Brexit e rifiuto delle politiche antipopolari dell’UE. Così il Labour Party può sconfiggere Nigel Farage e Boris Johnson
di L’ANTIDIPLOMATICO
La sua nuova creatura politica ha decisamente scompaginato il quadro in Inghilterra intercettando i consensi di chi aveva optato per l’uscita dal Regno Unito ma era poi rimasto deluso dalla incertezze mostrate dai Tories. Stiamo parlando del nuovo Brexit Party lanciato da Nigel Farage che ha deciso di abbandonare la sua vecchia creatura, l’Ukip Party, ormai divenuto un partitino con idee di estrema destra. Il Brexit Party ha vinto le elezioni europee mentre i Conservatori realizzavano la loro peggior performance elettorale e il Partito Laburista guidato da Jeremy Corbyn veniva punti per essere rimasto sostanzialmente in mezzo al guado nel tentativo di non scontentare nessuna delle due anime interne.
Tant’è che esponenti storici della sinistra britannica, come l’ex deputato George Galloway, prima delle elezioni avevano deciso di dichiarare il proprio voto a favore di Farage. «Farage non è un fascista, è un populista, più Huey Long di Hermann Goering. È contro il diritto automatico alla libera circolazione dei lavoratori dell’UE, certo, ma l’UE è il blocco commerciale più bianco del mondo. La manodopera dell’Unione Europea che è arrivata in Gran Bretagna è per la stragrande maggioranza bianca, europea, proprio come la maggior parte di noi. Quindi anche l’accusa di razzismo non torna, non ultimo perché vuole preferire l’immigrazione del Commonwealth dove l’economia britannica lo richiede e il Commonwealth è per la stragrande maggioranza nero.
Nelle molte conversazioni che ho avuto con lui on e off air, non ha mai tradito una scheggia di pensiero razzista e la mia antenna è acuta. Ho rappresentato più elettori neri e minoritari etnici in parlamento di qualsiasi parlamentare nella storia e in tre grandi città. Mia moglie è indonesiana e ho quattro bambini di razza mista. Ho passato la vita a combattere per la libertà in tutto il mondo e a difenderlo a casa. So cos’è il fascismo e Nigel Farage non è fascista».
Questo il pensiero di Galloway deciso anche a chiarire un aspetto molto importante: «In ogni caso, essere contrari all’immigrazione di massa non è (necessariamente) razzista. Non c’è nulla di sinistra nell’immigrazione di massa. I poveri che devono abbandonare le loro famiglie e i loro paesi per trovare un lavoro meglio retribuito non sono una cosa di sinistra. I paesi poveri che perdono i loro lavoratori più giovani, più in forma e migliori nei paesi più ricchi non è una cosa di sinistra».
L’alleanza con Boris Johnson e cosa dovrebbe fare il Labour
A preoccupare adesso la sinistra britannica è la possibile convergenza tra Nigel Farage e Boris Johnson che si candida a diventare nuovo primo ministro il luogo della dimissionaria Theresa May con una maggiore predisposizione a portare finalmente a compimento la Brexit.
Come chiaramente richiesto dal popolo del Regno Unito attraverso un referendum.
Scrive a tal proposito il quotidiano Morning Star in un editoriale: «La ragione per cui il Brexit Party è popolare è semplice. Tre anni dopo aver votato per lasciare l’UE, non l’abbiamo fatto.
(…) Mentre il Partito della Brexit ha preso voti sia dal Labour che dai Tories alle elezioni europee, ha fatto più danni a quest’ultimo».
La Brexit il punto dolente dei Laburisti che una linea confusa e ondivaga. Scrive ancora Morning Star: «Su ogni altro campo di battaglia i laburisti possono spazzare via i conservatori. Hanno una strategia per una rivoluzione industriale ed energetica verde che fa vergognare le politiche di tutte le altre parti. Il suo impegno nei confronti della proprietà pubblica delle ferrovie e dei servizi pubblici è estremamente popolare. I suoi piani per le banche di sviluppo regionale potrebbero rigenerare parti del paese caratterizzate da decenni di sotto-investimenti. La promessa di salari più alti e una trasformazione dei diritti sul posto di lavoro contrasta con i Tories che promettono più o meno la stessa cosa.
Ma su Brexit Labour è vulnerabile. Potrebbe lasciare andare i sostenitori verso i Tories e il Brexit Party a frotte se passa la linea Remain».
Per poi giungere al punto chiave. Valido per il Labour Party così come per tutti i partiti di sinistra in Europa che devono denunciare «la complicità dell’UE nel lasciare che migliaia di profughi anneghino nel Mediterraneo, la politica rabbiosa anti-immigrati che domina sempre più l’Europa meridionale e orientale, il tentativo di Emmanuel Macron per rilanciare la politica “centrista” in Francia e il ruolo della Politica Agricola Comune nell’accelerare il disastro ecologico deve andare di pari passo con le tradizionali preoccupazioni socialiste sulle restrizioni dell’UE in materia di aiuti di Stato e proprietà pubblica se vogliamo vincere questo argomento e portare i laburisti in carica».
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