Guerra, commissariamento, depressione e seconda morte della patria (6)

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Una risposta

  1. Graziano Priotto ha detto:

    Al processo di Norimberga oltre che per aver commesso i noti crimini contro l’umanità e l’olocausto, i i i gerarchi nazisti vennero condannati per aver scatenato una guerra preventiva di invasione.
    Che un tale atto sia stato ripetuto più volte in seguito (Afganistan, Irak, ecc.) impunemente non cambia la natura del crimine: se si applicassdero i principi del Processo di Norimberga George Bush e Tony Blair avrebbero duvute essere impiccati come avvenne per i citati criminali nazisti. E non soltanto loro. Questa in fondo è la tragedia non solo dell’Italia ma dell’Europa intera. Che il militarismo e l’industria bellica statunitense sui arroghino il diritto di aggredire pe i propri interessi qualunque stato che si rifiuti di obbedire al loro diktat è un dato di fatto che con la rottura dell’equilibrio del terrore è divenuto irreversibile (cioè la liquidazione della sola superpotenza che faceva da argine, l’Unione sovietica). L’ Unione Europea è sí di fatto e per propria vigliaccheria una colonia del militarismo d’oltre Atlantico, una supina serva della NATO dissimulata sotto la finzione di una unione di popoli che invece è un’accozzaglia di burocrati e servi del lobbismo finanziario. Ma finora almeno alcuni Stati si erano opposti al servilismo totale (la Germania no aveva seguito gli altri imbecilli nell’aggressione all’Irak ed in Libia). Che l’Italia in vergognosa e criminosa violazione della propria Costituzione si assoggetti al diktat NATO aggredendo la Libia è la tragica e logica conseguenza dell’abbruttimento di un intero popolo che continua a subire se non a sostenere l’attuale regime. Unica speranza: un nuovo processo di Norimberga 2.0, magari senza forche ma con l’ergastolo per i delinquenti che hanno scatenato le suddette aggressioni militari.

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