Intervista ai lavoratori del Mercatone Uno
E’ terminata alcune settimane fa la vicenda del Mercatone Uno, punto vendita italiano di cucine di cui avevamo raccontato la cronaca il 2 luglio scorso (https://appelloalpopolo.it/?p=43564), quando ancora i lavoratori dell’azienda di Colle Val d’Elsa, località Belvedere (Siena), erano in sciopero a causa della sua imminente chiusura.
L’accordo, firmato dal personale, ha visto dunque il licenziamento di 15 lavoratori su 49, mentre i 34 rimasti sono stati assunti di nuovo ma, tranne 2, con un contratto part time. Questa, almeno, è la condizione che ha permesso infine anche il via libera dei sindacati con una garanzia che durerà però soltanto fino al 2020.
Nell’intervista QUI sotto riportata, potete ascoltare, direttamente dalla voce dei lavoratori, la cronaca al momento del presidio:
Ricordiamo che il Mercatone Uno era un’impresa che operava con oltre 90 negozi su tutto il territorio nazionale. Il 16 giugno 2016 venne pubblicato però il bando di vendita che ne ha permesso infine l’acquisizione da parte della società straniera Globo.
Alla fine di questa parabola abbiamo ormai assodato che tale strategia fosse necessaria per cambiare proprietario così che, da una parte, si creasse un pretesto per assumere di nuovo lo stesso personale, tuttavia ora dimezzato, il quale inoltre perdesse i contratti garantiti dalle vecchie tutele sul lavoro. Dall’altra, si è così potuta spezzettarne la struttura affinchè altre società intervenissero nella sua acquisizione per speculare sulle sue parti, senza che un’azienda di dimensioni considerevoli, e ancora piuttosto sana, potesse essere viceversa sorvegliata e garantita dallo stato e dalle istituzioni locali.
Si elimina in questo modo un segmento importante del tessuto commerciale nella zona del senese, che danneggerà inoltre la produzione dei mobilifici circostanti. Il Mercatone Uno rappresenta purtroppo solo un ultimo esempio di finanziarizzazine dell’economia così come ce l’aveva descritta ad esempio il sociologo dell’Olivetti Luciano Gallino nel suo L’impresa irresponsabile (2005).
Si tratta di un fenomeno che ha coinvolto il nostro paese a partire dall’inizio degli anni ’90 all’epoca delle grandi privatizzazioni e l’adesione al Trattato di Maastricht. Le numerose aggressioni al lavoro, come ad esempio le riforme Treu e Biagi, così come quelle aziendali e bancarie a favore di un capitalismo incentrato sulla rendita e la speculazione azionaria piuttosto che sul lavoro, sono riuscite a svincolare le imprese da leggi che le regolamentavano e dalle proprie responsabilità.
Comitato XXV Aprile – Indipendenza – FSI
(Intervistatore: Jacopo D’Alessio – montaggio: Paolo Traina)
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