Olivier Blanchard. Foto di Alexander Joe/Afp/Getty Images

La situazione italiana? “Non è preccupante”. Il debito pubblico? “Un problema sopravvalutato”. Olivier Blanchard, ex capo economista del Fondo monetario internazionale, spezza una lancia a favore del governo gialloverde, ma dal Festival dell’Economia di Trento, mette in guardia il ministro dell’Economia, Giovanni Tria: “Il problema non è tanto il deficit, quando il modo in cui vengono spesi i soldi. Per esempio, quota 100 non è la ricetta giusta, mentre più investimenti sarebbero ottimi”.

Dopo aver riconosciuto gli errori commessi sul salvataggio della Grecia, Blanchard rompe un altro dogma caro agli economisti spiegando che quando il tasso di crescita di un paese è superiore al tasso di remunerazione del suo debito pubblico, il debito non solo è sostenibile, ma tende a ridursi senza bisogno di tagli alla spesa o aumenti di imposte. Di più: secondo l’economista non basta guardare nel breve periodo (una visione di breve per l’Italia, con una crescita di pochi decimali sarebbe disastrosa, ndr), ma bisogna analizzare l’andamento dei tassi nel lungo periodo. Un lavoro che Blanchard ha fatto con un paper del 2018 in cui esaminava il costo del debito di vari paesi a partire dal 1950.

Sintesi storica dell’evoluzione del debito pubblico in stock (asse sinistro) e in percentuale sul PIL (asse destro), 1965-2018, milioni di Euro e punti percentuali – The European House – Ambrosetti

Per l’economista, quindi, l’ossessione dell’Europa nei confronti del debito è semplicemente sbagliata e di conseguenza lo diventano tutte quelle politiche volte a tagliarlo in modo lineare. “E’ fondamentale convincere i mercati che i rischi non sono alti. Basta guardare al Giappone che con il debito pubblico più alto del mondo conserva la capacità di tagliare le tasse senza allarmare nessuno”.

Il direttore generale del Fmi Christine Lagarde con Olivier Blanchard. Foto di Saul Loeb/Afp/Getty Images

D’altra parte, osserva Blanchard “l’austerity fiscale si traduce in un immediato calo degli investimenti pubblici. E questa è una catastrofe. Credo che si debba dare più margine di manovra ai governi europei. Servono regole per stare insieme, ma le maglie devono essere più larghe, serve più spazio. Per questo penso che vadano cambiati i parametri, penso, per esempio al tetto del debito fissato al 60% del Pil. Se mai ha avuto un senso, oggi non lo ha di certo proprio perché i tassi sono bassi”.

Per Blanchard è cruciale il modo in cui viene impiegato il deficit: “E’ molto importante capire cosa viene finanziato a debito. Se i soldi aumentano gli investimenti e rendono produttivo il capitale, allora il tema del debito perde ogni significato”.

Fonte:https://it.businessinsider.com/blanchard-il-debito-pubblico-italiano-non-e-un-problema-maglie-piu-large-in-europa-per-finanziare-gli-investimenti/