Due paragrafi dai ‘Lineamenti di filosofia del diritto’

Potrebbero interessarti anche...

7 risposte

  1. Matteo ha detto:

    Non è vero che nel facismo esista questo contrasto. Il fatto di voler mettere a confronto fascismo e liberalismo, in questo senso, mi sembra quantomeno azzardato, e dettato più da simpatie (o, in questo caso, antipatie) politiche malcelata, ed imperdonabili in una mente solitamente raffinata come Paolo di Remigio. La prova sarebbe l’imperialismo fascista e liberale che a quanto pare sono la stessa cosa. Bene. Ed il socialimperialismo sovietico?
    Anche quello rientra nella categoria liberale fascista?
    Ma se si allora hanno ragione tristi figuri come Dugin, per cui la modernità è un indistinto allontanarsi dal cristianesimo di cui tutte le ideologie sarebbero dei sostituti.
    Visione della Storia a mio giudizio indecente.

  2. Paolo Di Remigio ha detto:

    Se si riferisce al contrasto tra Stato e persona, io ho scritto che fascismo e liberalismo “presuppongono” il contrasto tra Stato e persona e che il fascismo annulla questo contrasto annullando la persona. Posso dunque essere d’accordo sul fatto che nel fascismo non esista questo contrasto, ma solo nel senso che esso lo annulla annullando la persona. Non credo che debba mostrarlo: è un’affermazione così banale, la mia, che può essere riscontrata in qualunque documento fascista. Quello in cui fascismo e liberalismo coincidono è nel carattere “privato” che in entrambi il potere assume: UNA persona, dunque una persona privata, per il fascismo, è lo Stato; viceversa, nel liberalismo la minimizzazione o l’annullamento dello Stato (anarco-liberalismo) lascia la gestione del potere alle oligarchie private costituite sulla base dell’economia. Quanto all’imperialismo sovietico, credo che sia un motivo della propaganda del tempo della guerra fredda: Lenin concesse l’autodeterminazione ai popoli dell’impero zarista all’indomani della rivoluzione d’ottobre, Stalin teorizzò ‘il socialismo in un solo paese’, rinunciando ad esportare la rivoluzione. Il primo espansionismo sovietico, legato com’è al patto ‘Molotov-Ribbentrop’, ha un carattere difensivo, esattamente come l’Europa orientale dopo la seconda guerra mondiale. Questo non esclude che possano esserci stati episodi interpretabili come imperialismo – ma appunto: si tratta di episodi. D’altra parte: cosa poteva spingere la Russia, che possiede un sesto delle terre emerse e tutte le possibili risorse naturali a imbarcarsi in avventure imperiali?

    • Matteo ha detto:

      Che l’imperialismo sovietico sia esistito è fuori da ogni dubbio, e lei sa bene che qualunque imperialismo si presenta sempre come difensivo.
      Persino Bush doveva “difendere il nostro stile di vita” massacrando gente che non sapeva nemmeno in che parte del mondo stava.
      In ogni caso, mi dispiace, ma il paragone non regge. Tutta, ma proprio tutta la pubblicistica fascista, con le immense differenze anche ideologiche al suo interno, parla del corporativismo come di un sistema per integrare l’individuo nello Stato in senso organicistico. Lei mi potrà dire che fu un tentativo velleitario e fallimentare e magari retorico, e su questo magari sono persino d’accordo. Non mi può però dire che nel fascismo vi fosse teorizzato il recupero di De Maistre.
      Certamente vi era una dittatura, come dopo qualunque rivoluzione che si rispetti e come ci insegna il grande Buonarroti. E non ci trovo nulla di strano.
      Purtroppo, temo che il fascismo faccia parte di una categoria a se stante che non può essere interpretata sulla base delle stesse usate per il mondo progressista.

  3. Paolo Di Remigio ha detto:

    Le copio questa citazione dall’articolo ‘Fascismo’ sull’Enciclopedia Treccani del 1932: ‘Il mondo per il fascismo non è questo mondo materiale che appare alla superficie, in cui l’uomo è un individuo separato da tutti gli altri e per sé stante, ed è governato da una legge naturale, che istintivamente lo trae a vivere una vita di piacere egoistico e momentaneo. L’uomo del fascismo è individuo che è nazione e patria, legge morale che stringe insieme individui e generazioni in una tradizione e in una missione, che sopprime l’istinto della vita chiusa nel breve giro del piacere per instaurare nel dovere una vita superiore libera da limiti di tempo e di spazio: una vita in cui l’individuo, attraverso l’abnegazione di sé, il sacrifizio dei suoi interessi particolari la stessa morte, realizza quell’esistenza tutta spirituale in cui è il suo valore di uomo.’ Non si perda quel richiamo alla legge morale: il fascismo è dovere per il dovere, solo che questa legge morale non sorge dalla razionalità dell’individuo ma dalla volontà dello Stato, cioè dell’Uno che guida lo Stato. Il brano è il primo che mi se è presentato; credo di poterne trovare a migliaia. Ripeto: che il fascismo sacrifichi la persona allo Stato (alla persona che guida lo Stato) è una banalità.

  4. Paolo Di Remigio ha detto:

    Sempre dallo stesso articolo: ‘Antiindividualistica, la concezione fascista è per lo stato’.

  5. Matteo ha detto:

    Conosco bene quel passo (e gliene posso citare altri), ma evidentemente lei ne da una valutazione raffazzonata.
    Esiste un non liberale che sinceramente possa dire che non condivide l’idea che l’egotismo sia una malattia mortale?
    Comunque noto che non vuole rispondere alla questione sollevata.
    Prendo atto e la chiudo qui, evidentemente l’ordine di partito è quello (dopo che lo stesso capo del medesimo aveva scritto altrimenti) di ritornare sulla vecchia questione del giudice berlusconiano che si sta ricostruendo una verginità come paladino della Costituzione, di identità fra liberalismo e fascismo.
    Ooooooooooook (spero non suoni troppo anglosassone).

  6. Matteo ha detto:

    La lascio con una piccola citazione anche io: “il primo passo da farsi onde condurre bene una rivoluzione italiana, si è di porvi in piedi una signoria unica, rivoluzionaria e dittatoriale, cui venga addossato l’incarico di compiere la rivoluzione, di spianare tutti gli ostacoli, di stabilire l’eguaglianza, di preparare la nazione all’esercizio della sovranità, e finalmente d’erigervi le forme costituzionali fisse come l’ultimo scopo di detta straordinaria autorità ”
    Quel porco fascista di Buonarroti…

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *