di LUIGI ROSSI Di recente, nei media nostrani si sono accavallate notizie rispetto alle recenti tensioni geopolitiche. E’ curioso notare come siano state trattate le notizie stesse dai media del sistema, sia dal servizio pubblico (finanziato coi soldi che i cittadini devono obbligatoriamente scucire, vediamo di ricordarlo) sia privati. In un recente telegiornale[1] è stato pubblicato un servizio in cui si affermava che la Federazione Russa accusa i qaedisti attualmente in guerra contro l’esercito...
di Mirko Melis Trump, Milei e la Meloni sono lontani anni luce dall’essere espressione di un nuovo nazionalismo. Vent’anni fa il nazionalismo sembrava morto e sepolto, a causa della Rete (internet), dell’imposizione della lingua franca inglese, della vittoria dei mercati sulla democrazia, insomma del globalismo. Nessuno immaginava che il nazionalismo avrebbe avuto così tanto futuro. Nell’800 si era nazionalisti perché la Nazione insorgeva contro gli imperi, il popolo chiedeva le Costituzioni per avere dei...
di Andrea Alquati Quanti asseriscono l’irreversibilità del processo denominato globalizzazione, affermano come corollario la velleitarietà di aspirazioni “sovraniste”. In realtà è proprio il processo di integrazione economica mondiale a rendere necessario il recupero di forme se non autarchiche, quantomeno tendenti all’autosufficienza. Finché la reciproca dipendenza veniva infatti perseguita unilateralmente dall’Occidente, che prima costringeva gli altri ad aprire i porti con le cannoniere e poi imponeva loro di produrre per le sue esigenze e...
di Marco Trombino Le recenti elezioni regionali tedesche nei Länder della Turingia e della Sassonia hanno fatto scalpore per i risultati che hanno visto affermarsi, con numeri molto significativi, partiti dissidenti quali AfD (Alternative für Deutschland) e BSW (Bündnis Sahra Wagenknecht – Vernunft und Gerechtigkeit). In questo articolo non si analizzano i motivi di tale successo né i programmi delle due liste citate, ma si disamina l’aspetto demografico emerso da alcuni sondaggi. È...
di Simone Garilli L’instabilità istituzionale della Prima Repubblica, lungi dall’essere elemento disfunzionale di quel sistema, fu plastica manifestazione del tentativo della classe dirigente democristiana di includere-integrare-aggregare le classi popolari rappresentante dal Partito socialista (prima fase) e dallo stesso Partito comunista (seconda fase) nell’arco costituzionale e addirittura di governo (inteso non solo in senso ristretto di potere a livello ministeriale, ma più in generale di partecipazione alla determinazione dell’indirizzo politico). Seguendo questa tesi, potremmo concludere per...
di LUIGI ROSSI Di recente, nei media nostrani si sono accavallate notizie rispetto alle recenti tensioni geopolitiche. E’ curioso notare come siano state trattate le notizie stesse dai media del sistema, sia dal servizio pubblico (finanziato coi soldi che i cittadini devono obbligatoriamente scucire, vediamo di ricordarlo) sia privati. In un recente telegiornale[1] è stato pubblicato un servizio in cui si affermava che la Federazione Russa accusa i qaedisti attualmente in guerra contro l’esercito...
di Mirko Melis Trump, Milei e la Meloni sono lontani anni luce dall’essere espressione di un nuovo nazionalismo. Vent’anni fa il nazionalismo sembrava morto e sepolto, a causa della Rete (internet), dell’imposizione della lingua franca inglese, della vittoria dei mercati sulla democrazia, insomma del globalismo. Nessuno immaginava che il nazionalismo avrebbe avuto così tanto futuro. Nell’800 si era nazionalisti perché la Nazione insorgeva contro gli imperi, il popolo chiedeva le Costituzioni per avere dei...
di Andrea Alquati Quanti asseriscono l’irreversibilità del processo denominato globalizzazione, affermano come corollario la velleitarietà di aspirazioni “sovraniste”. In realtà è proprio il processo di integrazione economica mondiale a rendere necessario il recupero di forme se non autarchiche, quantomeno tendenti all’autosufficienza. Finché la reciproca dipendenza veniva infatti perseguita unilateralmente dall’Occidente, che prima costringeva gli altri ad aprire i porti con le cannoniere e poi imponeva loro di produrre per le sue esigenze e...
di Marco Trombino Le recenti elezioni regionali tedesche nei Länder della Turingia e della Sassonia hanno fatto scalpore per i risultati che hanno visto affermarsi, con numeri molto significativi, partiti dissidenti quali AfD (Alternative für Deutschland) e BSW (Bündnis Sahra Wagenknecht – Vernunft und Gerechtigkeit). In questo articolo non si analizzano i motivi di tale successo né i programmi delle due liste citate, ma si disamina l’aspetto demografico emerso da alcuni sondaggi. È...
di Simone Garilli L’instabilità istituzionale della Prima Repubblica, lungi dall’essere elemento disfunzionale di quel sistema, fu plastica manifestazione del tentativo della classe dirigente democristiana di includere-integrare-aggregare le classi popolari rappresentante dal Partito socialista (prima fase) e dallo stesso Partito comunista (seconda fase) nell’arco costituzionale e addirittura di governo (inteso non solo in senso ristretto di potere a livello ministeriale, ma più in generale di partecipazione alla determinazione dell’indirizzo politico). Seguendo questa tesi, potremmo concludere per...
di Luigi Rossi L’informazione ufficiale italiana, sempre molto allineata ai media del sistema occidentale, si è ben guardata da mettere in prima pagina un paio di notizie che rappresentano una vera a propria svolta nella storia giurisprudenziale degli Stati Uniti d’America. Il blogger Scott Ritter[1] ha subito recentemente una perquisizione e il sequestro del passaporto, per le sue posizioni critiche nei confronti del supporto USA all’Ucraina. Più recentemente è stato spiccato un mandato...
di Marco Trombino Sempre più spesso si sente dire che gli insegnanti non siano più adatti alla scuola di oggi. Che sono troppo arretrati, troppo legati ai paradigmi didattici del passato e incapaci di stare al passo coi tempi e con le innovazioni, sia tecnologiche sia metodologiche. E la frase più di moda, ripetuta da studenti e da operatori nel settore, è: “i ragazzi di oggi vanno a mille con internet e i...
di Pasquale Laurenda Non capisco le ragioni e il fine che spingono Pino Aprile a formulare le sue teorie storiche e sociali regionaliste. Principio con affermare che io sono calabrese, ma lo sono per norma giuridica, e non è conforme alla verità che il mio essere calabrese sia per ragioni di natura. Per motivi di natura però io sono sicuramente italiano, ma oltre che per natura in questo specifico caso lo sono anche...
di Luigi Rossi L’Occidente non esiste. Non rappresenta un’identità di nessun tipo, specialmente non culturale: non corrisponde ad una lingua univoca – quella predominante è l’inglese ma è parlata anche in paesi non “occidentali” – non corrisponde ad una letteratura, né ad una tradizione artistica, né ad una religione, non è individuata da un’origine etnica; cosa più importante, non è nemmeno chiaro quale sia il territorio che occupa o in che modo sia delimitato....
di Marco Trombino Recentemente anche fonti informative occidentali accreditate hanno confermato che il Gasdotto Nord, realizzato per trasportare gas naturale dalla Federazione Russa alla Germania, sia stato fatto saltare in aria da operatori ucraini, indicandone anche i nomi [1]; è stato spiccato anche un mandato di cattura da parte della magistratura tedesca nei confronti di un sospetto avente questa cittadinanza[2]. Ormai a sostenere la versione secondo cui sarebbero stati i Russi stessi a sabotare una...
di Marco Trombino Nel 1882 il Regno d’Italia firmò il trattato della Triplice Alleanza con l’Impero Germanico e l’Impero Austro-Ungarico. E’ opinione di molti che tale trattato fu tradito dall’Italia allo scoppio della Prima Guerra Mondiale (1914) allorché non solo il governo di Roma non avrebbe onorato i patti rimanendo neutrale, ma addirittura alleandosi con i nemici degli Imperi centrali l’anno successivo. Non di rado qualcuno mette in relazione questo presunto “tradimento” con il...
di Davide Parascandolo Il potere dei mass media e dei moderni canali di diffusione delle informazioni risiede in gran parte nella possibilità di plasmare inconsciamente le menti e conseguentemente gli atteggiamenti di coloro cui essi si rivolgono. Tutto ciò espone chi ne viene investito a un sotterraneo ma inesorabile processo di “strutturazione” del pensiero, il quale conduce a sviluppare una forma mentis gradita al sistema. Quando il potenziale tecnologico e informativo di un’epoca non...
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