Per un patriottismo costituzionale

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3 risposte

  1. Bruno Farinelli ha detto:

    In linea di principio si potrebbe essere abbastanza concordi su tutto. Peccato per questo passaggio:

    “C’è uno Stato che non sentiamo nostro. Del resto è nato con legge delega dello Statuto Albertino esteso al paese dal Regno Sabaudo. Poi c’è stata la sua fascistizzazione, il ruolo della Chiesa, l’appropriazione democristiana, l’invasione partitica prima e poi la privatizzazione della cosa pubblica.
    C’è forse da stupirsi se conquiste come la scuola e la sanità vengono messe in discussione, se la giustizia non funziona, se abbiamo delegato a dei professionisti la difesa del paese, se siamo un paese generalmente corrotto, se siamo al 52° posto come libertà e qualità dell’informazione, se stanno riducendo la democrazia ad un simulacro?”

    Francamente mi sembrano le solite storielle su “abbiamo fatto l’Italia e non gli Italiani”, infarcendole di roba come le classifiche su corruzione e libertà di stampa sulla cui attendibilità stenderei un velo pietoso. Sembra quasi, da come è scritto, che la distruzione della sanità pubblica sia colpa dello Statuto Albertino.

    • Stefano D'Andrea ha detto:

      Concordo con te Bruno. I comunisti, purtroppo, anche quando individuano la strada giusta, sono sempre indietro, sia per i tempi, sia per i contenuti. Quando impareranno a dire previamente ciò che di buono hanno fatto i repubblicani-terroristi, i Savoia, il fascismo, la democrazia cristiana e i socialisti (e i comunisti) prima di ripetere ciò che questi gruppi hanno fatto di male o non hanno fatto, ossia prima che pervengano al distacco necessario a un’analisi obiettiva, passerà ancora del tempo. Però Boghetta tra i residui comunisti va considerato un’avanguardia, quindi complessivamente cerchiamo di apprezzare, pur mantenendo le nostre riserve.

  2. Bruno Farinelli ha detto:

    No, no ma infatti per il resto direi che è tutto condivisibile.

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