Israele intraprenderà un’azione legale contro Emmanuel Macron per l’esclusione da Euronaval.
Parigi ha vietato la presenza all’esposizione Euronaval delle aziende israeliane che producono armi utilizzate nei conflitti nella Striscia di Gaza e in Libano.
Non è la prima mossa del genere da parte dello stato francese. Alla fine di maggio, la presenza dei produttori israeliani della difesa alla fiera Eurosatory è stata cancellata per decisione del governo durante l’offensiva israeliana nella Striscia di Gaza. La Francia aveva deciso infatti di vietare alle aziende israeliane di partecipare al salone. Tuttavia, il tribunale commerciale di Parigi ha ordinato all’organizzatore della fiera, la società Coges, di reintegrare le imprese produttrici di armamenti dello Stato ebraico.
Tornando alla viglia di Euronaval, domenica il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz ha dichiarato di aver ordinato al suo ministero di intraprendere un’azione legale contro il presidente francese Emmanuel Macron per l’esclusione di fatto della maggior parte delle compagnie militari israeliane dal salone Euronaval.
Secondo gli organizzatori, per la 29esima edizione del salone, che si svolgerà dal 4 al 7 novembre al quartiere fieristico Paris-Nord Villepinte (nella periferia nord di Parigi), sono attese quasi 500 aziende e 22.000 visite.
AZIENDE ISRAELIANE BANDITE DA EURONAVAL
Venerdì le autorità francesi hanno annunciato che le aziende israeliane potranno partecipare alla più grande esposizione navale militare del mondo, ma a condizione che le armi da loro prodotte non siano state utilizzate nelle guerre nella Striscia di Gaza e Libano, il che equivale ad escluderne la stragrande maggioranza, segnala La Tribune.
LA PROTESTA ISRAELIANA
Immediata la reazione di Tel Aviv.
“È una vergogna per la Francia” che “ha deciso di discriminare per la seconda volta l’industria di difesa israeliana”, ha scritto su X il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, per il quale così facendo Parigi “aiuta i nemici di Israele in tempo di guerra”. Per Gallant, la Francia “ha adottato ed applica una politica ostile contro” Israele.
Ma da parte di Israele non solo parole: “Ho chiesto al Ministero degli Affari Esteri di intraprendere un’azione legale e diplomatica contro la decisione del presidente francese… di impedire alle aziende israeliane di esporre i loro prodotti alla fiera SalonEuronaval a Parigi il mese prossimo”, ha annunciato il ministro degli Esteri Katz sempre su X.
LA POSIZIONE DEL DIRIGENTE DI EURONAVAL
Il salone Euronaval aveva inizialmente annunciato che il governo francese aveva vietato la presenza di compagnie israeliane, cosa che il dirigente della manifestazione ha smentito venerdì all’AFP, ricostruisce ancora La Tribune.
“Non si è mai parlato di vietare la partecipazione delle aziende israeliane alle fiere in Francia. Le compagnie israeliane che lo desiderano potranno ovviamente accedere a Euronaval”, ha sottolineato venerdì il dirigente in una dichiarazione scritta inviata all’AFP.
“Non c’è nulla nella posizione del governo francese che possa essere assimilato ad un boicottaggio contro le compagnie israeliane all’Euronaval”, ha aggiunto, sottolineando che il sostegno della Francia al diritto di difesa di Israele “non ha mai subito alcuna eccezione o equivoco”.
LA POSIZIONE DEL MINISTRO DEGLI ESTERI
“Boicottare le imprese israeliane per la seconda volta, o imporre condizioni inaccettabili, sono misure antidemocratiche che non sono accettabili tra le nazioni amiche. Esorto il presidente Macron a rinunciarvi completamente”, ha insistito il ministro degli Esteri israeliano.
LA MEDIAZIONE DI PARIGI
Venerdì, l’esecutivo ha stabilito che, nel momento in cui la diplomazia francese chiede “chiaramente un cessate il fuoco a Gaza e in Libano, l’unico modo per fermare l’escalation e raggiungere la pace e la stabilità nella regione, “sarebbe incoerente dare luogo a qualsiasi promozione delle armi utilizzate” in queste due aree che provocano numerose vittime civili, riporta Afp.
I CAVEAT DI PARIGI
Parigi ha quindi informato le autorità israeliane che la partecipazione delle imprese “dovrebbe rispettare questo equilibrio”. “Inoltre, le aziende le cui attrezzature non sono utilizzate in azioni offensive a Gaza e in Libano potranno naturalmente avere uno stand alla fiera”, conclude l’esecutivo.
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