I giovani tedeschi fanno i conti con la scuola
Un articolo senza pretese apparso su ‘Die Welt’ mostra come il sistema scolastico tedesco, di cui in Italia si ammira il legame con il mondo del lavoro e sul cui modello la legge 107 distrugge il nostro sistema scolastico, appaia a chi lo ha frequentato come fallimentare proprio in quello che sarebbe il suo maggiore punto di forza. Se in Germania non c’è disoccupazione, o meglio, non c’è la disoccupazione devastante che colpisce la gioventù del sud Europa, non lo si deve certo al fatto che i Tedeschi abbiano sacrificato la scuola al loro capitalismo, ma ai vantaggi che l’Unione Monetaria offre alla loro economia.
(Traduzione di PAOLO DI REMIGIO – FSI Teramo)
Un nuovo studio mostra che solo una frazione dei giovani tra i 18 e i 34 anni crede che la scuola e lo studio li preparino bene al mondo del lavoro. Arrivati qui, soprattutto una cosa motiva la maggioranza. La maggioranza dei giovani tedeschi sente il sistema educativo come estraneo alla vita pratica e ingiusto. Lo mostrano i primi risultati di uno studio sulla gioventù esteso in tutta Europa, che la Televisione Bavarese (BR), la ZDF e la Televisione Sud-occidentale (SWR) hanno pubblicato giovedì.
Secondo questo studio, soltanto una percentuale dei Tedeschi dai 18 ai 34 anni crede che il sistema educativo li prepari bene al mercato del lavoro. Il 26 % è in complesso soddisfatto. Il 45% non si sente invece preparato alla vita lavorativa, il 26% non si sente affatto preparato. La grande maggioranza di circa il 60% crede anche che il sistema scolastico sia poco giusto. Soltanto il 5% crede senza riserve che il sistema educativo offra a tutti le stesse opportunità. Il 22% non è affatto d’accordo con questa affermazione.
Lo studio ‘Generation What?’, a cui hanno finora partecipato più di 920.000 persone di 35 paesi, andrà avanti ancora fino a novembre. Sulla base di un campione rappresentativo l’istituto Sinus ha già analizzato per la Germania i risultati nell’ambito di lavoro e formazione. Secondo questa analisi, la maggioranza dei giovani tedeschi lavora innanzitutto per guadagnare denaro: solo il 38% di chi ha tra 18 e 34 anni vede nel suo lavoro un’opportunità di autorealizzazione, il 60% mira invece soprattutto al denaro.
Tra quelli con una formazione superiore la metà indica tuttavia come motivazione importante la possibilità di autorealizzazione. Tra quelli con una formazione inferiore questo accade solo nel 35% dei casi. Meno della metà degli attivi (43%) sente il proprio lavoro seguito allo studio come effettivamente importante o importantissimo. Il 16% dice invece che per loro il lavoro non è importante. Il restante 41% si muove tra questi due poli. Circa il 59% degli attivi sono tutto sommato contenti del loro lavoro – un decimo non lo è affatto.
Anche sulla retribuzione domina in parte l’insoddisfazione, e ciò dipende anche dal livello di formazione. Mentre di quelli con qualifica scolastica bassa o media solo il 23 o il 21% è contento della retribuzione, tra quelli con alta istruzione il 30% si sente adeguatamente retribuito.
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