Taggato: consumo

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Ipermodernità

di VANNI CODELUPPI (Sociologo) Negli ultimi decenni, molti sociologi, soprattutto negli Stati Uniti e in Inghilterra, hanno fatto ricorso all’aggettivo «postmoderno» per definire in maniera sintetica le società contemporanee. Il problema però è che oggi abbiamo sempre più a che fare con delle società che sono chiaramente ancora moderne. Infatti, più che porre l’accento sul «post», cioè sull’arrivo di un processo di totale cambiamento rispetto all’epoca della modernità, è necessario pensare che quest’ultima sia entrata in...

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Il tempo consumato

  È da qualche tempo che vorrei documentarmi sul concetto di tempo e l’influenza che il tipo di società in cui viviamo può dare alla nostra percezione temporale. Ma non ho tempo. Forse è più giusto dire che non trovo il tempo. Oppure che non uso il tempo giusto. Di sicuro esiste il tempo storico.  Ma la percezione che ne abbiamo non è costante, più si avvicina al nostro tempo e più se ne avverte la velocità;...

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Appunti sul consumatore (I)

1. In un recente incontro di sovranisti qualcuno, credo un rappresentante di un'associazione di consumatori, è intervenuto contestando chi, opportunamente, aveva invocato la liberazione dalla condizione di consumatori come uno degli obiettivi del movimento sovranista. Cos'è la condizione di consumatore? Essa è anche una condizione giuridica. Non è soltanto una condizione giuridica ma è anche una condizione giuridica. 2. La qualifica giuridica di consumatore spetta a tutte le persone fisiche, cittadini e non. Tutti siamo...

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Long John Silver

Long John Silver, importante personaggio de L'isola del tesoro, il quale può vantare di aver navigato con il capitano Flint, ha marcati vizi e palesi virtù. Potete iniziare a vedere dal terzo minuto e venti secondi. E' da quel momento che inizia la scena. httpv://youtu.be/uKQdhhiLRv8

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Il Super Io del consumatore incallito

di Claudio Risè fonte Diariodibordo Cosa hanno in comune stipendi e bonus milionari di banchieri e industriali in tempi di crisi, movida cittadina e libertinaggi del sabato sera, e volgarità di politici e vip di varia estrazione? Secondo alcuni, tutti questi comportamenti denuncerebbero la generale mancanza di «senso del dovere», vale a dire quella funzione di autocontrollo psicologico che la psicoanalisi ha da tempo chiamato Super Io. È diffusa anzi l’impressione che nella postmodernità il...

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La fredda felicità dell'uomo immagine

di Theodor W. Adorno fonte Il manifesto La trasformazione dell'ambiente, di cui abbiamo estrapolato alcuni esempi che tenevano già conto delle rispettive implicazioni psicologiche, rimanda a un nuovo tipo umano in corso di formazione. La si è denominata con espressione felice radio-generation, generazione radiofonica. È il tipo dell'uomo la cui essenza è definita dall'incapacità di compiere esperienze personali, un uomo che si lascia imbandire le esperienze dall'apparato sociale, fattosi strapotente e impenetrabile, e che proprio per...

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La politica il web gli pseudonimi il consumo e il gioco

di Stefano D'Andrea Ci hanno abituati a definire gli uni “la maggioranza” e gli altri “la minoranza”; poi la “minoranza” diventa “maggioranza” e viceversa; e poi le cose mutano ancora. Una sola verità è immutabile: che essi siano tutto; centrodestra e centrosinistra, maggioranza e minoranza sono il tutto. La totalità. Di che cosa? Totalità delle idee organizzate in partiti. Ed hanno ragione, sono effettivamente la totalità. Una totalità che tende ad attirare sia i vecchi...

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Bancomat o carta?

di Stefano D'Andrea La rivolgono i benzinai, i negozianti di abiti, di giocattoli e di casalinghi; la rivolgono i ristoratori, le agenzie di assicurazione e di viaggi: “bancomat o carta?” è la domanda che gli acquirenti di beni e servizi per il consumo, i consumatori, si sentono rivolgere dai venditori e dai fornitori. E’ una domanda ingenua? Non può esserlo se essa è rivolta costantemente e universalmente. Al contrario, è  una domanda significativa: significa qualche...

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Urbanistica preventiva: le trappole dello spazio pubblico

di Daniele Porretta Pubblicato su Masala, giornale di critica sociale di Barcellona, gennaio 2010 Forse qualcuno ricorda una scena del film Manhattan. Woody Allen e Diane Keaton uscivano di notte insieme, facevano una lunga passeggiata per New York, prendevano un caffè in un bar e finivano seduti su una panchina, aspettando l'alba e guardando il ponte di Brooklyn. La stessa immagine veniva anche riprodotta in bianco e nero sul manifesto del film: Allen e Keaton...