La Nato ratifica “la maggiore escalation militare ai confini della Russia” dalla guerra fredda
di L’ANTIDIPLOMATICO (Redazione)
Con la Russia che avanza con il più grande dispiegamento navale dalla fine della guerra fredda verso la Siria, in una dimostrazione di forza lungo le coste europee, i ministri della difesa della NATO si riuniscono oggi a Bruxelles e decideranno per una espansione delle truppe al confine con Mosca.
La NATO preme sui suoi alleati membri per “contribuire al più grande rafforzamento militare ai confini della Russia dai tempi della guerra fredda”.
Secondo la Reuters, gli Stati Uniti sperano che gli impegni vincolanti dall’Europa vengano mantenuti e vengano dispiegati quattro gruppi di battaglia di 4.000 truppe. Francia, Danimarca, Italia e gli altri alleati sono fra le nazioni che dovrebbero unire i quattro gruppi di combattimento guidati dagli Stati Uniti, Germania, Gran Bretagna e Canada per andare in Polonia, Lituania, Estonia e Lettonia, con le forze che vanno dalle fanterie corazzate ai droni.
Jens Stoltenberg, il Segretario generale della NATO, ha precisato che gli impegni sarebbero “una chiara dimostrazione del nostro legame transatlantico.”
Questi sviluppi della Nato manderanno un messaggio chiaro alla Russia che le preoccupazioni sulle truppe della NATO ai suoi confini erano corrette. I gruppi di battaglia saranno sostenuti da 40.000 uomini della forza di reazione rapida della NATO, e, se necessario, da un ulteriore incremento di forze, per qualsiasi potenziale conflitto, che potrebbe trasferirsi in paesi baltici e in Polonia.
La strategia, che sicuramente porterà ad una risposta proporzionale da parte della Russia, è parte di un nuovo deterrente emergente che in futuro potrebbe essere combinato con le difese missilistiche, pattuglie aeree e le difese contro gli attacchi informatici.
Ma mentre un accumulo di forze in Europa orientale dovrebbe essere raggiunto facilmente, l’alleanza sta ancora discutendo per una strategia simile nella regione del Mar Nero, fove il presidente turco Tayyip Erdogan ha dichiarato “sta diventando un lago russo” a causa della presenza militare di Mosca. Romania, Bulgaria e Turchia sono attesi presto con il dispiegamento di pattuglie navali e aeree nella zona, così come una brigata multinazionale della NATO dovrebbe presto arrivare in Romania.
La reazione del Cremlino sarà furiosa. Per Putin, i piani dell’alleanza sotto comando degli Stati Uniti sono già andati oltre, con l’espansione della NATO ad est ormai arrivata ai confini. Per Stoltenberg tuttavia “è un deterrente credibile, per non provocare un conflitto, ma per prevenire i conflitti”, ha dichiarato ai giornalisti martedì.
Anche prima della fine del cessate il fuoco in Siria, il presidente russo Vladimir Putin aveva sospeso un trattato con Washington sul plutonio per uso militare, segnalando che era disposto a usare il disarmo nucleare come nuova merce di scambio nelle controversie con gli Stati Uniti oltre all’Ucraina e la Siria .
E ora sarà ancora una volta da attendere fino a dove Putin vorrà spingere rispetto la nuova provocazione della NATO che da oggi procede con il “più grande rafforzamento militare ai confini della Russia”. Una mossa che non potrà non portare a un’escalation ancora di più militare.
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