Democrazia, oligarchia e capitalismo*

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4 risposte

  1. Lorenzo ha detto:

    Avrei varie cose da dire, ma mi limito a una sola: si noti come in Preve dimensione prescrittiva e dimensione descrittiva, lontanissime dall'essere tenute distinte, si intreccino indissolubilmente al servizio dei suoi propositi di riforma radicale della società presente.
     
    Una certa teoria non è anzitutto vera o falsa, ma produttiva o improduttiva ai fini dei suoi intenti plasmativi. La politica è compenetrata di simbolismi, mitologemi e religioni, e questi portano seco l'anelito a compenetrare essere e dover essere nell'ottica di formare costruttivamente la realtà circostante.
     
    Marx scrisse che i filosofi avevano pensato solo a comprendere la realtà, e bisognava invece pensare a trasformarla. Sbagliava: i filosofi, almeno quelli che si interessano di politica, hanno sempre e solo pensato a trasformare la società, mai a capirla. Lui era solo l'ultimo esemplare di questa degna progressione.

  2. Fiorenzo Fraioli ha detto:

    Grazie as Appelloalpopolo per aver segnalato questa intervista. Le argomentazioni di Preve mi affascinano. Quanto mi piacerebbe intervistarlo… (ma Torino è lontana).

  3. da ha detto:

    dalla rivoluzione proletaria e mondiale dell' Ottobre a quelle nazional-borghesi staliniane e maoiste: non è quella la sconfitta ?

    Preve, non è mica vero che che le borghesie non sono più organizzate su base nazionale, non la vede la competizione tra Stati ? E' la stessa natura sociale del Capitale che si manifesta nel politico

     

  4. stefano.dandrea ha detto:

    A dire la verità il livellamento totale e l'abolizione totale della proprietà privata dei mezzi di produzione, sopprimendo anche i piccoli, nonché la collettivizzazione dell'agricoltura, mi sembra che avvennero con Stalin, non con Lenin. Quindi nego il fatto che enunci e aderisco a ricostruzione e valutazione di Preve, valutazione che, invero, è sempre stata anche la mia.

    Le borghesie sono più di una e comunque almeno tre. Alcune sono organizzate su base nazionale, perché la loro vita, a loro lingua, i loro interessi, i luoghi nei quali abitano e villeggiano, le università nelle quali studiano i figli sono nazionali e nazionali sono i giornali e i siti che leggono. Altre ormai sono bilingue, hanno appartamenti o possedimenti all'estero, svolgono attività di produzione all'estero, vedono film in lingua straniera, leggono siti stranieri, fanno studiare i figli all'estero. Poi ci sono i gestori del capitale finanziario, proprio o altrui. Il capitale finanziario non è né nazionale né internazionale è spaziale. Esso non ha contatto con la terra.

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