Occidente e occidentalismo
di Luigi Rossi
L’Occidente non esiste. Non rappresenta un’identità di nessun tipo, specialmente non culturale: non corrisponde ad una lingua univoca – quella predominante è l’inglese ma è parlata anche in paesi non “occidentali” – non corrisponde ad una letteratura, né ad una tradizione artistica, né ad una religione, non è individuata da un’origine etnica; cosa più importante, non è nemmeno chiaro quale sia il territorio che occupa o in che modo sia delimitato.
L’occidentalismo come ideologia, invece, esiste eccome. Di fatto possiamo ridurre l’Occidente ad un fatto puramente ideologico, come il comunismo o il fascismo del secolo scorso.
Ed è un’ideologia pervasiva e messianica. Pervasiva perché pretende di infiltrarsi nella quotidianità di ogni singolo individuo condizionandone anche i piccoli gesti e le scelte di vita; depreca il matrimonio, la famiglia, i legami amicali e parentali, la cultura, spinge il cittadino all’egoismo e all’accettazione delle sperequazioni sociali. Messianica perché, similmente all’Inquisizione di medioevale memoria, cerca di convertire – se necessario con la forza – tutta l’umanità ai suoi paradigmi e considera nemici tutti coloro che offrono una visione e un’impostazione comportamentale diversa. L’Occidente non esiste, ma l’occidentalismo esiste eccome e fa proseliti.
Siccome l’occidentalismo si basa sull’abolizione di Patria come concetto, è il peggiore nemico del patriota italiano. E’ un nemico che non ha rivali, che distrugge la storia e la cultura del nostro paese con maggiore accanimento di quanto non abbia fatto qualsiasi altra ideologia del ‘900. Essere Italiani ed essere Occidentali non sono compatibili. Chi afferma che la sopravvivenza dell’Italia sia legata a quella dell’Occidente pronuncia l’ossimoro più sciocco mai concepito; l’Italia, se rimane occidentalista, è destinata alla scomparsa.
In questo secolo, il nemico è l’occidentalismo.
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