VAR cognitivo
di SINISTRAINRETE (Pierluigi Fagan)
Gli amanti del calcio sapranno esserci questa tecnologia che permette di vedere in modo ravvicinato presunti falli di gioco che possano determinare rigori, espulsioni ed altre punizioni. Il vantaggio è quello di andare molto vicino ai fatti, lo svantaggio è quello di perdersi l’intera dinamica di gioco. L’arbitro, che fino a prova contraria dovrebbe esser super partes, può valutare veniale un intervento visto che segue la dinamica di gioco. Ma se si isolano i frames del contatto incriminato, si può rilevare come il veniale sia invero letale. È la solita storia del testo e del contesto. Il testo dice delle cose il cui significato cambia se lo si mette in un contesto.
La strategia del discorso pubblico in accompagno agli eventi dell’ultimo mese e passa in quel di Ucraina, è stata preparata ed imposta ai solerti diffusori allineati come infervorati testimoni di Geova che scampanellano dai nostri media 7/24, imponendo il VAR cognitivo: c’è un aggredito ed un aggressore. È fallo! Poche ciance, è rigore, è netto, non c’è niente da discutere e chi vuole ancora discutere è troppo tifoso per esser preso sul serio. Anzi, non va fatto neanche parlare. Cos’è che non si vuol far vedere di più ampio in ciò che sta succedendo?
Si va bene, sappiamo della lagna sull’allargamento della NATO a ridosso della Russia, le continue e massicce esercitazioni ai confini della Federazione, la rivoluzione ucraina che questi tifosi senza vergogna dicono esser stato addirittura un colpo di stato. Coloro che addirittura arrivano a sostenere che il problema non è che l’Ucraina non dovesse entrare nella NATO ma che la NATO doveva uscire dall’Ucraina visto che c’è già, da anni, con armi, miliardi, uomini e mezzi a vari livelli. Distrazioni, polemiche, confondimenti, il fallo c’è e quindi è rigore! Del resto, lasciamoli parlare tanto si sa che il referente medio tra chilometri di verbosi fatti o pseudo-fatti opinabili ed una chiara e pulita immagine basa il giudizio sulla seconda. Non avremmo Instagram, Twitter e Facebook se la gente comunicasse logos, la gente comunica solo impressions, frames, clip, faccine, meme, emozioni. Cose semplici, basate su cose semplici per un mondo di Gramellini.
Ma dal discorso di Biden a Varsavia, quello in cui ha annunciato mondovisione il nuovo format di ordine mondiale in cui ci sono le democrazie di mercato da una parte e una masnada di barbari di cui quello russo è solo il più violentemente ottuso, ora si vede nitidamente quale è il contesto che ha generato l’evento che ci impongono esser l’unica cosa che deve interessarci. Sospendiamo la Russia dal Consiglio di sicurezza? Ancora troppo presto? Allora almeno dal Consiglio diritti umani! Chi scrive scrisse un post specifico quando tale Consiglio andò a presidenza dell’Arabia Saudita agli onori delle cronache per lo spezzatino di giornalista (affaire Khashoggi) ordinato dal monarca assoluto saudita. Ma allora il VAR era fuori uso, ci è arrangiati con il “voltiamoci dall’altra parte”. Ma tranquilli, siamo solo all’inizio, la storia è ancora lunga.
Bella puntata ieri alla riunione NATO in cui Blinken, per fare lo spiritoso, ha detto che avrebbe dovuto prendersi un appartamento a Bruxelles tanto spesso ormai è qui. I russi andavano in paranoia per la ventilata entrata dell’Ucraina nella NATO? Bene, ieri erano cooptati di fatto se non ancora di diritto, non solo l’Ucraina, ma anche la Georgia, la Svezia e la Finlandia. Pensavi di avere un problema? Sbagliato! Ne hai quattro! Sorpresone eh?
Ma attenzione perché ormai la questione ha preso la dimensione mondo. C’erano anche i nuovi AP4. Chi sono costoro agglutinati nel nuovo acronimo? Dopo l’alleanza militare AUKUS tra USA, UK ed Australia in nome della fratellanza degli anglosassoni, ecco ora gli Asia – Pacifico Four ovvero sempre l’Australia, la Nuova Zelanda, la Corea del Sud ed il Giappone.
Il Giappone in una alleanza militare? Ma si sciocchini, non avete capito che dopo settantasette anni il dopoguerra è finito? È ora che il Giappone si riarmi e che diamine, si riarma la Germania e vogliamo lasciare il Giappone in castigo, proprio il Giappone che sta lì davanti alla Cina? Ma allora non avete proprio capito niente di questo gioco. I giapponesi hanno già deciso 6 miliardi di euro in investimenti militari a dicembre (ma potrebbero ora raddoppiare) sebbene la loro Costituzione lo impedisse, ma se è per questo anche la nostra avrebbe e rigore imposto di “… ripudiare la guerra … come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”. Ma questa è tutta roba antica, dobbiamo aggiornarci, non fate i conservatori.
Eccovi la NATO globale, versione armata della Lega delle Democrazie di Mercato, del resto le leghe greche nascevano proprio come alleanze armate o con centro Atene o con centro Sparta, qui c’è gente che ha studiato la trappola di Tucidide mentre voi vi facevate il selfie a bordo piscina.
“Daremo dieci sistemi anti-carro per ogni tank russo” e “cresceranno i trasferimenti di mezzi e truppe fino ad arrivare alla presenza di quasi 250 mila uomini” dice Blinken. Cosa? È il doppio di quelli Putin ha inviato nel tentativo di invasione dell’Ucraina? Infatti, bravi! Come ieri ribadito dagli americani, l’Ucraina può vincere la guerra coi russi ed al culmine dell’escalation in cui si dice che i russi hanno violentato le donne, stuprato i bambini, giustiziato i nonni, rubato dalle povere case le povere cose, bombardato le centrali nucleari, fatto genocidio e fatto il prossimo a lungo annunciato attacco chimico o chimico-biologico o chimico-biologico-nucleare tattico, il vaso sarà colmo ed entreremo in campo per ripristinare la giustizia dei giusti. Ma mica è detto ci fermeremo a cacciare i russi oltre confine, che pensate che mettiamo lì 250.000 uomini per pareggiare? Ieri i fantastici europei dell’est hanno anche chiesto a gran voce di denunciare l’accordo NATO-Russia del 1997, quello che prometteva che la NATO non avrebbe schierato testate nucleari in cima ai missili posti ai confini della Russia. Roba superata.
Il serial va concluso, ora si va per la terza puntata, la WWIII, l’ultima chiamata per il lancio del filmone “New American Century” a cui siete tutti cooptati, non invitati, cooptati. NATO globale, nuovo sfogo economico nel complesso militare industriale, missili ipersonici per tutti, nuove potenze atomiche amiche, tutti i buoni di qui ed i cattivi di là. Cosa? Vi sembra eccessivo e tutto un po’ preparato? Volete forse sostenere l’insostenibile ovvero che qui non c’è un “aggressore” ed un “aggredito”? Non c’è la giusta causa? Tentennate? Perché siete femminucce post storiche, anziane e paurose come dice Luttwak e fino ad oggi avete vissuto in uno stile di vita delle cui condizioni di possibilità ignoravate tutto il necessario per permettervelo. Non vi preoccupate, tornate ai gattini e la Champions.
E visto che siamo tornati al calcio, non distraetevi, restate lì fissi sul VAR cognitivo a fissare all’infinito il frame “c’è un aggredito ed un aggressore”. Dopo la cognizione scatta il comportamento. Quale? Ma dai, tutti in coro: “Slava Ukraïni!!”
FONTE: https://www.sinistrainrete.info/articoli-brevi/22768-pierluigi-fagan-var-cognitivo.html
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