Garibaldi fu ferito

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Nessuna risposta

  1. Nic ha detto:

    Ma non era una marionetta pilotata da Albione?

  2. stefano.dandrea ha detto:

    Tesi ardita, la quale non può essere nemmeno discussa se espressa con una semplice domanda.
    Prova ad argomentare che Garibaldi: a) agì in una direzione diversa da quella che doveva percorrere per realizzare gli obiettivi che si prefigeva; e b) che non realizzò i suoi obiettivi nemmeno in parte. Soltanto se dimostri a) e b) puoi affermare con coerenza che Garibaldì fu una marionetta. Ma non credo che né tu né nessun altro, per quanto profondo, colto è intelligente possa dimostrare a) e b). Infatti, se l’azione di Garibaldi è stata diretta ai fini che si prefigeva e, in parte (come sempre accade nella storia), li ha raggiunti, non ha alcun senso, dal punto di vista sorico e logico, qualificarlo una marionetta. Se poi intendi dire che vi fu concordanza di interessi e di obiettivi immediati (non quelli finali) tra la Gran Bretagna e Garibaldi, allora la qualifica di Mrionetta è certamente errata. E’ come argomentare dai Patti Lateranensi che il Fascismo fu una marionetta del vaticano o che il vaticano fu una marionetta del Fascismo. E’ addirittura assurdo.

  3. Luciano ha detto:

    Rivalutare Garibaldi? No grazie, leggetevi le cronache del massacro di Bronte. Se fosse redivivo, lo ritroveremmo nelle schiere dei bunga bunga…

  4. stefano.dandrea ha detto:

    La guerra è la guerra. Un errore, anche gravissimo; un atto di straordinaria violenza. Un atto di repressione necessaria (a torto o ragione), nell'opinione di chi lo commette, perché una impresa abbia successo, non può significare assolutamente nulla in un giudizio storico obiettivo, distaccato, non moralista.

    Fu coraggioso? E allora deve essere ammirato anche dai detrattori, i quali, altrimenti, suscitano sospetto. Ebbe un'idea alla quale dedicò la vita? Fu un realista, accettando un esito che soltanto parzialmente coincideva con i propri ideali? Fu ammirato da tutti i borghesi del sud (e da alcuni nobili) che erano liberali e da quella parte del popolo che seguiva i borghesi liberali anziché i preti e i nobili fedeli ai borboni?

    Traggo velocemente notizie da Wiki, che qualche volta è utile, perché semplifica le ricerche.

    Fin da ragazzo salvò vite umane dall'annegamento? Fuggì di casa da ragazzo per sottrarsi agli obiettivi del padre e realizzare il proprio destino? Scelse fin da giovane le idee Mazziniane e l'ideale dell'unità d'italia? Entrò nella giovani Italia? Ebbe l'idea fantastica di condurre una guerra corsara contro austriaci e piemontesi? Affrancò e rese libero lo schiavo trovato sulla prima nave assaltata? Fu accusato dalle autorità dell'uruguai di aver liberato cento schiavi neri? Ha combattuto in una delle pagine più belle della nostra storia, ossia in difesa della Repubblica Romana, dove fu pure ferito? E respinse l'esercito di Ferdinando II che era accorso in difesa del papa (è un fatto che i neo suddisti  omettono continuamente di considerare)? Riuscì a fuggire rocambolescamente da quella meravigliosa avventura, subendo anche il sacrificio del suo amore? Rifiutò l'immunità parlamentare?Si allontanò realisticamente da Mazzini credendo il programma mazziniano irrealizzabile? Ebbe successi contro gli austriaci nella seconda guerra di indipendenza? Partì per il sud con l'esercito più colto di tutti i tempi (avvocati, ingegneri, medici)? (allora le masse stavano appena entrando nella storia; sicché la discussione sul risorgimento come fenomeno borghese o di popolo è ridicola: fu sufficentemente di popolo per il tempo; tanto che parecchi membri del popolo del sud combatterono per il regno delle due sicilie). Il 10% degli iniziali mille erano del sud e segnatamente in gran parte siciliani? Si unirono a lui anche nobili come il barone di Santanna? Sconfisse l'esercito borbonico? Chiese, da parlamentare, di ricostituire l'esercito del sud, il cui scioglimento sarebbe stato, a suo dire, la causa del brigantaggio? Tentò di attaccare Roma, per liberarla dal potere temporale del papa, senza il consenso dei piemontesi e si scontrò, rimanendo ferito, con l'esercito dei piemontesi? In occasione della terza guerra d'indipendenza si presentarono 30.000 persone che volevano essere volontari comandati da lui? Fu ferito anche nella terza guerra d'indipendenza? Obbedì, quando era penetrato nel territorio nemico? Combatté per la terza repubblica francese nella guerra franco-prussiana essendo quasi l'unico at ottenere successi? Hugo lo ringraziò pubblicamente, dicendo che soltanto Garibaldi era intervenuto, mentre le nazioni si erano tenute in disparte? Gli offrirono di partecipare alla guerra di secessione (sia gli stati del sud che quelli del nord)? Si dichiarò disponibile a partecipare con gli stati del nord se gli avessero dato il comando supremo e fosse stata netta la proposta abolizionista? Verso la fine della vita, assunse idee socialisteggianti? Coniò il motto "l'internazionale è il sol dell'avvenire"? Prese posizione a favore della comune di Parigi? E non fu Benedetto Cairoli, il garibaldino che aveva perso due fratelli a Villa glori, a proporre nel 1872 il suffragio universale?

    Il massacro di Bronte è un episodio. La rivolta dei contadini contro i possidenti impauriva qualcuno che poteva risultare utile alla causa. Era anche estranea all'impresa dell'unità d'italia. Mi sembra che, purtroppo, qualche noto inglese avesse possedimenti proprio a Bronte. Ma non ha senso giudicare un uomo da un episodio. Cosa credi che Lenin non abbia alcuna responsabilità per la morte di qualche milione di persone durante la guerra civile che seguì la rivoluzione? I morti erano tutti cattivi? Tutti ricchi? E che dire allora di Robespierre?

    La guerra è guerra. Gli eserciti, anche quelli dei rivoluzionari, sono spesso formati da persone violente. E la violenza chiama violenza. Se ti torturano un amico, tu diventi improvvisamente un torturatore. All'obiettivo principale vengono sacrificati tanti valori importanti.

    Se conosci un italiano vivente che valga un centesimo di Garibaldi indicami il suo nome. Nemmeno in passato ve ne sono stati altri. Abbiamo avuto martiri del risorgimento o della resistenza e persino kamikaze come Pietro Micca. Ma di uomini che hanno vissuto la vita come avventura, al servizio di un ideale; che hanno combattuto per quell'ideale e sono stati feriti più volte; che sono stati realisti, accettando un esito non conforme al proprio desiderio, nella convinzione, fondata, che le cose non potessero andare diversamente; di tali uomini ne abbiamo avuto uno solo: Giuseppe Garibaldi.

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