Sequestro per oscuramento: in Italia non si può parlare di frodi scientifiche
da ROARS (Redazione)
Da qualche settimana il sito www.forbetterscience.com è irraggiungibile per chi si connette a Internet da alcuni provider italiani (Vodafone, Iliad, Fastweb). Forbetterscience, gestito da Leonid Schneider, è un blog dedicato alla documentazione di frodi scientifiche. Vi si legge per esempio l’elenco dei pazienti vittime di Paolo Macchiarini. Per quanto riguarda l’Italia, contiene le informazioni più complete sui casi di Salvatore Cuzzocrea, Orazio Schillaci e Giorgio Zauli; ed è il sito che ha pubblicato, di recente, una ricostruzione delle performance da record dei Top Italian Scientists (TIS). Perché il blog non è raggiungibile? Si tratta probabilmente della applicazione (estensiva e illegittima) di un provvedimento giudiziario del Tribunale di Perugia, che ha “sequestrato” attraverso “oscuramento” una pagina del blog dedicata al caso del professor Gabrio Bassotti dell’Università di Perugia. Andrea Capocci ha scritto un articolo per Il Manifesto che ripubblichiamo integralmente. Aggiungiamo il link per leggere il provvedimento del giudice notificato a Schneider e che lui stesso ha pubblicato. (Nel caso il vostro provider non vi permetta di raggiungere www.forbetterscience.com, la soluzione più semplice per aggirare il blocco è usare il browser TOR). In ogni caso i link qui sotto sono accessibili a tutti grazie a wayback machine.
Questo il link al documento di sequestro del post di forbetterscience.
Questo il link per leggere la pagina oggetto del provvedimento.
La scienza indaga, ma nessuno indaga sulla scienza
di Andrea Capocci [link all’articolo su Il Manifesto]
Per chi si occupa di etica della ricerca, Leonid Schneider è un nome di riferimento. Schneider è un giornalista scientifico indipendente ucraino oggi residente in Germania, con una lunga esperienza di ricerca in biologia molecolare alle spalle. Dal suo sito forbetterscience.com pubblica documentatissime inchieste su frodi scientifiche da tutto il mondo. Una delle più note riguarda il chirurgo italiano Paolo Macchiarini, considerato fino a un decennio fa una star mondiale per i suoi sperimentali trapianti di trachea a base di cellule staminali. Per lui si parlò anche di un possibile premio Nobel, prima che Schneider dimostrasse che i suoi interventi non rispettavano le norme dell’etica medica (è un eufemismo) e che i pazienti non ne traevano alcun beneficio. Da lì è iniziata la caduta libera di Macchiarini che da Stoccolma, invece del premio, ha ricevuto una condanna penale a due anni e mezzo di carcere per lesioni a danni di alcuni pazienti. La sua storia è raccontata anche dalla serie Netflix Bad Surgeon.
Il sito di Schneider ospita moltissime inchieste su altre star della scienza dal curriculum opaco. Molte riguardano scienziati italiani illustri: avendo lavorato per diversi anni all’Istituto di oncologia molecolare di Milano, Schneider conosce bene la realtà del nostro Paese. Ma è inutile consigliare al lettore di visitare il suo sito per saperne di più: da alcuni giorni forbetterscience.com non è più visibile perché la magistratura italiana ne ha decretato l’oscuramento. Motivo? Schneider è accusato di aver diffamato il gastroenterologo Gabrio Bassotti, sessantasettenne professore all’Università di Perugia. Secondo Schneider, Bassotti avrebbe prelevato tessuti da pazienti violando le norme sul consenso informato e avrebbe manipolato diverse ricerche pubblicate, accuse nettamente respinte da Bassotti. Il processo per stabilire se l’accusa sia fondata deve ancora svolgersi. Nel frattempo, il pm ha chiesto di non rendere visibile dall’Italia forbetterscience.com e anche le parti del blog della giornalista scientifica Sylvie Coyaud che lo citavano. Rimane però online il sito pubpeer.com, il social network su cui gli scienziati si fanno le pulci e che ospita segnalazioni di anomalie riscontrate in una sessantina di pubblicazioni scientifiche firmate da Bassotti e suoi colleghi. Sarà un giudice a stabilire se tali dubbi siano fondati.
Tuttavia, è difficile che una corte confermi accuse di frode scientifica. A meno che non sconfinino in pratiche apertamente criminali, la maggior parte delle truffe accademiche non costituiscono reato e i tribunali non sono qualificati per valutare conoscenze così specialistiche. La difficoltà di verificare i fatti scientifici trasforma quindi ogni denuncia – legittima o no – in una potenziale calunnia con conseguenze legali serie, soprattutto per giornalisti come Schneider o Coyaud che non sono spalleggiati da un editore.
Anche per questa ragione il giornalismo scientifico investigativo è merce rarissima, sebbene ce ne sia un gran bisogno. Come dimostrano gli scandali sempre più numerosi (ma senza particolari conseguenze per i responsabili) il mondo della ricerca finora non ha dimostrato gli anticorpi necessari per autogovernarsi e mettere ai margini gli scienziati che barano. In queste condizioni di impunità, rispettare le regole semplicemente non conviene.
Non è una questione esclusivamente etica: anche se non rappresentano reati, le frodi falsano le carriere accademiche a favore dei ricercatori disonesti e fanno sprecare risorse in ricerche infondate. E a finanziare carriere e ricerche siamo noi.
FONTE: https://www.roars.it/sequestro-per-oscuramento-in-italia-non-si-puo-parlare-di-frodi-scientifiche/
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