I grandi “bidoni” all’italiana e non.

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  1. daniela ha detto:

    Le considerazioni che sono state fatte qui sulla moneta, sulle aspettative di vita e sui contributi pensionistici, sui valori immobiliari, mi trovano completamente d'accordo.
    Non credo che le generazioni attuali e future vivranno 120 anni, come vogliono farci credere, e che con una buona prevenzione potrebbero arrivarci, a patto che vogliano sottostare ad una prevenzione ansiogena che invece è inutile, se non dannosa.
    Non mi sembra cosa buona che parte del reddito prodotto venga accantonato sotto forma di contributi pensionistici per essere utilizzati in Fondi di investimento che coinvolgono le masse popolari nella speculazione finanziaria nazionale e internazionale.
    Credo che la moneta dovrebbe tornare ad essere utilizzata principalmente come mezzo di scambio.
    Il patrimonio immobiliare italiano, solo per fare un esempio, è cresciuto enormemente. Va certamente conservato e utilizzato ma non deve essere principalmente un investimento per l'arricchimento personale. Le case dovrebbero essere occupate da persone senza casa. Una popolazione maggiormente stanziale potrebbe prendersi maggior cura del territorio e del paesaggio, oltre a produrre minor inquinamento. Abbiamo dei centri storici nelle nostre città che si spopolano a favore di periferie brutte che crescono come i funghi. Tutto ciò ha poco senso e la crisi dell'edilizia può essere vista come un'opportunità per cambiare strada.

  2. Andrea.Mensa ha detto:

    @ Daniela

    grazie per la condivisione.

    per cosa riguarda l'immobiliare, pare che si sia alla Nemesi, qui in Milano.

    case care, quartieri che si spopolano, perdono i servizi, scuole, per prime, poi anche i negozi, dove oltre ad avere costi e affitti elevati, creano un mucchio di altri problemii di abitabilità, avendo perso l'energia giovane delle nuove generazioni.

    città fantasma, verrebbe ormai da dire, e di questi quartieri "vecchi" ne conosco diversi.

  3. Eugenio Orso ha detto:

    Voglio essere breve e provocatorio.
    Non ci possono essere effettive soluzioni per uscire materialmente dalla crisi perché la crisi è un elemento strutturale del Nuovo Capitalismo, e quindi dalla crisi non si può uscire in quanto fondamentale per la riproduzione sistemica e gli espropri capitalistici accelerati. Il discorso della shock economy di Naomi Klein è perfetto, a tale riguardo, poiché si inserisce sia nel discorso della crisi strutturale permanente sia nel discorso espropri/ de-emancipazione delle masse.
    Saluti
     
    Eugenio Orso

  4. Andrea.Mensa ha detto:

    @ Eugenio Orso

    la creazione da una parte di enormi debiti, e dall'altra di altrettanto enormi capitali, sta portando tutte le società occidentali a concentrare la ricchezza ( e quindi il potere) nelle mani di pochi.

    la graduale scomparsa delle classi medie, con l'aumento delle forbici tra ricchi e poveri sono testimoniate da tutte le fonti, ufficiali e non.

    ma questo fatto è solo e soltanto dovuto ad un aumento della tassazione indiretta, che grava con la stessa percentuale su tutti, ed un abbassamento criminale delle aliquote marginali.

    il "buco" così creato viene riempito con debiti ai quali poi l'intera popolazione è chiamata a ripianare, con i soliti criteri quasi proporzionali.

    è ovvio che togliere il 20% a chi ha 1000, vuol dire permettergli a malapena di vivere, mentre togliere il 40% a chi ha 10.000 vuol dire lasciargli tanto margine per il risparmio, e quindi accrescere il suo capitale.

    poi il buco viene ripianato ridistribuendo con le stesse percentuali e così il primo continuerà a malapena a sopravvivere, ed il secondo ad arricchirsi.

    il tutto a spese del debito crescente.

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