All’inizio di questo mese i primi ministri di Polonia, Estonia, Lettonia e Lituania hanno concordato di vietare l’ingresso ai cittadini russi, una misura a sostegno dell’Ucraina. Ai russi che viaggiano per turismo, cultura, sport o affari verrà negato l’ingresso nelle quattro nazioni anche se in possesso di un visto valido.
Questi quattro paesi confinanti non possono tuttavia impedire ai russi l’ingresso ai russi attraverso paesi terzi come la Finlandia, che confina con la Russia.
L’Unione Europea ha implementato a maggio le restrizioni nei confronti di funzionari e uomini d’affari russi e ha vietato l’atterraggio a tutti i voli provenienti dalla Russia, lasciando attivi solo i collegamenti ferroviari e stradali. Pur non condividendo un confine con la Russia, la Repubblica Ceca è stato uno dei primi paesi dell’Ue a interrompere il rilascio dei visti ai cittadini russi, già il giorno dopo l’invasione russa dell’Ucraina del 24 febbrai. La Polonia, che confina con l’ex enclave russa di Kaliningrad, ha ancora rigide restrizioni nei confronti dei viaggiatori russi rimaste in vigore dalla pandemia di Covid-19.
Sono esentati dal divieto di ingresso nei quattro paesi i titolari di carte di soggiorno dell’Ue, i familiari di cittadini dell’Ue, i umanitari, i diplomatici in servizio, i dipendenti dei trasporti nello svolgimento delle loro attività, i dissidenti russi e i titolari di visti nazionali per soggiorni di lunga durata i uno dei 26 paesi Schengen.
FONTE:https://www.notiziegeopolitiche.net/ue-polonia-e-paesi-baltici-vietano-lingresso-ai-cittadini-russi/
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