L’esaurimento dell’università umanistica

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Una risposta

  1. Deconstructed Harry ha detto:

    Un tempo la critica letterari anche universitaria era l’opera artigianale di comprensione del testo in quanto tale e/o delle loro connessioni culturali (i maestri: Auerbach, Spitzer, Curtius); poi arrivò l’industrializzazione strutturalista e post-strutturalista (Barthes, Derrida, Foucault, ecc.) per cui il testo, materia prima, andava fatto passare per la macchina trasformatrice dell’apparato per farne uscire articoli. Ora siamo alla post-industrializzazione: ci sono cinque o sei temi che scuotono l’etere (diversity, racism, globalization, sexuality, environmental criticism) e testi che o ci passano o non importano: come Facebook, in cui conta solo il presente, anzi, l’immediato.

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