La scure di Sunak sull’immigrazione nella Manica: verso il bando totale a chi giunge nel Regno Unito
di INSIDEOVER (Andrea Muratore)
Bandire totalmente i migranti che attraversano la Manica sulle discusse small boats dal ritornare nel Regno Unito; rendere il tratto di mare tra Calais e le bianche scogliere di Dover una fortezza inespugnabile; segnare un altro punto di propaganda politica interna per rendere effettiva una Brexit a misura conservatrice dopo il nuovo protocollo sull’Irlanda rivisitato nel confronto tra Rishi Sunak e Ursula von der Leyen. Il governo di Londra si prepara a ribaltare la normativa sull’immigrazione e a mettere in campo una nuova legge dalle maglie estremamente strette.
Secondo la nuova legislazione sull’immigrazione a cui il ministro dell’Interno Suella Braverman sta lavorando e su cui il Partito Conservatore punta per serrare i ranghi parlamentari, anticipato dalla Bbc, i migranti che compiono la traversata del Canale della Manica potrebbero essere espulsi al loro arrivo dal Regno Unito. E non finisce qui: rischierebbero diverse sanzioni, compresa la possibilità che sia impedito loro vita natural durante di poter tentare un futuro approdo nel Paese o che risultino impossibilitati a richiedere la cittadinanza britannica.
Si tratterebbe di uno strappo notevole perché aprirebbe a un distacco di fatto di Londra dalla Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo (Cedu) a cui Sunak ha prospettato l’ipotesi di poter dare l’addio. In sostanza Londra aprirebbe alla prospettiva di un trattamento ad hoc, per i critici della proposta una discriminazione, per i migranti giunti in un modo specifico rispetto a tutti gli altri. La “fortezza Britannia” potrebbe arrivare in quest’ottica a funzionare a prescindere dalle prospettive personali dei singoli immigrati, scavalcando anche la natura di richiedente asilo di molti migranti. Si tratterebbe di una stretta senza precedenti, sul piano pratico e politico, sul piano della gestione dell’immigrazione.
Difficile valutare ad ora le possibili ricadute concrete e politiche. Se il Regno Unito darà applicazione alla deportazione dei migranti in Ruanda o in altri Paesi terzi con cui sono state firmate convenzioni bilaterali. Wes Streeting, Segretario ombra della Salute e uomo del leader del Partito Laburista Keir Starmer, dall’opposizione ha attaccato la proposta: “Abbiamo avanzato le nostre proposte”, ha dichiarato l’importante esponente del Labor, secondo cui sarebbe necessario “prendere le centinaia di milioni di sterline che sarebbero sprecate per lo schema del Ruanda, metterle nella National Crime Agency in modo da poter iniziare a radunare e arrestare le bande criminali che trafficano persone”. Ma per la Braverman la proposta sottolinea che “l’unica via per il Regno Unito sarà una via sicura e legale”. La battaglia per il Partito Conservatore, in fisiologica difficoltà dopo tredici anni di gestione del potere, si sposta sulle questioni identitarie. Ma ad oggi nei sondaggi il Labor è ancora al doppio dei consensi degli avversari di centro-destra. E a un anno e mezzo dalle elezioni di fine 2024 o inizio 2025 il trend dei distacchi appare ormai sempre più consolidato.
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