Buona scuola a tutti
In quasi tutte le regioni italiane (e perché mai non in tutte?) ha inizio domani il nuovo anno scolastico. Sono trascorsi solo pochi mesi dall’approvazione della famigerata legge 107 che, varando la “buona scuola”, ha segnato non certo una svolta rispetto al recente passato ma il compimento, più che prevedibile, del micidiale percorso di privatizzazione dell’istruzione avviato negli anni Novanta.
Questa prova Invalsi “somministrata” negli esami di III media del 2009 suggerisce in modo sintetico quanto brutale il progetto di società voluto dalle lobby finanziarie e industriali che hanno dettato le linee fondamentali in materia di istruzione alla Commissione Europea e ai singoli governi nazionali. Come in ogni regime, l’indottrinamento avviene fin dai banchi di scuola.
(GM)
Prova Invalsi per la III media, anno scolastico 2008-2009
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Sviluppare la cultura dell’internazionalità e della mobilità
Nella società globale del 2000 bisogna perdere l’ossessione del posto fisso ad ogni costo ed acquisire il “virus” dell’internazionalità ed il gusto della mobilità professionale. L’interesse del lavoro, l’apprendimento di cose nuove, la responsabilità e l’iniziativa, sono elementi da valorizzare e non da relegare in secondo piano. Se una persona, soprattutto giovane, ritiene di aver imparato tutto quello che c’era da imparare in un determinato posto è meglio che cerchi altri posti dove poter continuare il suo processo di apprendimento continuo; che poi resta la vera garanzia contro la minaccia di disoccupazione tecnologica.
Che poi resta la vera garanzia della precarietà oltre che della perdita delle conoscenze profonde delle proprie mansioni e da li la mancanza di capacità della vera trasmissione delle competenze. Infatti oggi tanti sanno fare un po’ di cose, ma pochi sanno farle veramente bene. Tutti dovrebbero avere la libertà e possibilità di cambiare quante volte vogliono i loro impiego, ma, per l’appunto, dev’essere una libera scelta che non esuli dalle garanzie di tutti i lavoratori.