Taggato: economia

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Salvare le banche invece dell’economia

Traduzione a cura di Emilio Di Somma (FSI Torino) Non puoi salvare le banche, lasciare i debiti al proprio posto e salvare anche l’economia. E’ un gioco a somma zero. Qualcuno deve perdere. Questo è ciò che è successo nel 2009, quando il presidente Obama è salito al potere. Ha invitato i banchieri alla Casa Bianca ed ha detto “sono l’unica persona che sta tra di voi e la folla inferocita coi forconi”, frase con...

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Lavoratori nelle istituzioni: il rilancio del CNEL

di Luca Mancini (FSI Roma) “Nella presente questione, lo scandalo maggiore è questo: supporre una classe sociale nemica naturalmente dell’altra; quasi che la natura abbia fatto i ricchi e i proletari per battagliare tra loro un duello implacabile; cosa tanto contraria alla ragione e alla verità. Invece è verissimo che, come nel corpo umano le varie membra si accordano insieme e formano quell’armonico temperamento che si chiama simmetria, così la natura volle che nel civile...

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Sulla decadenza della facoltà di Lettere

di LUCA MANCINI (FSI Roma) Per secoli i letterati sono sempre stati visti come elementi potenzialmente rivoluzionari all’interno della società. Letterati e storici sono sempre stati tra le voci più critiche nei confronti del sistema sociale, eppure oggi si assiste ad una netta inversione di tendenza. Le facoltà di Lettere sembrano produrre perlopiù due categorie di persone: la prima, numericamente più scarsa, è quella di personaggi che addirittura si pongono come strenui difensori della società...

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L’Italia degli anni ottanta e la “Galassia IRI”

di STEFANO D’ANDREA L’Italia degli anni ottanta sembrava una Repubblica socialista, perciò gli europeisti-liberali-federalisti (tre parole che, nel nostro caso, indicano un solo concetto) hanno voluto distruggerla. I risultati di quasi 30 anni di liberalismo economico e di Unione europea sono sotto gli occhi di tutti. Il massimo che abbiamo raggiunto è l’Italia del 1980. Perciò un uomo d’azione concreto che non abbia dimostrato di essere un grande teorico parte da là. Soprattutto parte da...

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L’innaturalità dell’economia di mercato

di LUCA MANCINI (FSI Roma) Il mercato esige, sposta, afferma, disloca, teme, fugge, apre, chiude, scommette, esercita, occupa, parte, arriva, crea, distrugge. Il mercato: l’essere deificato dalla contemporaneità, del quale si temono i presunti castighi e al quale si chiedono improbabili favori. Come già scritto in un precedente articolo (https://appelloalpopolo.it/?p=13528), la nostra forma di convivenza è basata sul culto di qualcosa di trascendente: il libero mercato. Questo viene perseguito come una sorta di credenza religiosa...

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L’incompatibilità totale fra cattolicesimo e capitalismo

di AMINTORE FANFANI La concezione capitalistica della vita si basa fondamentalmente su una distinzione tra le finalità religiose e le finalità economiche dell’uomo. Non nega che vi possa o l’uomo possa credere alla esistenza di un ordine religioso, ma non concepisce che esso possa contrastare con l’ordine economico e, più ancora, debba contenerlo al fine d’armonizzare le leggi di questo con le sue leggi. Il capitalismo ha un principio: l’utile economico individuale. La scelta dei...

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La crisi? L’esito di un processo di sostituzione di prestiti a salari*

di MASSIMO PIVETTI La lotteria del capitalismo. Se le previsioni fanno acqua. Quanto di meglio una parte importante della civiltà europea era riuscita a realizzare nel primo trentennio successivo al secondo conflitto mondiale, per contrastare appunto la lotteria del capitalismo e in fin dei conti preservare nel tempo l’ordine borghese emendandolo dai suoi maggiori limiti storici, appare destinato a diventare sempre di più un lontano ricordo. Nel corso degli ultimi 30 anni si è prodotto...

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Per un'etica a venire in economia

di SALVATORE GULLÌ (FSI Calabria) Cos’è l’etica? Potrebbe definirsi un agire che accresce la libertà dell’uomo. Essa non consiste di certo in un mero – pur corretto – convincimento che ogni agire debba porre sempre l’uomo al centro. Ed infatti ogni valido proposito che non sia però idoneo a tradursi in effettivo agire finisce per perdere di significato. Un’etica che non contrasti concretamente gli squilibri e le ingiustizie diffusi nel reale – ed ove fosse...

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Lo Stato sviluppista: l’innovazione e la crescita tra pubblico e privato.

Il controllo centrale è molto più flessibile. Se mandi una lettera a un ente pubblico, magari impiegano due mesi per darti una risposta: ma ci vogliono vent’anni perché un settore industriale governato dall’impresa privata si adegui a un calo della domanda. Joan Robinson 1978 Spesso sentiamo parlare del ruolo importante dell’innovazione e della ricerca come stimolo alla crescita economica. Spesso ci sentiamo dire che un’adeguata spesa in R&S è fondamentale per resistere e uscire dalle...

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Viva l'economia digitale!

Voglio condividere qui con voi la lettura di un libretto interessante di Jean-Baptiste Malet: En Amazonie. Il giornalista francese voleva fare un’inchiesta su Amazon in Francia e, vista l’assoluta reticenza nel fornire informazioni sulle condizioni di lavoro all’interno dei magazzini da parte della multinazionale, si è finto un operaio e si è infiltrato nello stabilimento per qualche settimana. Il libro racconta appunto il suo lavoro per Amazon. A noi invece offre spunti per cercare di...

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Dall’homo sapiens all’homo reiterans

La post-modernità come epoca della fine delle ideologie. Questo cliché retorico nasconde a nostro avviso una verità differente. L’epoca che si vorrebbe depurata da tutte le vetuste ideologie novecentesche si sta in realtà potentemente delineando come l’epoca forse più ideologica della storia, pervasa da un’ideologia neutra, quasi impalpabile, sotterranea, la quale tuttavia sta penetrando in profondità nel tessuto sociale e culturale dell’umanità, generando un uomo ormai soggiacente al volere e alla meccanica della sua stessa...

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L'Italia è finita?

«Mi pare che la traduzione di questo libro arrivi nel momento opportuno per capirlo, quando l'Italia, partecipando allo sforzo di molte nazioni desiderose giustamente di non diventar asiatiche per forza della Russia, si unisce ad esse per fondersi in un'Europa, capace di resisterle. L'Italia fa benissimo […]. Ciò vuol dir riconoscere che il suo tentativo di formare uno Stato nazionale è fallito. L'Italia sarà forse una provincia dell'Impero europeo. Il Risorgimento arrivò troppo tardi, come...