La Russia inizia i lavori per la realizzazione del primo SMR su terraferma
di SCENARIECONOMICI (Giuseppina Perlasca)
La Russia è stata una pioniera nella costruzione di reattori nucleari modulari, SMR, cioè piccoli reattori nucleari (sino a 300 MW di potenza). La Akademik Lomonosov è stata la prima installazione di SMR su una piattaforma galleggiante per servire una remota località artica di energia e acqua calda.
Ora parte la costruzione del primo SMR con base a terra, e a realizzarlo sarà sempre Rosatom. Per il progetto del reattore modulare di piccole dimensioni nella remota Yakutia è in corso la costruzione dei cantieri e di una nuova strada per raggiungere il sito, mentre Rosenergoatom è stata ufficialmente designata come organizzazione operativa dalla società madre Rosatom.
Il piccolo reattore modulare (SMR) è un reattore RITM-200N da 55 MW raffreddato ad acqua, adattato dalla serie RITM-200 utilizzata per alimentare l’ultima flotta di rompighiaccio a propulsione nucleare della Russia. Sarà costruito vicino a Ust-Kuyga in Yakutia (nota anche come Sakha), nel nord artico della Russia, con l’obiettivo di entrare in funzione nel 2028.
Il regolatore nucleare Rostekhnadzor ha concesso la licenza di costruzione nell’aprile del 2023. In un aggiornamento sui progressi compiuti, Rosatom ha dichiarato che “i lavori preparatori … stanno procedendo a pieno ritmo: la costruzione del primo campo di costruzione per 250 persone è stata completata; la prima fase di costruzione del secondo campo per 683 persone è iniziata e dovrebbe essere completata nel quarto trimestre del 2024”. È iniziata la costruzione di un nuovo tratto di strada di 12 chilometri che collega Ust-Kuyga al sito SMR, oltre ad altre strutture di base per la costruzione, e nei prossimi mesi è prevista la consegna di 9.500 tonnellate di merci.
L’obiettivo dell’impianto è “fornire una fonte di energia pulita, economica e stabile ai remoti territori artici della Yakutia con un approvvigionamento energetico decentralizzato”. La potenza elettrica della centrale sarà di almeno 55 MW, la durata di vita delle attrezzature non sostituibili sarà di 60 anni”.
Sebbene si tratti del primo SMR terrestre in Russia, il Paese ha in programma una diffusione capillare dei piccoli reattori nei prossimi anni: l’obiettivo è quello di raggiungere il 20% del mercato globale dei reattori modulari piccoli e micro. Secondo le sue stime, nei prossimi anni saranno centinaia, e questo permetterà di raggiungere le economie di scala che rendono la realizzazione particolarmente conveniente.
All’interno della struttura di Rosatom, con l’SMR, Rosenergoatom agisce come cliente tecnico e organizzazione operativa e Rusatom Overseas come sviluppatore.
Il fatto di poter mostrare il proprio impianto funzionante e installato darà un vantaggio tecnico non indifferente a Rosatom per l’offerta mondiale dei propri reattori nucleari.
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