La scomparsa dei popoli
di L’INTERFERENZA (Salvatore A. Bravo)
Zelens’kyj è al G7, dopo la passerella tra i leader europei per la riscossione degli aiuti militari. I giornalisti del mainstrean lo osannano, il Presidente del Consiglioitaliano si spinge fino ad affermare che “Scommettiamo sulla vittoria dell’Ucraina”, durante la visita del leader in Italia, Zelens’kyj le risponde che non dimenticherà l’aiuto. La parola “scommettiamo” andrebbe pensata, tradisce che non vi è “certezza dell’esito finale”, per cui non vi è strategia reale, sul realismo politico e sugli interessi dei popoli prevalgono altre ragioni. Insomma si scommette e si preparano gli affari.
I diritti individuali sono diventati la foglia di fico dietro cui nascondere lo svuotamento radicale e graduale della democrazia. Il Primo ministro Trudeau bacchetta la Meloni sui diritti LGBT. Silenzio assoluto sui tagli al sociale, sui fondi del PNRR utilizzati per le armi. Le persone omosessuali sono usate per rappresentarsi come difensori dei diritti, mentre si tagliano i diritti fondamentali.
Si spera che le persone omosessuali capiscano che sono parte delle munizioni ideologiche della propaganda del capitalismo al fine di alzare il velo dell’ignoranza sui diritti sociali inesistenti, sui diritti individuali divenuti privilegi e su una realtà sociale tagliata nella violenza. Ma ciò che è più rilevante è la scomparsa dei popoli.
Nessuno dei giornalisti pone il problema: dove sono le voci e i volti dei popoli?
I popoli non hanno più voce, non si riporta ciò che pensano; nella società dell’immagine sono stati sostituiti dall’Isola dei Famosi e dai programmi affini. Non sono più un soggetto politico, sono plebe che è scomparsa dall’interesse pubblico. Una democrazia senza popolo, dunque, al suo posto vip e personaggi famosi. Sono i nuovi cattivi maestri a cui i popoli ipnotizzati devono guardare, devono ripetere le gesta erotiche ed imitare linguaggi e vestiario.
Cosa pensano il popolo ucraino e russo di questa orrida guerra, non lo sappiamo, anche il popolo italiano, come tutti i popoli europei, è costretto al silenzio. L’opinione dei popoli conta, solo se in accordo con i desideri e i disegni dell’oligarchia trasversale e globale. La nostra è una democrazia in cui manca l’essenziale: il popolo. I leader parlano per i popoli, usano la parola “popolo” per autolegittimarsi. La violenza è, dunque, stratificata e strutturale, si allarga e avvolge i popoli per ridurli al silenzio. Hanno il compito di applaudire e votare senza conoscere. Sono solo pubblico per lo spettacolo sempre eguale che si ripete senza mai interrompersi. Devono abituarsi alla passività.
L’obiettivo finale della perversa democrazia delle oligarchie è porre in atto la paideia della passività. I popoli addomesticati al silenzio e al nuovo oppio devono accettare il rischio atomico e la guerra come fossero fenomeni naturali a cui ci si deve adeguare. Se la guerra in Ucraina passa, e al di là del risultato, i Signori e le Signore del mondo restano nel loro inalterato potere, avranno la certezza che l’esperimento è riuscito. I popoli sono scomparsi, non hanno identità, non hanno pensieri, sono solo carne da cannone da usare all’occorrenza, sono il piedistallo su cui i Signori e le Signore del mondo affondano il loro dominio.
In una simile circostanza storica, in cui la parola sembra scomparsa e la dialettica è ormai un ricordo del passato, è necessario riattivare la democrazia. Nel tempo attuale bisogna opporre alla disinformazione e all’oppio dei popoli più informazione e partecipazione. Siamo in un momento cruciale della storia, lo spirito del mondo potrebbe cambiare percorso e rompere le sicurezze adamantine dell’oligarchia. Tutto è ancora possibile.
Fonte: http://www.linterferenza.info/attpol/la-scomparsa-dei-popoli/
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