L’incubo rossobruno dei dementi: il caso di Daniele Maffione

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32 risposte

  1. Perno ha detto:

    http://patriadelribelle.blogspot.it/2012/04/i-comunisti-greci-sono-fascisti.html

    Concludo chiedendovi:
    1) Patria del Ribelle (tra l'altro nome ispirato dalla canzone "Fischia il vento") è un blog fascista e antisemita? Chi lo pensa, mi posti però gli articoli "incriminati" a supporto della vostra tesi.
    2) L'uscita dall'UE (posizione di diversi partiti comunisti, a partire dal tanto lodato KKE) è una posizione fascista? (non vi ho chiesto se la condividete, voglio sapere quanti di voi pensano che il KKE e altri partiti comunisti europei sono FASCISTI)

    In tal caso andate voi a dirglielo ai greci, di persona!

  2. Roberta ha detto:

    L'unica frase con cui sono d'accordo di questo articolo è: "Internet ha fornito ai Dementi la possibilità di comunicare  il parto della loro demenzaa un certo numero di persone". ..eh già…usatelo come titolo per una vostra eventuale autobiografia.

  3. stefano.dandrea ha detto:

    Roberta, forse i lettori del tuo commento vogliono sapere le ragioni per le quali non sei d'accordo con un paio di frasi a tua scelta.
     

  4. Sergio Barone ha detto:

    Quello che mi fa incazzare a morte , ma veramente a morte, è il fatto che tutti coloro che concordano con il Demente non portano avanti UN ARGOMENTO CHE SIA UNO!!!! Sia qui , sia quei pochi (anzi pochissimi e appartenenti ai quadri del partiti) che nel blog di GC hanno espresso solidarietà al Demente, lo fanno sulla base di…. NULLA!! MAH! Sarà un problema congenito mio il fatto che quando esprimo un opinione gli allego la motivazione… Che dire pòi del resto… parlare di Sovranità Monetaria come teoria economcia fascista secondo me smonta tt le diffamazioni contenute nell articolo da sole, poichè si capisce che è stato scritto da un demente, anzi dal DEMENTE!

  5. ferraioli domenico ha detto:

    …..L’obiettivo è sempre il solito: costruire sistematicamente la confusione, riproponendo teorie politiche ed economiche fasciste (vedi il tema della sovranità monetaria, la fuoriuscita dall’euro, il concetto di nazioni…….
    Al giovane responsabile antifascista
    Io non ti chiamerò Demente. Ma semplicemente
    caro compagno, (si proprio in minuscolo)
    Negli anni 70 molte posizioni della Sinistra Rivoluzionaria erano identiche a quelle della destra rivoluzionaria è questo dato è andato avanti per anni e continua ad esserlo.
    Le teorie politiche ed economiche fasciste (come le chiami tu) sovranità monetaria e fuoriuscita dall’euro da quale cilindro le tiri fuori? Ammettiamo che sono fasciste cosa proponi in alternativa? Tenerci l’Euro di proprietà di banchieri?  Dove lo Stato in cui tu vivi che è nato dalla Resistenza che è fondato sul lavoro che deve garantire il benessere dei cittadini e dell’economia nazionale così come scritto nella prima parte della Costituzione è stato costretto grazie all’appoggio della Sinistra del centrosinistra (compresa rifondazione comunista) ha ridursi in un neogovernatorato coloniale diretto da persone non elette da nessuno neppure da te  a governarci con un modello economico neoliberista neomercantile e neoclassico(meravigliosa espressione usata da Paolo Barnard nel suo libro “il più grande crimine” che ti consiglio di leggere vivamente lo trovi quì http://paolobarnard.info/docs/ilpiugrandecrimine2011.pdf ) che di fatto svuota tutte le prerogative dello Stato italiano riducendolo ad un SOGGETTO DI NATURA PRIVATISTICA E NON SOVRANO  per cui come i comuni mortali che hanno bisogno di un prestito economico devono andarlo a chiedere alle banche ai tassi che loro gli impongono anche lo Stato italiano deve fare la stessa cosa. Combattere questo modello di  sistema economico politico è essere fascista?
    Credo che concetti come Sovranità Monetaria non siano né di destra né di sinistra né di centro
    Ma è solo buon senso. Uno Stato a Moneta Sovrana è inattaccabile dalla speculazione internazionale perché è in grado di onorare i debiti che contrae. Uno Stato a Moneta Sovrana può spendere a favore dei cittadini e dell’economia nazionale per il benessere di essi. Non è il Socialismo ma si avvicina molto creando il giusto equilibrio tra pubblico e privato. L’Eurozona è il territorio dove l’euro circola per cui se continuiamo a restarci ci ridurrà in condizioni ancora più pietose della stessa Grecia.
    Per cui caro compagno prima di etichettare informati bene,studia,rifletti e ritorna a studiare e a riflettere ancora. E’ se qualche Fascista ripete i concetti di sovranità monetaria e fuoriuscire dall’eurozona non fartene una questione ideologica ma di LOGICA
    Io con altri compagni stiamo tentando di mettere in piedi un Movimento politico che ha soli tre punti programmatici (1)Fuoriuscire dall’€urozona e ritorno ad una moneta di proprietà dello Stato che la usa a favore dei cittadini e dell’economia nazionale.
    2) Revisione dei trattati della UE limitativi della sovranità nazionale.
    3) Convocazione di una Assemblea Costituente per una riforma della Carta Costituzionale allargandone i diritti e le sovranità del popolo.
     e su questi punti che cerchiamo il consenso perché per noi non è un problema di appartenenza ad una ideologia ma è la strada per non essere degli schiavi in una galera invisibile nelle mani non di una autorità riconosciuta dalla costituzione ma di un gruppo privatistico che ha un solo obbiettivo il Potere e il profitto economico a qualsiasi costo dove concetti di stato,democrazia, solidarietà  non hanno valore.
    Saluti
    Ferraioli Domenico di SOVRANITA’ & DEMOCRAZIA
    P.S.
    Chi ti scrive ha militato nella sinistra rivoluzionaria per anni.

  6. ventura ha detto:

    roberta sei pregata di argomentare…

  7. Perno ha detto:

    Per Sergio: Roberta e i pochissimi altri che stanno dando solidarietà o ragione a Maffione lo fanno solo per un motivo. Io che sono da anni dirigente del loro stesso partito posso dirti qual'è. Daniele Maffione è il capo di una corrente. A dire il vero  la più piccola corrente all'interno del PRC.
    E' palese che l'uscita dell'euro non è una posizione fascista? Dal KKE persino al loro nuovo eroe Melenchon… i casi a sinistra sono infiniti.

    Perchè non ammettono l'errore? Perchè siccome l'ha detto il loro capocorrente devono difenderlo, fingere che sia vero. E siccome non posso motivare tale FALSITA' possono solo limitare tutta la loro critica in un: ha ragione Maffione e gli altri sono fascisti.
    Parlo del mio caso, hanno accusato il mio blog di appartenere ad una rete antisemita. Da 5 giorni chiedo di motivare tale accusa e mostrarmi gli articoli incriminati.
    Non mi hanno ancora risposto… perchè NON ESISTONO.

    Nello stesso sito dei Giovani Comunisti, dove mi pare  avevi commentato anche tu, nessuno argomenta l'accusa. Preciso che questi sono dirigenti nazionali.
     

  8. Tonguessy ha detto:

    Ha fatto benissimo Stefano a collocare l'articolo tra i vari "divertissement" del sito. Fatica sprecata prendere sul serio certe affermazioni, segno evidente che la schizofrenia politica (sostenere ciò che è contrario ai propri interessi) ha raggiunto ormai proporzioni da Teatro dell'Assurdo.

    "E' una precauzione inutile ma assolutamente indispensabile"

    E.Jonesco, "La cantatrice calva"

     

    PS:Non pretendete motivazioni nè argomentazioni, mi raccomando. La precauzione inutile ma indispensabile non lo richiede.

  9. admin ha detto:

     

    Questo articolo dimostra che la strada intrapesa è quella giusta, almeno secondo l'opinione di chi ha sempre avversato i funzionari di partito, che venderebbero la loro dignità per una fetta di provolone ma che, almeno un tempo, erano dotati di una certa cultura.

     

    Per il motivo opposto mi sono ritirato alla vita da admin, il cambiamento che c'e' stato mi spinge a riprendere la mia parte attiva qui su appelloalpopolo.

     

    Gg

  10. admin ha detto:

      @Stefano, magari all'articolo si poteva dare il titolo "piccoli d'alema crescono"

      eh eh eh

  11. Emilio ha detto:

    Intanto un parlamento di nominati ed un governo offshore hanno riformato l'art. 81 della Costituzione, ed il prossimo sarà l'art. 41.
    Avendolo fatto con la maggioranza dei 2/3 non sarà sottoposto a referundum approvativo.

    Alla faccia del popolo sovrano, appunto!

  12. ferraioli domenico ha detto:

    il commento da pubblicato su questo sito è stato censurato dal sito giovani comunisti dive l'ho postato in mattinata
    tanto per informarvi
    ferraioli domenico di sovranità & democrazia

  13. stefano.dandrea ha detto:

    Domenico,

    anche io ieri avevo pubblicato un commento sul sito dei giovani comunisti, che poi è scomparso ma oggi è ricomparso. Può darsi che accada anche al tuo.

  14. Vik ha detto:

    Non voglio entrare nel merito della discussione e dell'articolo, rischierei di rimanere imbrigliato in una discussione eterna, di come se ne vedono parecchie in rete, e questo proprio non mi va avendolo più volte sperimentato. Ma la reazione dell'area cosidetta rossobruna alla lettura di un'articolo sull'antifascismo, a mio parere, evidenzia un dato incontrovertibile, ovvero la cosidetta "coda di paglia": Se i rossobruni se la son presa cosi tanto leggendo di antifascismo, vuol dire che intrinsecamente sanno di portare avanti posizioni di sicuro non marxiste, ma di tutt'altra natura, ovvero molto + vicine alle posizioni dell'estrema destra! E non venitemi a teorizzare che in passato molte posizioni della sinistra rivoluzionaria si sposavano con quelle della destra fascista, perchè è una palla enorme: è vero o no che molti ideologi attuali delle varie correnti rossobrune vengono da Lotta di Popolo e altri apparati neofascisti come Ordine Nuovo?? e cosa avrebbero di "socialista" gente che ha militato e milita nell'estrema destra?? Ferraioli Domenico dice che "ha militato nella sinistra rivoluzionaria per anni"… beh vallo a dire a quelli del '77, vallo a dire a quelli di Aut. Op, di Lotta Continua e dell'autorganizzazione se le loro tesi si sposavano con quelle della destra neofascista… La definizione migliore dei rossobruni, in maniera brillante, l'ha data Valerio Evangelisti: "I figliocci di Thiriart"… andate a leggere chi è stato Thiriart e ne trarrete le ovvie conseguenze del perchè i rossobruni in realtà so fasci, come descritto nell'articolo dei GC! Essere contro la Nato e l'imperialismo americano non vuol dire teorizzare alleanze con cani e porci pur di combattere gli USA, ma portare avanti la lotta di classe, perchè quando avremo cacciato gli imperialisti americani, chi sconfiggerà il capitalismo di casa nostra?? Vi è un conflitto capitale/lavoro in questo paese, ma i rossobruni sembrano più impegnati a contare quante volte al giorno piscia ASSAD piuttosto che portare avanti una seria analisi sulla lotta di classetra sfruttati e sfruttatori!

  15. stefano.dandrea ha detto:

    Dunque, se uno non è marxista o non fa l'analisi marxista o non la mette in pratica è fascista? A me sembra una posizione linguisticamente ragionevole tanto quanto questa: se uno ha i capelli rossi allora è fascista. Un sito può proporre la politica democristiana negli anni settanta (non rileva ai nostri fini che fosse influenzata dalla dialettica politica del partito comunista). E' fascista? O può ispirarsi a quella politica. E' fascista? Un sito può proporre di prendere a modello la nostra costituzione economica, che prevede la libertà d''iniziativa privata. E' fascista? Va bene; se è così forse su appello al popolo scrivono anche dei fascisti, perché secondo questo punto di vista linguistico il 95% degli italiani è fascista.

    Devi lasciarmi però la libertà di pensare e argomentare che chi muove da quella stipulazione linguistica è un Demente. Non si scappa. Essere fanatici e qualificare tutti coloro che non seguono il punto di vista del fanatico, muovendo da una concezione ristrettissima (il vero islam; il vero comunismo; una nozione estesa di fascismo che copre il 95% del popolo italiano), significa esporsi a un giudizio molto severo (per esempio di demenza) da parte di chi crede che questa sia una proposta di stipulazione linguistica ridicola, irragionevole, priva di senso, fanatica, ciarlatana.

    Chi vuole continuare a dare ad Appello al Popolo la qualifica di fascista, senza nemmeno argomentare, sarà da noi chiamato per sempre Demente. Facciamo bene a chiamarlo così? Concordi che la nostra decisione è ragionevole? Vallo a dire a Concetto Marchesi che era un rossobruno (vedi l'articolo pubblicato nella rubrica "I più letti": Rendiamo onore al patriota comunista Concetto Marchesi

  16. ventura ha detto:

    Vik ma il punto è che chi ha reagito non è " rossobruno"…. ce la facciamo a capirlo o no? Cioè che Rivista Indipendenza, Appello al Popolo o Patria del ribelle non corrispondo a quella definizione l' hai capito o no?

  17.  

    La risposta di Indipendenza, dal titolo "Antifascismo o diffamazione?" è leggibile qui : 
     
    Saluti
  18. Zarco ha detto:

    Tale articolo pubblicato sul blog Giovani Comunisti è davvero un delirio, disarticolato, contraddittorio, pretestuoso e sconclusionato da capo a fondo.
    E' davvero gente che ha rinunciato al pensiero in modo drastico.
    http://www.facebook.com/pages/Di-sinistra-e-antirazzista-ma-contro-linvasione-straniera/177243485687414

  19. ferraioli domenico ha detto:

    in risposta
    che in passato molte posizioni della sinistra rivoluzionaria si sposavano con quelle della destra fascista, perchè è una palla enorme: è vero o no che molti ideologi attuali delle varie correnti rossobrune vengono da Lotta di Popolo e altri apparati neofascisti come Ordine Nuovo?? e cosa avrebbero di "socialista" gente che ha militato e milita nell'estrema destra?? Ferraioli Domenico dice che "ha militato nella sinistra rivoluzionaria per anni"…
    Ho semplicemente detto che le posizioni della sinistra rivoluzionara e della destra erano identiche nel senso che avevano la stessa posizione non che erano alleati nel raggiungimento dell'obbiettivo (cosa che pino rauti auspicava).
    Io non devo andare a chiedere a nessuno della sinistra rivoluzionaria su quello che sostengo perchè è storia quante volte DP e l'MSI avevano la stessa posizione? anche sui referendum? allora cosa dovevamo fare noi di sinistra? dire il contrario per non dire la stessa cosa dell'MSI?
    io caro Vik non sò quanti anni tu hai io ne ho 54 e da 40 faccio politica credi che con gli slogan si possa battere L'IMPERIALISMO?
    NO! L'imperialismo si combatte con la sovranità piena degli Stati che decidono le politiche più consone al benessere del loro popolo.
    Essere contro la Nato e l'imperialismo americano non vuol dire teorizzare alleanze con cani e porci pur di combattere gli USA, ma portare avanti la lotta di classe, perchè quando avremo cacciato gli imperialisti americani, chi sconfiggerà il capitalismo di casa nostra?? Vi è un conflitto capitale/lavoro in questo paese,
    Io non ho parlato della NATO ho argomentato sulla fuoriuscita dall'euro e per un ritorno alla moneta sovrana che lo stato deve spendere per i cittadini e l'economia nazionale.
    per quanto riguarda chi sconfiggerà il capitalismo in casa nostra?
    forse non ti è chiaro una cosa importante che il Capitalismo Italiano è anche esso sulla brace della speculazione finanziaria internazionale che vuole non solo uno Stato privatistico ma anche un economia italiana ridotta alla sopravvivenza.
    se poi avessi letto i testi marxisti leninisti e studiati bene e conosceresti la storia del movimento comunista internazionale sapresti che spesso  e volentieri i comunisti si sono alleati con la borghesia per poter raggiungere il loro scopo.
    ma non voglio farne una polemica ideologica e non voglio più tornarci.
    chiudo ponendoti una domanda.
    se alle elezioni politiche pur avendo i tre punti programmatici di cui al mio post precedente si presentano liste di sinistra e di destra che insieme raggiungono la maggioranza parlamentare e si dovrebbe votare per la fuoriuscita dall'euro e dall'eurozona tu che faresti?
    per non votare insieme a loro rimarresti nell'euro e nell'eurozona?
    Io voterei con loro.
    Per il bene del popolo.
    e non mi sentirei colpevole di nulla anche se non condivido il fascismo
    un saluto per te
    Ferraioli Domenico Sovranità & Democrazia
     
     

  20. Luciano Fuschini ha detto:

    Dividersi scambiandosi accuse di fascismo e comunismo è ormai una pratica soltanto italiana. Dovremmo finalmente guardare avanti. L'accusa di rossobrunismo deve lasciarci sovranamente indifferenti. Mi offenderei se mi definissero liberal-social-democratico. Il programma  di Ars potrebbe sintetizzarsi nello slogan "Patria e Socialismo". Questo slogan è tranquillamente condiviso dalla sinistra fascista (che esiste ed è sempre esistita), quella sinistra fascista che egemonizza i rossobruni. Ma è anche lo slogan di quello che oggi è lo schieramento più avanzato dell'antimperialismo e del socialismo, l'America latina che si riconosce nell'esempio della Cuba di Fidel, del Venezuela di Chavez, della Bolivia di Morales. Il momento che stiamo vivendo esige pochi obiettivi forti, chiari e unificanti. Facciamola finita con polemiche vecchie di decenni che valgono secoli.

  21. tonino ha detto:

    Caro Stefano, l'allarme sul rossobrunismo è agitato da chi non può indicare (per ragioni di scelta politica tattica o di convergenza con le analisi neoliberiste) il vero nemico: il grande capitale, la sua religione neoliberale e i suoi chierici più o meno "tecnici". Che c'entra la demenza in questa bassa cucina politica tipica di chi deve coprire a sinistra le scelte di destra del PD?
    Tonino

  22. stefano.dandrea ha detto:

    Caro Tonino, dinanzi al vero nemico, dedicarsi a ricercare e a compilare rapporti su veri o pretesi gruppi rossobruni, è già attività opinabile, che nasconde i fenomeni che tu tanto chiaramente hai indicato.

    Annoverare nella lista Rossobruna numerosi siti diversi tra loro, senza indicare il criterio di giudizio, è ancora più opinabile.

    Comprendere nella lista Appello al Popolo, Rivista Indipendenza e Patria del Ribelle è qualcosa di più. Se c'è mala fede è operazione di sciacallaggio e di denigrazione consapevole – ciò potrebbe essere dovuto al sostegno dei tre siti all'Associazione Riconquistare la Sovranità.

    Siccome tuttavia, non ho indizi che mi possano far pensare che nei giovani comunisti si annidino vipere, sono tenuto a muovere dal presupposto, che magari si rivelerà falso, che l'autore dell'articolo fosse in buona fede; che sia uno che scrive cose superficialmente, senza controllare; che veramente, considerato che ha asserito una assurdità come il preteso carattere fascista delle rivendicazioni sovraniste, si tratti di persona dall'encefalogramma piatto, che ha raggiunto un posto da dirigente nel partito, perché i partiti da lungo tempo si sono rilevati incapaci di formare classi dirigenti elevate e capacissimi di elevare a posti di responsabilità delle nullità. Insomma ho considerato demente l'autore dell'articolo perché dovevo muovere dal presupposto che fosse in buona fede.

    Certo, il fatto che non abbia reputato opportuno indicare frasi che possano sostenere la sua tesi e che, ciononostante, non abbia deciso di chiedere scusa, comincia a farmi sorgere il sospetto che non si tratti di un demente, bensì di una vipera.

    Sia ai dementi che alle vipere d'ora in avanti risponderemo pan per focaccia. Soprattutto, chi offende deve attendersi di essere offeso due volte.

    Comunque da questa poco nobile vicenda – non è piacevole, anche se è doveroso, rispondere con insulti a offese ingiustamente ricevute – ho imparato una cosa importante. Le rivendicazioni sovraniste, che Appello al Popolo porta avanti fin dalla nascita, hanno trovato recezione anche nei giovani comunisti, che oggi non mi chiedono più, come chiedevano tre anni fa: che cosa è il popolo? che cosa è la patria? che cosa è la giustizia sociale in un sistema che riconosce la proprietà privata? Se leggi i commenti all'articolo di Maffione sul sito dei Giovani Comunisti, molti commentatori (quasi tutti!) si sentono vicini alle posizioni di Appello al Popolo, Indipendenza, e Patria del Ribelle. Questa scoperta è importante e potrebbe indurre a pensare che i dirigenti abbiano paura del fenomeno.

    E fanno bene, perché o passeranno dichiaratamente nello schieramento sovranista o, tra breve, saranno considerati – ed effettivamente fino ad ora sono – puri e semplici alleati del nemico.

  23. stefano.dandrea ha detto:

    Luciano, tu scrivi che l'accusa di rossobrunismo deve lasciarci sovranamente indifferenti. Per quanto mi riguarda e per quanto riguarda gli autori del blog, le cose non stanno così. Non mi sento e non ci sentiamo rossobruni. Simone Santini una volta volle scrivere un articolo in cui sosteneva che il gruppo di eurasia non era un gruppo rossobruno ma rivoluzionario. Non so se il gruppo di eurasia sia d'accordo. Forse loro si sentono rossobruni (anzi mostrerò più giù che in fondo essi si dichiarano tali). Io non mi ci sento affatto. In ogni caso nemmeno Simone Santini, in quella occasione, ha osservato che lui è rossobruno.

    La sinistra fascista ha avuto un ruolo al momento della fondazione del fascismo ed è resuscitata, a parole, al momento della morte del fascismo. In ogni caso fu favorevole alla seconda guerra mondiale e la esaltò, quindi si tratterebbe di una sinistra molto anomala (e molto simile, sotto quest'ultimo profilo, all'attuale sinistra di governo, Vendola compreso, a mio parere).

    Se visiti il sito facebook dei rossobruni, ti accorgi che sono bruni socialisti, in maggioranza fortemente anticomunisti.

    Il gruppo di eurasia ammira Dugin, che è fascistissimo e in me non suscita interesse; anzi dà fastidio (leggi "Fascismo immenso e rosso": http://lasintesi.altervista.org/index.php?topic=276.msg727;topicseen#new). Il medesimo gruppo, inoltre, discorre di una pretesa comunità spirituale tra popoli dell'eurasia, che è un non senso (non esiste comunità spirituale tra i popoli europei in senso stretto e finanche, purtroppo, tra parti della popolazione italiana, figuriamoci se esiste una comunanza spirituale tra popoli dell'eurasia).

    Un discorso diverso lo svolgo per il gruppo di Stato e Potenza. Essi, per quanto mi è parso di capire, guardano a Zyuganov ed hanno una concezione della vita spartana, nonché l'idea, non priva di fondamento, che senza stato potente un popolo è schiavo o servile. Tale movimento sembra rientrare pienamente nel paradigma rosso (è una delle varianti), senza che sia necessario il ricorso alla categoria dei rossobruni (infatti credo che il gruppo rigetti tale qualifica).

    Per quanto riguarda la rinascita nazionale, le ricostruzioni della storia che vi si leggono sono senz'altro ideologicamente fasciste. Tuttavia le analisi e le proposte sono spesso semplicemente socialiste. Da un po' di tempo hanno addirittura abbandonato, almeno momentaneamente, l'idea di una grande europa che emerge dalla frase messa in epigrafe del giornale e del sito. E tuttavia, alcuni collaboratori (molto bravi, peraltro) perorano una ricollocazione geopolitica, fondata su pretese comunanze spirituali tra i popoli eurasiatici.

    Insomma, ci sono gruppi che senz'altro sono rossobruni e così vogliono essere qualificati (vedo il sito facebook rossobruno). Ce ne sono altri che lo sono senz'altro, visto che ammirano Dugin (gruppo eurasia). Ce ne sono altri che, pur tentando di non rinnegare la loro storia (e quindi essendo fascisti quando voltano lo sguardo indietro), appaiono piuttosto socialisti e anche dotati di buon senso quando guardano all'oggi e al futuro (la sinistra nazionale). E infine ve ne sono alcuni (Stato e potenza) che rappresentano un socialismo militare-spartano, fondato sul realismo, che può dar fastidio (e certamente lo dà alle anime belle) ma che certamente non è rossobruno. Ma Appello al Popolo, Rivista Indipendenza e Patria del Ribelle non sono in alcun senso e sotto alcun aspetto rossobruni. E l'accusa di rossobrunismo ci infastidisce e non ci lascia indifferenti.

  24. Luciano Fuschini ha detto:

    Stefano, Costanzo Preve è comunemente considerato il maggiore teorico del rossobrunismo ma lui nega di esserlo. Si definisce un comunitarista. La Rivista Indipendenza con cui ha collaborato prende le distanze dal suo comunitarismo in nome di una concezione di  comunità che con sottigliezze filosofiche viene distinta dal comunitarismo stesso. Confesso che questo spaccare il capello in quattro, tipica operazione intellettualistica, mi irrita alquanto, Come mi irrita il dosaggio accurato su quanto di fascista e quanto di comunista ci sarebbe nelle tesi sovraniste e patriottiche, lanciando poi anatemi a seconda che si ritenga prevalente una dose anziché l'altra. Sarebbe ora di farla finita. "Patria e socialismo" è uno slogan condiviso da rossobruni e da chi non vuole essere considerato tale. Questo è il momento di obiettivi semplici, chiari, unificanti. Il pregio di ARS, e quindi in larga misura tuo, è di avere proposto questi obiettivi per sbloccare un immobilismo che tende alla putrefazione. Tanto mi basta. Se ripartiamo dall'indignazione per l'essere considerati troppo sbilanciati verso il fascismo o verso il comunismo, partiamo col piede sbagliato. O meglio, non partiamo ma restiamo all'eterno 1944 della guerra civile.

  25. stefano.dandrea ha detto:

    Luciano, c'è obiettivamente un certo dissenso, soltanto in parte lingustico. Distinguerei tre profili: Preve, Appello al Popolo e Ars. Sul rapporto tra Indpendenza e Preve risponderanno, eventualmente, gli amici di Indipendenza.

    Preve non si considera un rossobruno e anzi rifiuta la qualifica. Io non lo considero un rossobruno. I tanti giovani comunisti che sul loro sito, su patria del ribelle e su facebook hanno criticato Maffione non lo considerano rossobruno. Non mi risutla che i membri del gruppo di eurasia con i quali ha collaborato, lo definiscano rossobruno. Quesa qualifica gliela affibbiano soltanto i pretesi comunisti "duri e puri" (e altri gruppuscoli fanatici che non contano davvero nulla), in realtà moderatissimi e da tanti anni alleati di una parte del grande capitale (alleati ogni volta che PD e centisti li hanno accettati),per lo più pronti a candidarsi al governo al fianco di Vendola e del PD, se saranno ammessi nella coalizione. Mi sorprende che tu voglia aderire alla scelta linguistica di questa parte politica destinata all'oblio, salvo che all'ultimo momento – ma comunque troppo tardi – voglia optare per una linea sovranista. Io considero Preve un esponente del socialismo patriottico, che si costringe a continue provocazioni (almeno nello stile) per ragioni legate alla sua storia e probabilmente al suo carattere (che ovviamente ha influenzato la sua vita).

    Nessuno degli autori di Appello al Popolo si definisce Rossobruno. Nessuno fino ad ora ci aveva qualificati rossobruni. Simone Santini, che milita in Alternativa e non è entrato nell'ARS, volle scrivere un articolo in cui sosteneva che il gruppo di eurasia non era rossobruno ma rivoluzionario o comunque che se era rossobruno era pur sempre rivoluzionario. Ma nemmeno Simone Santini, che conosco personalmente, si è mai autoqualificato rossobruno. Ne deriva che non siamo rossobruni e che questa qualifica – che nessuno usa dandole una connotazione positiva, salvo tu e qualche gruppetto su facebook – la rigettiamo nella maniera più assoluta. Hanno scritto che eravamo rossobruni perché avremmo sostenuto la superiorità di alcune etnie, avremmo appoggiato la tav strumentalmente e saremmo sfociati in interpretazioni antisemite. Questi sono i caratteri dei rossobruni per chi ci ha attaccato. Siccome si tratta di falsità, noi di Appello al Popolo non siamo rossobruni né secondo il nostro giudizio, né secondo i loro parametri. E' vero che secondo l'assurda e fanciullesca posizione dell'autore dell'articolo per essere rossobruni è sufficiente essere a favore della sovranità monetaria e per l'uscita dall'euro. ma questa è una posizione che provoca pena, perché è demenziale e non merita risposta. Dunque, noi ci teniamo a sottolineare e a risottolineare e a risottolineare per cento volte che non siamo rossobruni. Credo che chi ci segue ci inserirà, agevolmente, nel socialismo patriottico.

    L'ARS, che fino ad ora nemmeno era stata tirata in ballo, con il discorso dei rossobruni c'entra ancora meno. Nella scrittura del Documento non ho espresso (tutto) il mio pensiero. Ho cercato di scrivere un Documento che, in uno spirito massimamente unitario, potesse trovare consenso in tutti i cittadini comuni che hanno compreso la follia dell'euro e dell'Unione europea; ho sacrificato profili antropologici che mi stavano a cuore, per profili materiali e per alcuni, pochi, principi che mi sembravano indispensabili. Ho preferito la formula della giustizia sociale alle declamazioni socialistiche. Quel documento ha ricevuto già adesioni da ex tutto, compresa una persona che proviene da una storica famiglia democristiana e che ancora si considera democristiana. Dunque quel documento non è rossobruno e non è nemmeno del socialismo patriottico, in senso setretto: è patriottico e socialista in senso lato (grazie alla nostra costituzione economica che è senz’altro socialista) e aspira alla liberazione del popolo italiano da innumerevoli vincoli. Credo che il 99% degli italiani che comprenderanno la follia dell'Unione europea e dell'euro potrebbero aderire, se noi saremo in grado di comunicare. Questa è la sua forza, o almeno questa è la forza che mi auguro che abbia. L'ARS è una associazione patriottica, che, proprio perché tale, richiamando la disciplina dei rapporti economici contenuta nella costituzione, è socialista. Se fossimo rossobruni avremmo interesse politico a tacere la nostra vera natura. Ma siccome non lo siamo sarebbe politicamente folle accettare una qualifica dispregiativa che non corrisponde alle cose che scriviamo e pensiamo e che è riservata a gruppuscoli. Noi stiamo cercando di pensare in grande.

  26. Luciano Fuschini ha detto:

    Caro Stefano, credo proprio che sia solo una questione di parole. Patriottismo e socialismo, inteso quest'ultimo in senso lato e non in un'accezione rigorosamente marxista, è anche l'emblema della sinistra fascista. La mia opinione è che non possiamo impiccarci a queste etichette. In gioventù ho militato nel Partito Comunista, se mi danno dello stalinista sorrido indifferente, ho imparato a sorridere indifferente se mi danno del fascista e pure se mi attribuiscono un rossobrunismo. Il grande merito tuo e dello sforzo gigantesco che stai facendo è quello di tentare di mettere in piedi un'organizzazione che possa unire su parole d'ordine incisive e largamente condivise una galassia frammentata dai personalismi. Per questo dico che bisogna sbarazzarsi delle puntualizzazioni sulle quantità di sfumature di rosso o di bruno. Chi accusa Appelloalpopolo di razzismo e antisemitismo merita la risposta di una risata. Comunque anche l'appellattivo di demente è appropriato.  

  27.  

    A Luciano Fuschini.
     
    Ci chiami in causa, poni delle questioni e rispondiamo, per chiarezza tua e di tutti. Molto ci sarebbe davvero da aggiungere su ogni singolo punto, ma è necessaria adesso la sintesi. 

    1. Quando abbiamo conosciuto Costanzo Preve, nel 1997, la sintonia su certe posizioni ha portato ad una collaborazione. Questa si è interrotta nel 2005, non per "sottigliezze filosofiche", ma per una sterzata significativa dello stesso Preve dalle sue ben diverse e precedenti posizioni verso altre di matrice comunitarista ed eurasiatista. Posizioni assolutamente antitetiche ed inconciliabili con l'indirizzo politico patriottico e socialista di liberazione che persegue Indipendenza. Per chi sia interessato a capirne di più, segnaliamo un'intervista a Preve e considerazioni redazionali sulle sue risposte, scritti che editammo come ennesimo atto di chiarezza e di analisi politica su certi argomenti. Entrando nel merito, ci si accorgerà che non si tratta affatto di "spaccare il capello in quattro", come attribuisci a Indipendenza, ma di ben altro.
    Di seguito i collegamenti elettronici:

    – n. 22, luglio/agosto 2007: Comunitarismo, Eurasia. Parla Costanzo Preve. http://www.rivistaindipendenza.org/Teoria%20nazionalitaria/Intervista%20a%20Costanzo%20Preve.htm
    – n. 22, luglio/agosto 2007: Le ragioni di un dissenso. Notazioni critiche a Costanzo Preve http://www.rivistaindipendenza.org/Teoria%20nazionalitaria/Risposta%20a%20Costanzo%20Preve.htm

    2. Abbiamo scritto valanghe di articoli e saggi, sviscerato analisi, argomentazioni e tesi in tema di sovranità, di patriottismo, di socialismo, promosso innumerevoli iniziative. E' ciò che, appunto, caratterizza l'attività culturale e politica di Indipendenza da oltre 25 anni. La sintesi e la necessaria simbiosi dei concetti di Patria e Socialismo presuppongono ed incorporano una strutturazione di rapporti e di dinamiche anticapitalistiche ed antimperialiste, se si vuol essere davvero conseguenti. Niente a che spartire politicamente con i tentativi di approccio strumentale e slogandistico da parte di settori di fascisteria cosiddetta "rossobruna" o cosiddetta "sinistra fascista", le cui direttrici, nature politiche, prospettive di società, se si entra nel merito storico, culturale, politico, portano a scenari diametralmente diversi. Insomma, un conto è perseguire "obiettivi semplici, chiari, unificanti", un conto è optare per il confusionarismo, la strumentalità, la mistificazione.   

    L'esemplarità della Costituzione italiana, quella non a caso nata dalla Resistenza e dall'antifascismo, è un ottimo terreno da cui partire e, sempre non a caso, nella parte che ad esempio disciplina i rapporti economici, un validissimo riferimento rivendicativo per una progressione socialista o, se si preferisce, verso la giustizia/emancipazione sociale nella patria italiana nuovamente da liberare.
  28. Luciano Fuschini ha detto:

    Prometto che non abuserò più della pazienza dei lettori del sito su questo argomento, con quest'ultima puntualizzazione in risposta agli amici di Indipendenza, che io seguo con spirito di fraterna solidarietà e sostanziale condivisione. La forza delle cose spingerà inevitabilmente chi parla di "Patria e socialismo" in una posizione in cui si troverà fianco a fianco con varie formazioni di sinistra fascista o rossobrune, che esse si riconoscano come tali o non. Credo di essere facile profeta immaginando che da settori fin da ora  ben identificabili si griderà al filo fascismo. Al fine di evitare di sprecare tempo ed energie in polemiche inproduttive, suggerisco di non curarsi di simili eterne chiacchiere da cui solo noi in Italia non riusciamo a sbloccarci. Viva la Patria, viva il socialismo, viva Indipendenza, purché ci liberiamo della dittatura USA e della sua propaggine UE, quali che siano i compagni o i camerati di strada.  

  29. stefano.dandrea ha detto:

    Un giovane comunista di Sondrio, di nome Paolo, ha reputato di aderire alle tesi di Maffione, argomentando così: "per non parlare di gente come Appello al Popolo, che riporta articoli sull’economia nazionalsocialista tedesca dall’Institute for Historical Review, che si autodefinisce come la principale organizzazione al mondo di negazionismo dell’olocausto. Non metto i link perchè mi fanno un attimino troppo schifo".

    Ho inviato questo commento, per il momento in moderazione, che correggo nei molti refusi:

    "Abbiamo pubblicato in tutto 9 articoli sull'economia nazionalsocialista.

    Sei li ha scritti il nostro collaboratore Tonguessy che non è un economista e ti piaceranno sicuramente – se avrai cura di leggerli –  perché sostengono la tesi che la disoccupazione fu battuta soltanto grazie all'economia di guerra, ai lavori forzati e ad altre bestialità.

    Gli altri tre sono soso stati scritti da economisti e sostengono la tesi contraria: il primo è di Stefano Sylos Labini, che è un economista di sinistra; l'altro è un riassunto di un'intervista e di un articolo di un grande economista australiano vivente, la cui fonte principale è J. K. Galbraith (si Galbraith, l'economista di punta della sinistra socialdemocratica americana – che da quelle parti significa essere estremista –  ha dimostrato che quando, durante la grande crisi, negli Stati Uniti la disoccupazione era ancora al 20% la Germania l'aveva abbattuta prima di sviluppare un'economia di guerra); il terzo è quello che hai citato e che abbiamo pubblicato senza conoscere la fonte (Tonguessy in un commento ha segnalato ciò che probabilmente tu hai letto) ed è anch'esso fondato sugli studi di Galbraith (vedi le prime quattro note dell'articolo).

    E' nostra convinzione che ci stiamo dirigendo verso una situazione analoga a quella degli anni trenta e quaranta (ma soltanto negli stati della triade; gli altri se la passeranno piuttosto bene, a parte contraccolpi). Dunque ci interessava indagare se una politica economica dirigista, programmatoria, statalista, disposta a stampare denaro destinato ad un circuito particolare, senza creare inflazione, in un sistema che preservi l'iniziativa privata (non crediamo che ci sarà una rivoluzione bolscevica volta ad abolirla), sia utilizzabile, senza che essa debba essere collegata a un'economia di guerra o a condizioni di lavoro che oggi non accetteremmo. Insomma ci interessava indagare i meccanismi che vennero utilizzati. Meccanismi che sono stati descritti principalmente da economisti di sinistra.

    Se credi che il nostro atteggiamento, che ci ha visto discutere alcuni articoli con moltissimi commenti, implichi di per sé che noi siamo rossobruni, fai pure. Ti squalifichi da solo agli occhi di qualunque lettore che non sia un demente".

  30. Georgejefferson ha detto:

    Posto un breve commento che approvo in toto di un certo maurizio dai commenti del fatto quotidiano…..:”sono anni che ormai si parla del ritorno del nazionalismo….chiedersi come mai?pure io che sarei un internazionalista,delle volte applicherei delle ricette di questo stampo, e non perchè sono fascista o che altro,anzi..ma semplicemente per protezione e perchè il processo di globalizzazione economica e culturalmente consumistia che abbiamo intrapreso è portato avanti SOLO ed esclusivamente da
    ELITES E PER LE ELITES.Quello che stiamo costruendo non è un società mondiale libera,solidale e realmente democratica,ma bensì una mega fabbrica globale dove gli uomini sono solo risorse umane,in una logica di produzione e
    consumo,da mettere in competizione tra loro per il guadagno di una minuscola percentuale della popolazione che detiene le leve del potere.Se non si capisce questo non si comprenderà ne le soluzioni ai problemi e neanche le dinamiche sociali che ne usciranno.”

  31. Deianira ha detto:

    Oddio quanto bordello per nulla!
    Voi comunisti fate sempre cosi, litigate per delle minchiate assurde,scrivete lunghissimi testi ma siete chiusi nelle vostre stanze.Le vostre argomentazioni sono talmente astruse e contorte che nessuno al di fuoi del vostro campo si arrischierebbe mai di leggere e capirne qualcosa.Il vostro modo di fare politica è elitario e pertanto chiuso,vi attaccate l'un l'altro e siete sempre impegnati in lotte interne interminabili dove pure non vi risparmiate parole di odio come demente!!!Ma che cazzo di figura ci fate!Quale consenso potete mai ottenere!Se veramente volete cambiare qualcosa dovete alleggerire la linea,e poi Stefano D'andrea se credi che Maffione abbia scritto cose talmente sbagliate errate e scandalose non credi che il modo migliore sia passarci sopra?Sai quante persone hai portato a leggere l'articolo grazie a questa pubblica polemica?Oppure cercavi fama e gloria gratuita alzando questo polveron?fiera di essere uscita da questi sterili meccanismi antipolitici!

  32. stefano.dandrea ha detto:

    Deianira,

    Fatti un giro per il blog e cerca le polemiche che ho sollevato. Non credo che ne troverai più di una o due in tre anni. Diverso è il caso in cui qualcuno mi attacca. In questo caso la replica è solitamente violenta. E' carattere e educazione e non c'entra nulla la provenienza comunista ( da tempo mi dico socialista).

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