Il famoso telefono rosso è stato attivato. Trump e Putin hanno parlato al telefono per la prima volta.
di TERMOMETRO GEOPOLITICO (Daniele Dell’Orco)
Il famoso telefono rosso è stato attivato. Trump e Putin hanno parlato al telefono per la prima volta.
In circa 90 minuti di colloquio i leader di USA e Russia hanno discusso di Ucraina, Medio Oriente, questioni energetiche, scambio di detenuti russi e statunitensi (uno già avvenuto).
Trump si è detto d’accordo con Putin sulla necessità di fermare il conflitto in Ucraina ed ha IMMEDIATAMENTE attivato le rispettive squadre di negoziatori tra cui, per parte Usa, ci saranno il capo della CIA, il Segretario di Stato e il Consigliere per la sicurezza nazionale.
Uno dei passaggi chiave del post di Trump riguarda il presidente ucraino Zelensky che “verrà informato” della situazione.
Cioè, in sostanza, in nome della trasparenza del populismo 2.0 di cui si parlava prima, Trump SPAZZA VIA le frasi fatte tipo:
– “Deciderà l’Ucraina quando parlare”;
– “Non si tratta senza l’Ucraina”;
– “Sostegno ad oltranza a Kiev necessario per una pace giusta”;
– “Il supporto all’Ucraina avverrà con ogni mezzo necessario”.
Follie semantiche e retoriche che la segreteria Nato e le cancellerie europee tuttora continuano ancora oggi a ripetere, dimostrando una volta di più di essere fuori dal tempo, fuori dal mondo e fuori dai processi decisionali persino dei loro stessi affari correnti.
Oltre all’Ue la mossa di Trump sconfessa ancora di più la leadership britannica, prima vera grande sconfitta di un epilogo bellico che sovverte totalmente i loro obiettivi iniziali.
Ecco le prime reazioni a caldo da Oltremanica: “In una diretta PMQS il leader dei Liberal Democratici, Sir Ed Davey, ha affermato:
‘Se l’Ucraina fosse costretta a cedere il suo territorio sovrano alla Russia, sarebbe il più grande tradimento di un alleato europeo dai tempi della Polonia nel 1945. Ma il presidente Trump dice che l’Ucraina potrebbe finire russa e vuole indietro i soldi americani – penso che tutti temiamo dove potrebbe finire’.
Keir Starmer:
‘Fin dallo scoppio di questo conflitto, la posizione assunta è stata unità nel sostegno all’Ucraina, e ho potuto ribadire la mia posizione, ovvero che sia necessario porre l’Ucraina nella miglior posizione di forza possibile'”.
Davvero un grattacapo non da poco per le cheerleader di Trump e della causa ucraina supportata dalla UE nel suo complesso (eccezion fatta per l’Ungheria e la Slovacchia che staranno gongolando).
Ora The Donald pone tutti loro in una posizione scomoda: come titoleranno i quotidiani liberal-conservatori domani?
La ventata identitaria trumpiana che è stata benedetta fino ad oggi resterà sacra anche domani quando bisognerà guardarsi allo specchio e rinunciare all’assioma “aggressore-aggredito”? Che tipo di naso rosso e parrucca verde indosseranno per imbastire qualche ragionamento astruso capace di tenere insieme le baggianate talebane pro-Kiev e il sostegno incondizionato a Trump?
#TGP #Putin #Trump
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