Taggato: M5s

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Perché Draghi? (parte prima)

di L’ANTIEUROPEISTA La tragica Seconda Repubblica, iniziata con la firma del Trattato di Maastricht, è una spirale, un cerchio che si chiude e si riapre senza soluzione di continuità. Ogni nuovo giro inizia con un governo tecnico, che dovrebbe mondare le colpe dei precedenti esecutivi politici troppo attenti al consenso popolare per implementare con rapidità ed efficacia le necessarie riforme strutturali indicate con solerzia dalle istituzioni europee. Il governo Ciampi, insediatosi nel 1993, ha lavato...

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Che fine farà il M5S?

di STEFANO D’ANDREA (presidente FSI-Riconquistare l’Italia) Nelle elezioni regionali del settembre 2020 il M5S ha conseguito mediamente circa il l’8% dei voti: Il 7,8% in Liguria, il 9,9% in Campania, l’8,6% nelle Marche, il 6,4% in Toscana, l’11,1% in Puglia, il 3,2% in Veneto, il 3,9% in Valle d’Aosta. Si deve dubitare, tuttavia, che alle prossime elezioni si presenterà all’elettorato un partito compatto, che oggi sembra avere circa l’8% del consenso. Infatti, Di Maio e...

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Restaurazione o rivoluzione?

di RAFFAELE VARVARA (FSI Milano) Il vuoto politico del blocco socialista e la restaurazione del finto bipolarismo del partito unico neoliberale fanno crescere la voglia di chi crede che alla restaurazione bisogna rispondere con la rivoluzione. Il concetto di “rivoluzione” sta tornando sempre più attuale, infatti ricorre frequentemente nei nostri dibattiti e, non a caso, a vari livelli sociali, sono indetti gli “Stati Generali”, della medicina, del M5S. Proprio come gli stati generali furono precursori...

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Cerchiamo di essere onesti

di MARCO TROMBINO (FSI Genova) Un partito non è populista nel momento stesso in cui non dice al popolo quello che comunemente la gente vuole udire, ma quello che è giusto fare. Il tema principale in cui è bene essere chiari riguarda l’onestà in politica. C’è la diffusa opinione che la nostra economia vada male perché la classe politica è corrotta, perché i parlamentari “mangiano”, ed ecco che riforme che di fatto limitano la rappresentatività...

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La mia adesione al Fronte Sovranista Italiano (parte I)

di L’ÉTRANGER   11 settembre 2019 Cari amici e followers di Twitter, venerdì ho aderito formalmente al Fronte Sovranista Italiano (FSI). Questa scelta, meditata da mesi e maturata gradualmente, sopraggiunge, peraltro, contestualmente ad un cambio di fase nella politica italiana. Ieri il Movimento 5 Stelle ha gettato definitivamente la maschera, scegliendo l’asservimento all’Unione europea e l’alleanza coi collaborazionisti di lunga data del Partito Democratico (una denominazione a dir poco orwelliana, considerata la loro viscerale avversione...

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Elezioni regionali in Umbria, un appello

di LUCA PIEMONTESE (FSI Milano)   Il Partito Democratico, investito dallo scandalo sulla sanità umbra, decide di far dimettere la giunta regionale per salvare la faccia, non prima però di avere tentato di far rientrare il caso. Lo scandalo è emerso anche grazie al lavoro dei consiglieri regionali pentastellati, che giustamente, nell’aprile 2016, denunciarono la situazione in cui riversava la sanità in Umbria. Con il voto sulla piattaforma Rousseau la base pentastellata ha deciso di...

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Il “movimento liquido”, una forma politica fallimentare

di MARCO TROMBINO (FSI Genova) La recente nascita del movimento dei “gilet gialli” in Francia ha generato, com’era prevedibile, un analogo e omonimo movimento anche nel nostro Paese. E, se si va a osservarne il programma, qualche punto condivisibile c’è anche: l’uscita dall’euro e dall’Unione Europea prima di tutto. Tuttavia, analizzando con maggiore attenzione tale programma, qualche perplessità salta fuori, e le critiche che si possono muovere a riguardo sono tutte riconducibili alla natura di...

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L’Europa sotto il Merkel IV: un bilancio di impotenza (parte 3)

di WOLFGANG STREECK Traduzione a cura di Massimiliano Sist (FSI Latina)   Rifondare l’Europa? La politica organizzata a livello europeo è sempre stata condotta attraverso due canali, uno sovranazionale e uno intergovernativo. La Germania ha tradizionalmente preferito il sovranazionalismo, visto il suo desiderio di evitare il conflitto e nascondere la sua influenza dietro regole che rendono superflue le trattative. Anche l’Intergovernamentalismo ha resistito perché potrebbe dar vita a un’Europa à la carte, a “geometria variabile” o...

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Due tipi di critiche al governo: l’una sensata, l’altra insensata

di STEFANO D’ANDREA (Presidente del FSI – Fronte Sovranista Italiano) Quelli “di sinistra” che criticano questo governo e avrebbero preferito un Governo PD-M5S o addirittura un Governo di solo PD proprio non li capisco. È evidente, infatti, che questo governo, sotto il profilo socio-economico, sia un po’ meno di destra (un po’ meno liberale) di un ipotetico governo monocolore PD o PD-M5S. Delle due l’una: o per queste persone il profilo economico sociale non conta,...

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Atlantico intervista Alberto Bagnai: «Priorità alla crescita»

Pubblichiamo un’interessante intervista della rivista francese online Atlantico al senatore della Lega Alberto Bagnai. Traduzione a cura di Paolo Di Remigio del FSI di Teramo. Politica italiana Pubblicato il 1 giugno 2018 Atlantico: Qualche giorno fa è arrivata la sorpresa delle dimissioni del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che ha preso così atto del rifiuto del presidente Mattarella di nominare Paolo Savona al Ministero delle Finanze, in ragione del suo euroscetticismo e dei timori relativi alle...

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Lo scenario per l’Italia e una nuova fase per i sovranisti: la relazione del Presidente Stefano D’Andrea alla 3ª Assemblea del FSI

Il Presidente del FSI – Fronte Sovranista Italiano, Stefano D’Andrea, apre i lavori della 3ª Assemblea nazionale del partito dipingendo lo scenario che si è aperto per l’Italia all’esito del voto politico del 4  marzo 2018 e illustrando la nuova fase del percorso che attende i sovranisti nei prossimi anni. Roma, 27/05/2018, Teatro dell’Angelo.

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Eurobond, è arrivato il momento: ecco perché

di LORENZO D’ONOFRIO (FSI Pescara) 1) Draghi torna a tuonare: «L’euro è irreversibile». Mi dispiace deludere qualcuno, ma gli architetti dell’Unione Europea l’euro non lo molleranno. Ogni apparente passo indietro nasconde una rincorsa per un balzo in avanti. Le possibili evoluzioni sono da tempo sul tavolo. 2) Su quel tavolo (quello sul quale qualcuno ancora si illude di sbattere i pugni) gli EUROBOND si trovano almeno dal 2010. Agli albori di questa interminabile “crisi” tutti...