Caos Sri Lanka. Perché Russia, India e Cina (RIC) sono la chiave per la ripresa
di L’ANTIDIPLOMATICO (Andrew Korybko)
Il primo ministro dello Sri Lanka Ranil Wickremesinghe ha dichiarato martedì che il suo Paese è finito definitivamente in bancarotta dopo essere andato in default sul suo debito per la prima volta a fine maggio. La crisi economica del Paese è dovuta a una serie di fattori, tra cui gli attentati terroristici di Pasqua del 2019 che hanno ridotto drasticamente il turismo, i tagli fiscali radicali operati dal governo nello stesso anno che, col senno di poi, lo hanno privato di fondi, le conseguenze finanziarie della pandemia COVID-19 e le minori esportazioni agricole dell’ultimo anno.
L’attuale situazione del Paese non è in alcun modo legata alla Belt & Road Initiative (BRI) cinese, come hanno falsamente sostenuto alcune fonti prevalentemente occidentali. La Repubblica Popolare rappresenta solo il 10% circa del debito dello Sri Lanka, meno del Giappone con l’11% e molto meno dei titoli sovrani internazionali con il 30%. Tuttavia, cercare di addossare la colpa alla Cina è politicamente conveniente per alcune forze straniere, anche se è un argomento privo di fatti e screditato dalla realtà oggettiva.
Dopo aver chiarito questo punto cruciale, è ora il momento di discutere cosa si può fare per aiutare la ripresa dello Sri Lanka. La recente dichiarazione di bancarotta rende i colloqui in corso con il Fondo Monetario Internazionale “più difficili” e “complicati”, ha dichiarato il Primo Ministro Wickremesinghe, ma un accordo con questo organismo globale non è l’unica soluzione disponibile. Sebbene sia probabile che prima o poi se ne raggiunga uno, si prevede che i termini siano molto severi, con un’alta probabilità di richiedere riforme strutturali di vasta portata.
Per attutire questo duro colpo, che potrebbe comportare concessioni unilaterali su questioni di oggettivo interesse nazionale e culminare nell’erosione della sua sovranità, lo Sri Lanka farebbe bene a esplorare le opzioni che il nucleo Russia-India-Cina (RIC) dei BRICS potrebbe offrire. Questi tre Paesi lo stanno già aiutando a modo loro: la Russia ha venduto petrolio a maggio, quando nessun altro l’avrebbe fatto; l’India ha fornito 3,5 miliardi di dollari in aiuti quest’anno e la Cina ha fornito 31 milioni di dollari in forniture umanitarie d’emergenza.
Ciascun Paese del RIC ha quindi fatto qualcosa di molto importante per il proprio partner comune dello Sri Lanka, ma si può fare di più se si uniscono gli sforzi per preparare insieme un pacchetto di sostegno. Sebbene i dettagli precisi debbano essere discussi, è chiaro che tutti e tre sono seriamente intenzionati ad aiutare il Paese. Per questo motivo, potrebbero prendere in considerazione la possibilità di sfruttare le istituzioni finanziarie multipolari a cui partecipano.
Tutti e tre partecipano alla Banca Asiatica di Investimento per le Infrastrutture (AIIB), il BRICS ha la sua Nuova Banca di Sviluppo e l’Organizzazione per la cooperazione di Shanghai (SCO) ha il poco conosciuto Consorzio Interbancario. Queste tre piattaforme possono in prospettiva fornire pacchetti di assistenza finanziaria complementare allo Sri Lanka se i Paesi RIC si coordinano in tal senso, il che potrebbe a sua volta ridurre l’ammontare del sostegno che il loro partner comune richiederebbe al FMI.
In altre parole, le piattaforme finanziarie alternative dovrebbero prendere in considerazione la possibilità di unire i loro sforzi per garantire che lo Sri Lanka riceva da loro aiuti sufficienti a non dover accettare un cattivo accordo con il FMI per disperazione, rischiando così la possibile erosione a lungo termine della sua sovranità. Attraverso questi mezzi, la crisi dello Sri Lanka potrebbe trasformarsi in un’opportunità per accelerare l’emergente ordine mondiale multipolare, poiché i fattori economici e finanziari sono cruciali per il successo della transizione sistemica globale.
Per spiegare, sebbene l’egemonia unipolare degli Stati Uniti sia in declino, essa continua a esercitare la sua influenza in tutto il sistema internazionale soprattutto attraverso i mezzi economici e finanziari, anche attraverso le istituzioni che controlla. Sebbene paesi in ascesa come la Cina e l’India abbiano oggi una maggiore influenza in organizzazioni come il FMI, esse sono ancora generalmente considerate per la maggior parte occidentocentriche, il che rende irrealistico il loro utilizzo per accelerare le tendenze multipolari.
Ecco perché è importante affidarsi ad organizzazioni alternative e realmente multipolari come l’AIIB, la Nuova Banca di Sviluppo dei BRICS e il Consorzio Interbancario della SCO. I Paesi RIC stanno già assistendo il loro partner condiviso dello Sri Lanka su base bilaterale a modo loro, quindi è naturale che prendano in considerazione mezzi multilaterali attraverso una, alcune o tutte e tre queste piattaforme, in modo da massimizzare i rispettivi sforzi.
Per concludere, mentre la bancarotta dello Sri Lanka è certamente una catastrofe per il suo popolo, il lato positivo è che potrebbe anche diventare un punto di svolta per la dimensione economico-finanziaria dell’emergente Ordine Mondiale Multipolare, se i Paesi RIC uniranno i loro sforzi per sostenerlo. Anche se questo non dovesse accadere, dato che la situazione era decisamente inaspettata, può comunque servire da ispirazione per prepararsi a sostenere congiuntamente i partner comuni durante le prossime crisi con questi mezzi.
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