Non tutte le bombe sui civili sono uguali (e quindi anche i morti)
di BARBADILLO (Gianfranco De Turris)
La controffensiva di Kherson nella mappa di Limes
Lo Zar Putin, come i mass media amano definirlo, non fa altro che seguire la lezione impartita dagli Alleati angloamericani in Europa durante la seconda guerra mondiale
Vediamo di scrivere un articolo sul serio politicamente e storicamente scorretto e dire una buona volta come stanno le cose circa i bombardamenti sistematici sulla popolazione civile, visto che nessuno osa farlo.
Putin viene giustamente condannato dall’Onu, dalla Ue, dalla Nato e dalla opinione pubblica internazionale per gli attacchi aerei e soprattutto missilistici volutamente contro i paesi e le città ucraine, cioè contro obiettivi non militari (abitazioni, scuole, ospedali, musei, chiese) con morti, feriti, distruzioni. Tutti indubitabilmente crimini di guerra. Giusto, anche se lui se ne frega, intanto sa che non pagherà mai di fronte al Tribunale Internazionale dell’Aja dove si deve giudicare in presenza dell’imputato e non in contumacia. Perché i vincitori, e lui ancora adesso (ottobre 2022) nonostante gli scacchi lo è, non si giudicano.
Ma lo Zar, come i mass media amano definirlo, non fa altro che seguire la lezione impartita dagli Alleati angloamericani in Europa durante la seconda guerra mondiale. Gli Inglesi sulla Germania e gli Americani sull’Italia rovesciarono migliaia di tonnellate di bombe (comprese quelle terribili al fosforo) sulle città, appunto obiettivi non militari, causando decine di migliaia di morti e dispersi (a Napoli, secondo una recente testimonianza sul Corriere della Sera del giornalista Gino Agnese, oltre 20 mila) con il solo scopo di terrorizzare la popolazione, fiaccarne il morale, indurre alla resa, come sta facendo adesso Putin in Ucraina.
Era la teoria dell’area bombing, il bombardamento a tappeto, indiscriminato e terroristico teorizzato dal governo Churchill nel 1941 e la cui applicazione venne affidata al generale Arthur “Bomber” Harris con la costruzione di appositi bombardieri come i Lancaster: si sceglieva una generica area bombing e centinaia e anche migliaia di velivoli scaricavano le bombe comprese quelle incendiarie indiscriminatamente da grandi altezze senza la necessità di essere precisi.
Crimini di guerra
Sono quelli che oggi vengono definiti “crimini di guerra” che si addossano giustamente a Putin, ma i responsabili inglesi e americani non hanno mai avuto la loro Norimberga perché la guerra l’hanno vinta e nemmeno le due bombe atomiche sul Giappone sono considerate una vera colpa (“servirono per porre fine alla guerra” che altrimenti si sarebbe prolungata troppo).
Ah, ma prima ci furono Guernica e Coventry, i bombardamenti “nazifascisti” di Londra addirittura con le V.1 e le V.2. Vero, ma non si trattò di una strategia militare terroristica pianificata e diffusa: le foto di Dresda rasa letteralmente al suolo non hanno un corrispettivo inglese, sembrano invece quelle di Hiroshima e Nagasaki dopo l’attacco atomico.
La differenza fondamentale sta proprio qui, nella precisa volontà di annientare la popolazione civile e solo quella. E, dopo ottanta anni da quegli avvenimenti ci sono libri in abbondanza che offrono un panorama completo, generale e anche specifico – sui bombardamenti ad esempio di Milano (1941) e Roma (1943). Tra i più recenti segnaliamo a chi volesse rinfrescarsi la memoria su un argomento rimosso: Obiettivo: Italia. I bombardamenti aerei delle città italiane dal 1940 al 1945 di Giorgio Bonacina (Mursia, 1971), I bombardamenti sull’Italia nella Seconda guerra mondiale. Strategia anglo-americana e propaganda rivolta alla popolazione civile di Claudia Baldoli (2010, PDF in rete), Città sotto le bombe. Per una storia delle vittime civili di guerra (1940-1945), Postfazione di Claudia Baldoli (Unicopli, 2018), I bombardamenti aerei sull’Italia (1939-1945) a cura di Nicola Labanca (Il Mulino, 2012), L’Italia bombardata di Marco Giovannini e Giulio Massobrio (Mondadori, 2021).
Le cifre del bombing Usa in Italia nel 1943-45
Da cifre ufficiali risulta che sino al 1943 per i bombardamenti anglo-americani i militari uccisi sono circa 3000 mentre i civili addirittura 25 mila circa! E sono cifre che nella loro esagerata sproporzione dicono tutto sulla strategia terroristica adottata. Purtroppo non sono riuscito a rintracciare gli stessi dati riguardanti i successivi due anni, quando l’Italia era divisa in due. Sarebbe importante saperlo, considerando che le vittime civili totali 1940-1945 secondo dati ISTAT 1957 furono 153.147 e capire così la percentuale dei morti per bombardamenti aerei alleati.
Cifre note e documentate ma dimenticate o rimosse: agli italiani non interessano più, non sanno o dimenticano, i manuali scolastici non ne parlano, i giornalisti non hanno motivo di occuparsene, mentre gli storici spesso non ne traggono le conseguenze a lunga distanza. Alla fin fine anche noi abbiamo la nostra cancel culture: la guerra l’abbiamo vinta, no?
FONTE: https://www.barbadillo.it/107561-il-punto-di-g-deturris-bombe-civili-ucraina-russia-usa/
Commenti recenti