Germania: crollano i Verdi. Anche lì il cuore è sullo stesso lato del portafoglio

In Germania, nell’arco di poche settimane, si è assistito ad un forte cambiamento nelle tendenze politiche nazionali. Se fino ai primi di giugno sembrava spianata la strada per una vittoria dei verdi, con buone possibilità di diventare il primo partito davanti alla CDU, ora gli ecologisti sono in caduta.

Da questa immagine si può comprendere anche meglio

Ad avvantaggiarsi da questo cambio di aspettative politiche sono stati soprattutto la CDU, la SPD e, in massima parte, i liberali, che stanno vedendo un vero e proprio risorgere dal partito punto del resto il loro e anche il movimento politico tradizionalmente più opposto alla crescita del peso fiscale, elemento essenziale in questo cambiamento di rotta.

Causare questa caduta ha sicuramente  contribuito la figura di Annalena Baerbock, non apparsa sufficientemente convincente nel ruolo di possibile cancelliere, ma il peso maggiore nel cambiamento di rotta sono stati gli incrementi nei costi energetici. Il tempismo di introduzione delle nuove tassazioni Verdi, volute fortemente anche al Parlamento Europeo dal partito Green, si sta facendo sentire in contemporanea con un forte aumento dei costi del gas naturale e petroliferi, moltiplicando quindi l’impoverimento delle classi medie che mi sentono l’effetto direttamente sulla propria pelle. Su Scenari Economici avrete letto questo tema molte volte, e di quanto tutta la politica energetica europea sia stata impostata senza nessuna valutazione delle conseguenze economiche della stessa e senza soprattutto valutare possibili scenari alternativi. Ora anche i cittadini tedeschi sono molto sensibili al fattore portafoglio e conto appoggiare le marce per l’ambiente, un conto diverso è aprirlo e vederlo alleggerito. Ecco il perché di questo forte cambiamento nel sentimento politico germanico, che comunque potrebbe non avere conseguenze se il prossimo governo forse un bicolore verde nero.