Etichette, il marketing delle idee
di GIANLUCA BALDINI (FSI Pescara)
Se auspichi la disgregazione dell’UE sei un populista.
Se parli di identità, Patria e Nazione sei un fascista.
Se vuoi ripristinare le frontiere sei uno xenofobo.
Se resisti agli eccessi nell’avanzamento dei diritti individuali sei un bigotto.
Esprimere una posizione difforme dal mainstream sui temi esposti è un atto di coraggio.
Auspicare la dissoluzione dell’Unione Europea, il ripristino del controllo sulla circolazione dei capitali, delle merci e delle persone, il recupero dell’identità e della cultura nazionale ci espone a critiche feroci e in certi ambiti al pubblico ludibrio.
Il “marketing delle idee” ha promosso un’identità globale, cioè una non-identità, a un popolo che non aveva gli anticorpi per resistere all’invasione del mercato. Questo lento processo di spersonalizzazione ha consentito di procedere alla progressiva distruzione dei diritti sociali, di quelle protezioni che ci hanno reso uno dei paesi più avanzati del mondo, senza che nessuno alzasse un dito.
Vai a fare capire agli infatuati ventoteniani che i partigiani erano sia compagni che patrioti e che la Costituzione Italiana prescrive che ogni cittadino debba difendere la Patria.