La collaborazione e le affinità tra Ucraina e Israele
di L’INTERFERENZA (Stefano Zecchinelli)
Il cavallo di battaglia dell’establishment occidentale è che regimi subase etnica come Ucraina ed Israele sarebbero delle ‘’democrazie’’. Il termine ‘’democrazia’’, all’interno del capitalismo maturo, ha perso significato a causa della distruzione o alla emarginazione della borghesia tradizionale, sostituita da una oligarchia collegata finanziariamente e militarmente al Pentagono; chiarito ciò Ucraina ed Israele sono tutt’altro che democrazie.
L’ideologo del ‘’nazionalismo integrale’’ ucraino, Dmytro Donstov, fu uno dei teorici della soluzione finale della questione ebraica e rom. L’esecutore del nazismo ucraino, Stephen Bandera, ordinò la pianificazione su base industriale dello sterminio di ebrei, rom, popolazioni russe e comunisti. I suoi seguaci sostengono che fu internato in un campo di concentramento, in realtà Bandera venne messo agli arresti domiciliari nella periferia di Berlino, prendendo ordini nell’ultima parte della Seconda Guerra Mondiale direttamente da Hitler. Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, figlio del segretario personale di Jabotinsky, Benzion Netanyahu, ha ripristinato l’alleanza fra il sionismo-revisionista e il nazismo che contempla nuovi stermini di massa.
Israele legalizza la pena di morte. Kiev nega i crimini di Hitler
Mentre i media di regime parlano di violazione dei diritti umani in Bielorussia e Federazione Russa, il regime sionista la pena capitale l’ha realmente legalizzata accelerando la transizione ad uno stato teocratico e transumanista: in questo (etnicismo misto a transumanesimo), Kiev e Tel Aviv sono due laboratori del WEF.Una anomalia nel campo delle scienze politiche, che porta i teorici del neo-sionismo come Harari a rileggere in termini parareligiosi la transizione ad una nuova Architettura di potere.
Negli anni passati, una catena di esecuzioni extra-giudiziarie attraversò lo stato ‘’per soli ebrei’’, distruggendo l’immagine della società israeliana presso la stampa liberale, come il quotidiano Haaretz. Nel 2015, il giornalista israeliano Gideon Levy scriveva:
‘’Una catena di esecuzioni extragiudiziarie sta attraversando il paese. E’ odiosa, barbara ed illegale ed è accompagnata dagli applausi delle masse, dall’incitamento dei media e dall’incoraggiamento delle autorità. Adesso all’ondata di attacchi terroristici si aggiunge il peggiore dei danni: la società israeliana sta perdendo la sua immagine. Questa società ha già vissuto dei periodi tremendi, ma non come questo, in cui qualunque aggressore o chiunque minacci con un coltello, un cacciavite o uno sbucciapatate viene ucciso, anche dopo che ha gettato la sua arma, mentre l’assassino diventa un eroe nazionale.’’ 1
‘’La popolazione di Israele guarda queste fotografie e la maggioranza ne è compiaciuta, perché i media esaltano i loro istinti animali. E’ questo il vero incitamento. Adulti e ragazzi vedono che gli arabi vengono uccisi, come cani randagi per la strada ed imparano la lezione. Così, appare chiara una delle principali ragioni dello scoppio della rivolta – la disumanizzazione dei palestinesi, la cui vita e la cui morte non hanno valore per gli israeliani.’’
I media israeliani esaltano gli ‘’istinti animali’’ di quella parte della popolazione solitamente schierata su posizioni conservatrici e razziste nel senso classico. I media ‘’progressisti’’, collegati al deep state ucraino, esaltano gli ‘’istinti” degli attivisti liberali, anarchici ed attenti alle istanze legate al pensiero neoliberale e politicametne corretto imperiale; oggigiorno Israele ha dei ministri dichiaratamente fascisti, mentre in Europa o negli USA il fascismo non è più incompatibile col progressismo. Anche i liberali o gli anarchici (non solo i conservatori) hanno i loro ‘’istinti animali’’: la russofobia e l’antisemitismo del ventunesimo secolo, mentre l’antisemita Stephen Bandera potrebbe diventare il leader spirituale del ‘’partito democratico’’ italiano.
Il piano razzialista di Netanyahu contempla la pulizia etnica della Città Santa di Gerusalemme, compresa la demolizione della moschea di Al-Aqsa:
‘’Dall’occupazione di Gerusalemme nel 1967, tutti i governi israeliani, sia di destra che di sinistra, hanno perseguito progetti per giudaizzare la città. Tuttavia, l’attuale governo israeliano, descritto dagli stessi Israeliani come il più di destra nella storia di Israele, rappresenta una minaccia maggiore per la città.’’ 2
Il regime sionista, alleato strategico dei nazisti neocons ucraini, ha l’opportunità unica di trasformare Israele in uno ‘’stato etnicamente omogeneo’’; Kiev, mettendo al muro comunisti, socialdemocratici e la cultura russa, segue le orme di Pinochet: seguendo la Carta delle Nazioni Unite (articoli da 39 a 51), i regimi israeliano ed ucraino vanno fermati. La ‘’sinistra imperiale’’, demonizzando la ‘’guerra giusta’’ e ‘’difensiva’’ (es. l’intervento sovietico in Afghanistan o quello russo in Siria), ha abbracciato la dottrina della ‘’guerra eterna’’ di Washington, equiparando gli aggressori storici (USA, Gran Bretagna, Israele e l’imperialismo collettivo) con gli aggrediti (Palestina, Serbia e le popolazioni russofone del Donbass).
Incapace di combattere il neoliberismo e la Nato, la sinistra ‘’progressista’’ e pacifista (compresi alcuni partiti neocomunisti come il Partito della Rifondazione Comunista) non ha compreso la grande questione di questa congiuntura storica: la Federazione Russa è intervenuta in Ucraina per difendere i propri figli, in un modo analogo le Nazioni Unite dovrebbero dare priorità alla defascistizzazione di Israele.
https://nena-news.it/gideon-levy-la-pena-di-morte-senza-processo-raccoglie-lapplauso-delle-masse/
https://www.ossin.org/palestina/2851-giudaizzare-gerusalemme-il-piano-demografico-di-israele-per-la-pulizia-etnica-della-citta-santa
Fonte: http://www.linterferenza.info/esteri/la-collaborazione-le-affinita-ucraina-israele/
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