, soprattutto da sovietici e francesi, ma alle armi chimiche collaborarono i tedeschi. Ciò nonostante, negli ultimi mesi di guerra gli iraniani stavano sfondando a Bassora, quando la flotta USa fece intendere chiaramente che la guerra doveva finire lì. Ma torniamo al presente. Sul territorio iraniano operano infiltrati equipaggiatissimi che compiono atti di sabotaggio e uccidono scienziati impegnati nel programma nucleare. La più importante centrale nucleare iraniana è ferma perché un attacco cibernetico  ha messo fuori uso i computer. Nessuno pensa che quei commandos e quegli attacchi supertecnologici vengano dagli arabi. Tutti sanno da dove vengono, come tutti sanno chi sobilla i giovani occidentalizzati di Tehran. Credo che non dovremmo contribuire, nel nostro piccolo, all'opera di denigrazione di uno dei pochi governi impegnati sul fronte antimperialista. Del resto basta guardare chi sono gli amici più fidati degli ayatollah: Fidel Castro e Chavez. Loro se ne intendono di lotta antimperialista e sanno distinguere immediatamente chi sta con l'Impero e chi lo combatte.   

  11. Claudio Martini ha detto:

    Innanzitutto non è vero che gli iraniani stessero, su finir della guerra, per sfondare a Basra, semmai il contrario. Invito a visionare questo link http://en.wikipedia.org/wiki/Iran%E2%80%93Iraq_War#1987_-_88:_Towards_a_ceasefire e magari anche il paragrafo successivo, che dimostra con chiarezza la superiorità delll'esercito iraqeno (rifornito da russi e francesi, non dagli americani!)
    Voglio essere chiaro con lei, Fuschini:
    "Credo che non dovremmo contribuire, nel nostro piccolo, all'opera di denigrazione di uno dei pochi governi impegnati sul fronte antimperialista."
    Ma è proprio questo il punto! L'Iran non è impegnato sul fronte antimperialista, punto. A meno che collaborare con gli americani nel distruggere Iraq, Jugoslavia e Afghanistan non venga considerato antimperialista. Davvero pensiamo che, a questo mondo, gli unici a mentire siano americani e sionisti? Dividiamo il campo delle chiacchere dal campo dei fatti. A chiacchere, Teheran è il baluardo dei popoli liberi del mondo. Nei fatti, tresca con i peggiori colonialisti. Non saprei definire questo comportamento altro che come disgustoso, degno di veri Monafeqin (ipocriti)

  12. lucianofuschini ha detto:

    Sono un militante di Movimento Zero, uno dei gruppi che stanno convergendo, insieme ad Alternativa, per dare vita a Uniti e Diversi. Proprio perchè impegnato in uno sforzo unitario, mi dispiace che ci sia questo dissenso profondo su un tema importante di politica internazionale. Solo per questo motivo mi sono perrmesso una serie di interventi, che concluderò con questo ultimo. L'Iran era nemico acerrimo di Saddam, che l'aveva aggredito in una guerra fra le più sanguinose. Aveva anche rapporti tesi col governo talebano. Ovvio che abbia lasciato costoro al loro destino e abbia cercato di approfittare della situazione. Restano alcuni fatti: gli americani hanno ripetutamente accusato l'Iran di armare i resistenti iracheni e quelli talebani; i commandos che scorrazzano e uccidono in Iran sono al soldo di USA e Israele; l'attacco ai computer che programmano le centrali atomiche iraniane viene da USA e Israele; tutti i governi impegnati sul fronte antimperialista, primo fra tutti quello di Chavez, sono amici e alleati del governo iraniano. E' giusto interrogarsi sui retroscena, non ignorare i fatti. 

  13. Tonguessy ha detto:

    Senza addentrarmi in questa (peraltro utile) discussione, voglio solo rammentare che la strage di Lockerbie (quasi 200 americani uccisi) fu la risposta all’uccisione di quasi 200 iraniani del volo 655 della Iran Air. Non mi sembra testimoni a favore dell’ottima intesa Iran-USA.

    Detto questo: anche Gheddafi è un personaggio con lati chiari e molti lati oscuri. Quello che emerge non sono i suoi lati oscuri (ad esempio la pessima conduzione degli accordi Italia-Libia sui migranti), ma i suoi lati chiari, travisati dai media e riportati come lati oscuri.
    La stessa cosa (o qualsiasi altra cosa, per quello che conta) può quindi essere fatta a chiunque. Il Quarto Potere deve ancora essere destrutturato per essere reso inoffensivo. Nel frattempo si coglie che Al Arabiya, Al Jazeera e Foxnews (e RAI, Mediaset etc.) stanno trasmettendo le stesse (falsate) informazioni.

    Cui prodest?

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