Ecco perché il “nuovo” Patto di Stabilità è nato già vecchio
La riforma del Patto di Stabilità ha confermato tutte le contraddizioni del precedente accordo, entrato in vigore nel 1997 e in seguito più volte modificato, sempre in senso restrittivo.
L’Unione europea ha dato dimostrazione, ancora una volta, di un profondo disinteresse per gli obiettivi sociali della politica economica.
Che logica c’è in tutto questo? Che senso avrebbe impedire agli Stati europei qualsiasi possibilità di sviluppo economico anche ora che le urgenze prodotte dal mutato quadro geopolitico bussano alle porte d’Europa? La volontà di contenere i salari e di colpire lo Stato sociale vengono prima delle stesse necessità di sicurezza e di potenza? Oppure si troverà il modo di lasciare libero sfogo alle spese militari?
Qual è, in ultima analisi, il senso del “nuovo” Patto di Stabilità?
A queste domande decisive proverà a rispondere Federico Losurdo, professore associato di Istituzioni di diritto pubblico all’Università di Urbino.
Commenti recenti