Una scuola modello Carrefour

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Una risposta

  1. francesca ha detto:

    Apprezzo, ma anche dissidento. Mi viene da dire “intendiamoci”. Che si intende con scuola? il luogo fisico o il fare scuola? Se parliamo di fare scuola ovviamente apprezzo. Fare scuola è un’attività specifica, che deve avere un inizio e una fine e proporsi di promuovere lo sviluppo di capacità cognitive ed analitiche, deve insegnare a studiare, a pensare, deve dare anche una formazione ovvero conoscenze specifiche in determinate materie che siano spendibili, ma prima ancora valide per la successiva propria formazione che si spera costante (e lo sarà tanto di più quanto di più hai cresciuto un cittadino consapevole e che ama usare la sua intelligenza). Ma come luogo? Ora a parte il fatto che molti luoghi scuola sono già inadatti al fare scuola, ma viene prima la necessità del fare scuola per cui si può anche chiudere un occhio, quindi non si capisce come potrebbero diventare adatti ad altre attività; alcune scuole sono invece luoghi adatti e l’essere chiuse per ore è uno spreco di spazi utili .. Il fatto è che se la scuola è chiusa non è che i ragazzi stanno a casa . .i più fortunati sono in bei posti, i più disgraziati in strada o davanti alla tv o al videogioco .. Eliminare questa disparità di trattamento non è certo un obiettivo sconsigliabile .. l’avere un luogo, gratis, per fare altro renderebbe i costi dell’altro accessibili per tutte le famiglie salvo le più disagiate (che supporteresti cmq con minori costi) .. possiamo anche domandarci se sia giusto per un minore stare nello stesso luogo sempre e qui mi viene da dire che dovrebbe esserci, laddove è possibile ovvero grandi centri, una rotazione nelle strutture del quartiere .. per cui fai scuola nella scuola x e fai altro nella scuola y poco distante .. anche perchè si cambi gruppo di pari con cui relazionarsi .. insomma anche questo è un aspetto da considerare .. riassumendo l’idea potrebbe essere ottima, la messa in atto un disastro .. dipende da come lo fai .. e diciamo che l’ottica neoliberista che già contaminando il fare scuola e quel che è peggio le stesse aspettative dei genitori non fa troppo ben sperare, ma di per sè l’idea per me resta molto buona e da portare avanti nel modo migliore .. quindi non chiusura alla medesima, ma indirizzamento verso la giusta strada. L’alternanza scuola lavoro di per sè è una cavolata .. basterebbe consentire durante l’estate di nuovo l’attività lavorativa dei ragazzi .. magari con strutture ad hoc che si occupano della individuazione dei percorsi di formazione professionale e di stage in relazione a studi e preferenze dei ragazzi stessi.

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