L’irresistibile avanzata dei nonluoghi

Potrebbero interessarti anche...

3 risposte

  1. Alessio Neri ha detto:

    La bruttezza avanza inarrestabile, vero e incontestabile.
    Sono anni che mi interrogo sulla mania suicida di deturpare e sradicare, ma non azzardo interpretazioni antropologiche.
    Una cosa però mi devasta: l’aver visto crescere come cancrene le periferie urbane dai mitici anni 60 in poi; e questo indipendentemente dal colore delle amministrazioni.
    Periferie che testimoniano del più odioso classismo, e la generazione dei costituenti era lì…
    Ora ne deduco che la Costituzione sia stata nei fatti strappata da subito: questo mi devasta.
    Averla come punto di riferimento implica quindi la critica spietata della classe dirigente della prima repubblica (ad ogni livello): la Costituzione non è un passato da riprendere, ma un futuro da costruire ex novo.
    Grazie per l’articolo
    Cordialmente
    Alessio Neri

    • Andrea ha detto:

      <>
      <>
      <>

      Perfetto. Queste parole non potrebbero essere più vere, e i concetti non si sarebbero potuti esprimere meglio. Il socialismo democratico della Prima Repubblica è stato semplicemente un debole freno (katéchon) contro un capitalismo i cui meccanismi purtroppo già operavano pienamente in profondità; meccanismi che hanno finito con lo spazzare via la Costituzione (anche se il maestoso processo è stato globale, diciamolo), la quale, però, era appunto già largamente disapplicata in diversi ambiti (non in tutti, chiaro).

      Mi avevano colpito le considerazioni del filosofo Andrea Zhok, che riporto e che si possono leggere tra i commenti al seguente link: https://www.facebook.com/story.php?story_fbid=1235889299925800&id=100005142248791
      “Due sono le differenze cruciali che propongo rispetto all’economia mista dei ‘trenta gloriosi’: sul piano economico il capitale privato era rimasto fondamentale e ha finito per prendere il sopravvento + sul piano etico il modello del successo come successo economico, come vittoria nella competizione per il capitale e il consumo, era rimasto centrale. Questo secondo tratto è quello che osservava Pasolini già nel bel mezzo dei ‘trenta gloriosi’. Il consumismo e l’etica del successo economico precede e prepara il terreno alla svolta neoliberale successiva. – Entrambi questi punti vanno messi fuori gioco”.

  2. Andrea ha detto:

    Non so se, a causa di qualche errore concernente le virgolette da me usate, le parti che ho citato del messaggio di Alessio Neri siano andate in qualche modo perdute durante la pubblicazione. Le riporto senza virgolette:
    ———————————–

    e la generazione dei costituenti era lì…

    Ora ne deduco che la Costituzione sia stata nei fatti strappata da subito

    Averla come punto di riferimento implica quindi la critica spietata della classe dirigente della prima repubblica (ad ogni livello): la Costituzione non è un passato da riprendere, ma un futuro da costruire ex novo.

Rispondi a Andrea Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *