Poiché la popolazione tedesca “non ha interiorizzato le conseguenze dell’aggressione russa sulla società tedesca”, il gruppo parlamentare della FDP ha proposto un hub per la difesa psicologica, con l’obiettivo di proteggere la Germania dall’influenza russa. Il vero scopo di questa proposta è chiarito da un simposio militare e da un opuscolo della NATO. Ne scrive Norbert Haering su Geld und Mehr
Un’analisi della proposta della FDP
La proposta della FDP e i frequenti avvertimenti sull’influenza russa nella formazione dell’opinione pubblica in Germania possono essere visti come un esempio di guerra psicologica. Questo è evidente da come i militari discutono tra loro, ad esempio durante un simposio tenuto a marzo presso il Ministero della Difesa tedesco, organizzato dal George C. Marshall European Center for Security Studies (GCMC). Questo centro è sostenuto dai ministeri della difesa degli Stati Uniti e della Germania e guidato da generali. Durante l’evento, sono stati identificati i maggiori rischi per la solidarietà con l’Ucraina, tra cui:
- La lunga durata del conflitto e la stanchezza della guerra
- La divisione politica negli Stati Uniti, che rende difficile prevedere la posizione americana
- La fiducia scossa dal disastro in Afghanistan che il “potere morbido” dell’Occidente sia universalmente attraente
- I conflitti tra “vincitori” e “vinti” (esclusi e non rappresentati) in una società democratica che possono minare la democrazia
La prospettiva dei militari tedeschi
Da questa analisi emerge chiaramente che, secondo i militari e i funzionari tedeschi, i conflitti interni alle società tedesca e statunitense sono i principali fattori che compromettono la capacità della popolazione di sostenere una guerra psicologica. Pertanto, la guerra psicologica interna non mira principalmente a respingere attacchi stranieri rilevanti, ma a influenzare le menti della popolazione creando paura verso un nemico comune. Questo nemico viene ritenuto responsabile di ciò che non funziona nella società, permettendo di stigmatizzare e censurare tutti i critici dello stato attuale come agenti di influenza.
La FDP al servizio di una nuova dottrina NATO
In questo modo, la FDP si fa portavoce di una nuova dottrina della NATO: la guerra cognitiva, senza rivelarlo apertamente.
Nell’opuscolo della NATO “Cognitive Warfare” pubblicato nel 2023, il comandante Cornelis van der Klaauw delle operazioni di comunicazione strategica e informazione del NATO Joint Warfare Centre scrive:
“Il concetto fa parte dell’imperativo dell’arte della guerra della superiorità cognitiva. L’obiettivo del concetto è, (…) attraverso misure difensive e proattive, garantire la protezione dell’alleanza e migliorare i nostri processi cognitivi.”
Un’analisi del linguaggio usato
“Proattivo” è un termine edulcorato per “offensivo”. L’ultimo paragrafo dell’opuscolo afferma:
“La guerra non è più un concetto puramente militare; è diventata molto più ampia e complessa. In futuro ci sarà una sola regola nella guerra: non ci saranno regole. Mentre in altri settori sono possibili vittorie tattiche e operative, l’ambito umano è l’unico in cui possiamo ottenere una vittoria completa.”
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