In Germania e Italia cresce la pressione per rimpatriare l’oro custodito dalla FED
da GIUBBE ROSSE (Canale Telegram)
In Germania e in Italia cresce la pressione per rimpatriare loro riserve d’oro, valutate 245 miliardi di dollari, custodite principalmente negli Stati Uniti. Le richieste sono alimentate dalle critiche di Donald Trump alla Federal Reserve e dai crescenti rischi geopolitici, che hanno riacceso il dibattito pubblico sulla necessità di riportare l’oro nei caveau nazionali.
In Germania, il partito di destra AfD e gruppi di attivisti spingono per il rimpatrio, citando preoccupazioni sulla sicurezza e la sovranità economica. In Italia, la Lega di Matteo Salvini ha avanzato proposte simili, vedendo l’oro come una protezione contro l’inflazione e l’instabilità.
Le riserve tedesche, seconde solo a quelle USA, ammontano a circa 3.355 tonnellate, con il 50% ancora custodito a New York e Londra. L’Italia possiede 2.452 tonnellate, di cui una parte significativa è all’estero. Storicamente, l’oro è stato depositato negli USA durante la Guerra Fredda per motivi di sicurezza, ma oggi il contesto geopolitico, incluse tensioni con Russia e Cina, alimenta il dibattito.
La Bundesbank tedesca ha già rimpatriato parte dell’oro tra il 2013 e il 2020, ma il processo è costoso e complesso. In Italia, la Banca d’Italia è cauta, sottolineando i costi logistici e i rischi di alimentare sfiducia nei mercati. Il rimpatrio non è solo una questione economica, ma anche simbolica e riflette le ansie su stabilità e indipendenza nazionale.
Fonte: Financial Times
FONTE: https://t.me/rossobruni/53330
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