Presidente Berlusconi, per il bene dell'Italia non si dimetta

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  1. sono molto ma molto d'accordo con Stefano DAndrea, mi sento in totale sintonia; meno con Paolo Barnard di cui comprendo quest'uscita surreal-provocatoria, ma temo che ci siano molti aspetti seri e complessi che lui non ha capito o non li sa. Come italiano che ha sempre considerato la sinistra democratica come punto di riferimento considero molto più importante scuotere il poplo della sinistra ammaliato, incantato, abbrutito dai nuovi pifferai al servizio di Mario Draghi-badante-ukraina (come Marco Travaglio, Michele Santoro e il pupillo di Goldman Sachs Enrico Letta fortemente amato da circoli massonici della destra conservatrice oligarchica) il problema, oggi, dal punto di vista della cultura e della comunicazione è il popolo della sinistra: oggettivamente è diventato il più potente megafono della destra reazionaria. Ma non lo sa.
    Mi ricordano i sindacati agricoli che nel 1920 fondarono le prime forme costituite di lotta contro il capitalismo latifondista con i "fasci contadini" e poi…il resto è Storia.
    Quello è ciò che mi preoccupa…..appellarsi a Berlusconi è infantile, lui non rappresenta nulla e non può fare nulla, lui è semplicemente uno strumento di…..

  2. Giuseppe ha detto:

    Fuori argomento: io non sono esperto di come ci si muova nel creare dei movimenti politici o ideologici. Ma considerato che esistono decine di Don Chisciotte solitari che combattono le stesse battaglie per cui, penso, sia nato questo sito ed il gruppo di persone che lo gestiscono, sarebbe così fuori dal mondo pensare di allacciare i rapporti con un Paolo Barnard, una Ida Magli, un Giordano Bruno Guerri, un Eugenio Benetazzo? Cominciamo a mettere insieme i mattoni di un laboratorio che possa generare idee e suggerire azioni pratiche per il loro sviluppo. Non sapendo a chi chiedere mi rivolgo al signor D'Andrea. E' così utopistico pensare di radunare tutte, o la maggior parte delle menti libere che ancora resistono ancora allo stato attuale delle cose, in modo tale da concentrarle in un unico sforzo comune?

  3. Tonguessy ha detto:

    Mi auguro che questo appello di Barnard a Berlusconi sia una Reductio ad Absurdum, specialmente se teniamo presente due cose:

    1-l'opinione che Barnard ha di Berlusconi: "il tipico Liberista economico (Liberal Economics), colui cioè che invoca privatizzazioni a raffica, tagli fiscali ai ricchi, botte ai sindacati, flessibilità ultras per i lavoratori, riduzione del ruolo del governo, deregulation selvaggia, socializzazione delle perdite e privatizzazione dei profitti."

     
    Un modello da esaltare quindi?
     
    2- Scrive poi Barnard: "Detesto in modo assoluto la cultura dei ‘personaggi’, la cosiddettaCultura della Visibilità (leggi Vip), sia quella massmediatica propria del Sistema che quella ‘antagonista’ del nostro Antisistema. La considero il peggior veleno che sia mai stato inoculato nel tessuto civico italiano, e in generale dei Paesi occidentali. Ci ha distrutti, pochissimi si rendono conto fino a che punto."
    Non posso che concordare. Misterioso però è il motivo per cui ha implorato il Legittimamente Impedito, dato che questa azione indubbiamente aggiunge una visibilità ulteriore alla già esacerbata Cultura della Visibilità per esempio qui su appelloalpopolo, offrendogli un credito prima cassato tout-court. Diverso sarebbe stato un appello scritto ad un muratore bergamasco o rumeno, antipodi della sagra della Visibilità.
     
    Se viceversa non si trattasse di Reductio ad Absurdum ma fosse una proposta di colaborazione fattiva, beh…ognuno tragga le conclusioni che crede.
     
    @Giuseppe:
    posso assicurare che il mondo è sufficientemente grande per contenere me e Benetazzo. Mi sta bene che lui se ne stia a Malta a gestire le sue speculazioni finanziarie mentre io lavoro in Italia.
    Un sito o movimento politico condiviso invece non offrono sufficienti garanzie di incolumità ad entrambi. A meno che non intendessi per "sforzo comune" il tentativo di ignorarci a vicenda. Hmm…la vedo dura.
  4. gg1 ha detto:

    Ciao Stefano,
    spesso le mie critiche sono state aspre, ma a me che sono adm qualcosa si può concedere.
    No, la realtà è che per il bene del paese si sarebbe dovuto dimettere il giorno dopo la sua elezione nel 1994. 
    Ora può soltanto fare una cosa di buono, portarsi dietro tutti i collusi delle due coalizioni.

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