Il diritto della Siria di vivere in pace
di MARX XXI
(Mauro Gemma)
La Siria continua ad affrontare e resistere alla multiforme aggressione esterna – da parte di Stati Uniti e Israele e delle forze terroristiche che questi e altri paesi supportano. Le autorità del paese chiedono il diritto della Siria e del suo popolo alla pace e allo sviluppo sovrano.
Il ministero degli Esteri siriano ha denunciato il silenzio delle Nazioni Unite di fronte ai ripetuti attacchi israeliani contro la Repubblica araba siriana.
“La Repubblica araba siriana deplora il terribile silenzio di molti nella comunità internazionale sulle aggressioni sioniste, che sono ammontate a più di 50 in meno di un anno”, afferma il governo siriano in lettere indirizzate al Segretario generale delle Nazioni Unite, al Presidente del Consiglio di sicurezza e al presidente del Consiglio dei diritti umani. Questi attacchi violano in modo flagrante la Dichiarazione dei diritti umani e le leggi internazionali, attaccando i civili e minacciando il loro diritto a vivere in sicurezza e in pace”, ricorda Damasco.
Le missive sollecitano gli organismi internazionali a rispettare i loro obblighi e responsabilità, condannando questi attacchi, nonché ratificando il diritto legittimo della Siria di difendere la propria integrità e sovranità con tutti i mezzi legittimi.
Un attacco missilistico israeliano venerdì 22 gennaio ha ucciso quattro persone della stessa famiglia nella provincia centrale di Hama, 235 chilometri a nord della capitale della Siria.
È stato il terzo assalto del regime israeliano quest’anno. In precedenza, il 13, varie postazioni dell’esercito siriano e dei suoi alleati erano state bombardate nella provincia orientale di Deir Ezzor.
Il governo di Damasco afferma che gli attacchi degli Stati Uniti d’America e di Israele dimostrano il loro sostegno diretto ai gruppi terroristici, in particolare all’autoproclamato “Stato islamico” (IS), con l’obiettivo di destabilizzare nuovamente le aree che sono state liberate dalle Forze siriane.
Gli USA rafforzano le basi
Gli Stati Uniti d’America hanno rafforzato la loro presenza illegale nel territorio siriano con oltre 200 soldati inviati dall’Iraq, hanno riferito i media ufficiali a Damasco.
Gli occupanti statunitensi hanno trasferito questi soldati in elicottero il 21 gennaio nelle loro basi illegali a Shaddadi, nella provincia di Hasakeh, nella zona petrolifera di Al-Omar e nel giacimento di gas di Kónico, nella provincia di Deir Ezzor, ha rivelato la televisione siriana . Da un’altra parte, un convoglio di 40 camion carichi di armi e materiale logistico è entrato in territorio siriano attraverso Al-Walid, al confine con l’Iraq.
Damasco ha più volte denunciato che gli Stati Uniti d’America hanno saccheggiato il petrolio e il grano e garantisce che le truppe statunitensi dovranno lasciare la Siria, dove si trovano illegalmente.
Operazioni anti-terroriste
L’esercito siriano continua a svolgere operazioni per ripulire la vasta regione desertica di Al-Badieh dai terroristi dell’Is.
Nonostante le difficili condizioni meteorologiche, unità congiunte dell’esercito regolare e delle forze alleate hanno completato lo screening di vaste aree per garantire la sicurezza delle strade tra le province di Homs e Deir Ezzor e tra Raqqa e Damasco.
L’aviazione russa partecipa a queste operazioni e ha effettuato, il 21 gennaio, attacchi contro gruppi terroristici. Gli attacchi aerei e di artiglieria contro fortificazioni e movimenti mirano a limitare la loro capacità di colpire obiettivi militari e popolazioni.
Il governo siriano continua a denunciare che gli Stati Uniti offrono rifugio e protezione ai terroristi dell’Isis nella loro base illegale nell’area di Tanef, nell’est del Paese. Damasco assicura che i recenti attacchi di questi gruppi terroristici contro militari e civili nel deserto sono pianificati e facilitati dalle forze di occupazione al fine di prolungare la guerra di aggressione contro la Siria.
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