di STEFANO D’ANDREA (presidente FSI-Riconquistare l’Italia)
Nelle elezioni regionali del settembre 2020 il M5S ha conseguito mediamente circa il l’8% dei voti: Il 7,8% in Liguria, il 9,9% in Campania, l’8,6% nelle Marche, il 6,4% in Toscana, l’11,1% in Puglia, il 3,2% in Veneto, il 3,9% in Valle d’Aosta. Si deve dubitare, tuttavia, che alle prossime elezioni si presenterà all’elettorato un partito compatto, che oggi sembra avere circa l’8% del consenso. Infatti, Di Maio e pressoché tutti i pentastellati che sono al Governo hanno esaurito il doppio mandato e, ovviamente, non hanno alcuna intenzione di farsi da parte e di rispettare le regole del loro “movimento”.
Casaleggio, invece, è decisissimo a non accettare la modifica della regola del doppio mandato e ad evitare, come dice lui, “la trasformazione del M5S in un partito”. Si prospetta anche una possibile lite giudiziaria per il simbolo. La cosa certa è che Di Maio, gli uomini del Governo e pressoché tutti i parlamentari al secondo mandato (pressoché tutti, non tutti), non hanno alcuna intenzione di scomparire dal palcoscenico politico. Quindi, se Casaleggio non cede, o vincono la lite per il simbolo, oppure per essi si prospettano, a mio avviso, soltanto due alternative:
a) costituire la base del “Partito di Conte”, che potrebbe dare a molti di essi la possibilità di essere rieletti, visto che il partito di Conte dovrebbe conseguire senza difficoltà un 10% dei consensi;
b) se Conte non farà il suo partito, candidarsi nel PD come indipendenti.
Mi sentirei di escludere che Di Maio e soci optino per la terza astratta possibilità: dar vita ad un loro partito. Sia perché sanno di non avere le capacità; sia perché sanno che, senza Conte, avrebbero un magro risultato, che si e no garantirebbe la rielezione ad alcuni di loro, soprattutto se decidessero di aumentare la soglia di sbarramento al 5%. Infatti, l’8% di consensi, che attualmente il M5S è ancora in grado di ottenere, andrebbe diviso per due diversi partiti, quello (invero un “movimento”) di Casaleggio e quello di Di Maio e soci. Bisogna sperare che Casaleggio non ceda e che vinca la eventuale lite giudiziaria per il simbolo. In tal caso, la miserabile fine del più miserabile dei partiti italiani (assieme all’Uomo qualunque) sarebbe vicinissima. Altrimenti è soltanto vicina.
che fine faremo noi….
vorrà dire.
Un popolo che ha votato questi partiti… lega, fdi, fi, m5s ed altri miserabili partiti, ha dato le chiavi per distruggerci.